Il Presidente di Cuba, Díaz-Canel, ha affermato ieri, durante la celebrazione della festa nazionale del 26 luglio, che “il blocco economico, finanziario e commerciale e la persecuzione dell’impero statunitense contro Cuba sono oggi la migliore prova che il socialismo funziona.
A Cuba infatti, col suo sistema socialista nel mezzo del blocco che dura da 60 anni, è stata eretta un’opera di giustizia sociale che posiziona il paese al livello di altre nazioni più avanzate in chiari indicatori di sviluppo umano come: la mortalità infantile, l’aspettativa di vita, l’accesso alla salute, all’istruzione, alla cultura, allo sport, alla sicurezza e alla protezione dei cittadini.
Nel mezzo di carenze profonde per tanti anni, sotto le pressioni soffocanti di un’economia di guerra, non abbiamo mai rinunciato all’aspirazione socialista di beneficiare tutti.
Il socialismo non può continuare a essere diffamato in nome della libertà e contemporaneamente ci chiudono le porte su tutto quello che proviamo a fare: i commerci, le operazioni finanziarie, gli affari.
Cuba è un’alternativa di democrazia e uguaglianza e gli Stati Uniti mantengono il blocco contro di lei perché, se non esistesse il blocco, la nazione caraibica diventerebbe un modello di società umana e giusta troppo sovversivo per il capitalismo.
L’enfasi della propaganda della destra è oggi posta sulla demonizzazione del socialismo per annullarlo come alternativa e impedire ad altri popoli di prendere l’esperienza di Cuba come un percorso diverso di sviluppo.
La logica imperiale statunitense scommette sull’amnesia delle menti, sulla rimozione dei ricordo e sulla alienazione. Agiscono con il fine che le nuove generazioni dimentichino il motivo per cui è stata fatta la Rivoluzione, mettano da parte l’epopea e il sacrificio, e si sottomettano ai dettami del consumismo.
Ma Cuba non è sola, non lo è mai stata.
Ogni anno le Nazioni Unite votano quasi all’unanimità per la fine del blocco contro Cuba.
La nostra resistenza è completata dalla solidarietà dei governi e degli amici di altri paesi.
Il capo dello stato ha affermato che la resistenza nazionale è completata dalla solidarietà dei governi e degli amici di altri paesi. Ha sottolineato che durante la pandemia Cuba ha ricevuto aiuti da Venezuela, Bolivia, Messico, Cina, Vietnam e Repubblica Dominicana, tra le altre nazioni, nonché da organizzazioni e associazioni di amicizia di 43 nazioni, compresi gli Stati Uniti.
Cuba non rappresenta solo un’alternativa, noi siamo la possibilità per questo mondo di dimostrare che c’è spazio per tutte le idee e tutti i sistemi politici e perché la tanto proclamata democrazia sia riconosciuta in tutte le sue diversità.
Nonostante la persecuzione imperiale e le pressioni, il Paese non si è piegato né ha rinunciato alle aspirazioni socialiste portano beneficio all’umanità.
Considerando le condizioni drammatiche in cui si muove oggi l’intero pianeta, assediato dalle molteplici crisi generate da cambiamenti climatici, guerre, pandemie, corruzione, criminalità organizzata e altri mali, noi abbiamo alcuni vantaggi per affrontarle: l’esperienza accumulata nel grado di resistenza, gli obiettivi chiari e unità.
Una unità conquistata in anni di lotte e come ricompensa dopo le vittorie dell’ideale rivoluzionario di Martí e di Fidel.
Spetta alla nostra generazione prendere d’assalto le roccaforti dell’inefficienza economica, della burocrazia, dell’insensibilità, dell’odio. Sulle loro spoglie costruiremo un paese migliore.
Abbasso il blocco economico!
Hasta la victoria siempre!
Venceremos!”
Nel link il discorso integrale del presidente di Cuba Díaz-Canel durante la celebrazione della giornata: Díaz-Canel: ¡Vamos a hacer un país mejor nosotros mismos! (+ Video) › Cuba › Granma – Órgano oficial del PCC