Appello per l’obiettore di coscienza ucraino Ruslan Kotsaba che rischia 15 anni di carcere

Ruslan Kotsaba, 49 anni, è un giornalista ucraino, pacifista e obiettore di coscienza, accusato in Ucraina di “alto tradimento” per alcune sue dichiarazioni contrarie alla leva militare per la “guerra civile fratricida del Donbass”.

Nel febbraio 2015, Ruslan ha pubblicato un video indirizzato all’allora Presidente ucraino Petro Poroshenko, in cui chiedeva di boicottare la mobilitazione militare. Per questo è stato formalmente incriminato e rischia oggi una pena detentiva fino a 15 anni.

LA STORIA DI RUSLAN

Un Ponte Per ha incontrato Ruslan e il Movimento Pacifista Ucraino a Kiev a luglio del 2022 ed ha raccolto la sua richiesta di sostegno in difesa dei diritti degli/lle attivisti /e pacifisti/e e degli obiettori di coscienza, aderendo all’appello di International Fellowship of Reconciliation (IFOR), War Resisters’ International (WRI), Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO), Connection e.V. (Germania) e Movimento Nonviolento (Italia), lanciato in occasione dell’ultima udienza tenutasi il 20 luglio 2022.

Ruslan non è un caso isolato. Chi espone le proprie idee pacifiste e/o pratica l’obiezione di coscienza, rischia di essere perseguitato.

Kiev, luglio 2022. La delegazione di Un Ponte Per e PATRIR con Ruslan Kotsaba e Yurii Sheliazhenko del Movimento Pacifista Ucraino.

A maggio, il pacifista Andrii Kucher è stato condannato a 4 anni di reclusione dal Tribunale distrettuale della città di Mukachevo, poi convertiti in 3 anni di libertà vigilata. A giugno, anche l’obiettore Dmytro Kucherov è stato condannato a 3 anni di reclusione dal Tribunale distrettuale di Oleksandria, convertiti in 1 anno di libertà vigilata. Entrambi per avere apertamente rifiutato l’arruolamento militare.

Si stima che circa 500 persone siano attualmente sotto inchiesta.

Ad oggi Ruslan ha già scontato 524 giorni in arresto e ha subito violente minacce e aggressioni da parte di gruppi neonazisti ucraini. Prima dell’attuale processo, la Corte d’Appello nel 2016 ha stabilito che non era necessario ascoltare tutti i testimoni a causa dell’irrilevanza delle loro testimonianze e ha assolto Ruslan, ma la Corte Superiore di Kiev ha annullato questa sentenza di assoluzione e ordinato un nuovo processo con il pretesto formale della necessità di ascoltare ogni testimone.

La prossima udienza è fissata per il 4 settembre, alle ore 10. Il tribunale si è riservato per il 28 settembre un’ulteriore eventuale sessione.

L’APPELLO

L’International Fellowship of Reconciliation (IFOR), la War Resisters’ International (WRI), l’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO) e Connection e.V. (Germania) considerano il suo caso una chiara persecuzione politicamente motivata, in violazione dei suoi diritti alla libertà di espressione e alla libertà di pensiero, coscienza e religione, garantiti dagli articoli 18 e 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici e dagli articoli 9 e 10 della Convenzione europea sui diritti umani.

Le reti nonviolente e antimilitariste esprimono la loro solidarietà a Ruslan Kotsaba e sollecitano le autorità ucraine a garantire che tutti i pacifisti in Ucraina, compresi gli attivisti del Movimento Pacifista Ucraino, possano esprimere liberamente le loro opinioni e continuare la loro attività nonviolente.

Le organizzazioni ricordano inoltre la loro ferma condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e invitano i soldati di entrambi i paesi a non partecipare alle ostilità e a tutte le reclute di rifiutare il servizio militare.

Il governo ucraino dovrebbe salvaguardare il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, in conformità con gli standard europei e internazionali, tra cui quelli stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. L’Ucraina è membro del Consiglio d’Europa e Consiglio d’Europa e deve continuare a rispettare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Poiché ora l’Ucraina è candidata a entrare nell’Unione Europea, dovrà rispettare i diritti umani come definiti nel Trattato dell’UE e nella giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, che includono il diritto all’obiezione di coscienza.

COSA PUOI FARE

Attivati in difesa di Ruslan e di tutti gli obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori.

  • Aiutaci a dare voce all’appello. Condividilo sui social e tra i tuoi contatti.
  • Chiedi ai/lle parlamentari, ai/lle rappresentati politici/che di sostenere la campagna per Ruslan Kotsaba inviando una lettera alle autorità Ucraine e/o al Procuratore Generale.
  • Dichiarati Obiettore di Coscienza! Firma la dichiarazione di obiezione e aderisci alla campagna coordinata dal Movimento Nonviolento. Scopri qui come fare.

UCRAINA. IN DIFESA DI RUSLAN E DEGLI OBIETTORI | Un Ponte Per

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