Unità d’azione e lotta ideologica tra partiti, organizzazioni e gruppi del movimento comunista
A proposito di Unità Popolare e delle posizioni sul conflitto in Ucraina
“Ma come fate a stare in un coordinamento assieme al PMLI che ha una posizione ‘irricevibile’ sulla guerra in Ucraina? Proprio voi che siete così rigorosi al punto che sembra siate gli unici ad avere ‘la verità in tasca’…”.
La domanda (e la critica implicita) ci dà l’occasione di trattare alcune questioni importanti. [leggi tutto]
È on line il numero 7-8/2022 di Resistenza
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Possiamo tutto
(…) Apparentemente, le cose non cambiano mai. Poi, di colpo, ci si trova nel mezzo di un’emergenza. Vale per la guerra, per la crisi ambientale, per le pandemie, per lo smantellamento dei diritti, delle conquiste e delle tutele dei lavoratori e delle masse popolari… La verità è che tutto cambia, anche se lentamente, fino al punto di svolta.
Anche la rivoluzione socialista segue questo “schema”. Per lungo tempo è ritenuta impossibile, poi diventa necessaria e poi, apparentemente, scoppia. La verità è che tra il punto in cui essa sembra impossibile e quello in cui scoppia c’è, in mezzo, il lavoro dei comunisti che la costruiscono.
Non sappiamo quanto tempo ci vorrà, ma sappiamo qual è la strada più breve da percorrere oggi per farla avanzare: mobilitare quanto c’è di organizzato fra i lavoratori e le masse popolari nella lotta per costituire un loro governo di emergenza. [leggi tutto]
Elezioni politiche 2023
Navigare in mare aperto anziché annaspare nella pozzanghera
Con le elezioni amministrative dello scorso giugno si è aperta la lunga campagna elettorale per le elezioni politiche del 2023. Le Larghe Intese hanno iniziato le grandi manovre (vedi scissione a destra del M5S); fuori e contro le Larghe Intese è un ribollire di partiti, organizzazioni e aggregati che tessono la tela per costruire liste e coalizioni. In questo articolo ci concentriamo su questo secondo campo che è ampio e variegato. [leggi tutto]
Alcuni spunti dalle elezioni legislative francesi
Il 19 giugno si è svolto il secondo turno delle elezioni legislative in Francia.
Il principale risultato è l’aggravamento della crisi politica: Macron, eletto Presidente solo due mesi fa, ha perso la maggioranza assoluta in parlamento. Su un totale di 577 seggi a disposizione, ne servono 289 per controllare l’Assemblea nazionale senza fare accordi politici con altri partiti: la coalizione di Macron ne ha conquistati solo 246 (prima ne aveva 341).
Il secondo partito è risultato NUPES (Nuova Unità Popolare Ecologista e Sociale), il fronte di partiti di sinistra promosso da Mélenchon, che in caso di vittoria sarebbe diventato Primo Ministro (e capo del governo). Nonostante gli incoraggianti risultati del primo turno, ciò non è avvenuto: NUPES ha conquistato 142 seggi (ha comunque più che raddoppiato i propri deputati rispetto alla sessantina di parlamentari eletti nel 2017).
89 seggi sono stati assegnati a Rassemblement National (Le Pen): considerando che nel 2017 aveva conquistato 8 seggi, è il partito che oggi ha registrato la crescita maggiore.
La campagna elettorale è stata particolarmente aspra (con accuse di brogli e manovre di sabotaggio denunciate da NUPES) e l’astensione significativa (53,7%).
Ci sono molte considerazioni possibili rispetto ai risultati elettorali, ma tutte confermano la generale tendenza al distacco fra le masse popolari e la classe dominante, i suoi partiti, i suoi politicanti (si sprecano in Francia le analisi di politologi e sociologi sulla “fase di odio per la politica” e “sulla politica che è diventata quasi una questione personale fra i francesi e Macron”).
In questo articolo ci soffermiamo solo su alcune di esse, quelle che – sempre considerando le differenze fra la Francia e il nostro paese – interessano chi guarda alle elezioni politiche del 2023 in Italia come a un’occasione per “dare una batosta” alle Larghe Intese. [leggi tutto]
Dichiarazione del Partito Comunista della Federazione Russa
Pubblichiamo “L’analisi dell’Operazione Speciale russa svolta dal Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) e la risposta dello stesso PCFR alle critiche del Partito Comunista di Grecia (KKE)”, redatto dal Dipartimento Internazionale del Comitato Centrale del PCFR e pubblicato sulla Pravda del 3 giugno 2022.
I compagni greci – nell’articolo: “Sulla guerra imperialista in Ucraina e la posizione del PCFR”, apparso il 23 aprile 2022 sull’organo del partito Risospastis – hanno definito il conflitto in corso come una guerra imperialista, cioè uno scontro tra potenze imperialiste (imperialisti russi e cinesi contro imperialisti USA ed europei) per una nuova spartizione del mondo. Su questa base accusano i comunisti russi, che appoggiano l’operazione speciale dell’esercito russo in Ucraina, di avere una politica filo governativa e filo imperialista, di perseguire una linea di solidarietà con il partito al potere, Russia Unita, e con Putin.
Anche alcuni comunisti del nostro paese sono caduti nello stesso errore dei comunisti greci. Spicca la posizione del Partito Marxista Leninista Italiano (PMLI) che, ponendo NATO e Federazione Russa sullo stesso piano, arriva a celebrare “la resistenza ucraina contro i nazisti russi”.
La risposta dei compagni russi alle accuse del KKE riporta la questione con i piedi per terra ed è di interesse per tutti i comunisti. Fa un’analisi approfondita delle cause e della natura del conflitto in corso e spiega nel dettaglio la loro posizione, quella di chi è coinvolto in prima persona. E, rispondendo alle critiche del KKE, mostra come i principi del marxismo devono essere strumenti per interpretare e trasformare la realtà. Quando diventano dogmi aprono la strada agli errori, alle analisi sballate e di conseguenza all’adozione di linee sbagliate. Buona lettura. [leggi tutto]
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Dall’Agenzia Stampa “Staffetta Rossa”
▪ Altra scissione nel M5S – Che fare adesso?
▪ Intervento del segretario Pietro Vangeli alla sala stampa della camera dei deputati
▪ Sui giornalisti non allineati: da Assange alle liste di proscrizione nei democratici paesi occidentali
▪ Libertà d’informazione: un cappio intorno al collo del governo Draghi
Festa nazionale della Riscossa Popolare
11-16 agosto 2022
Marina di Massa
Milano, 12 luglio 2022
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