Martina Giuntoli (Visione Tv) – 12/09/2022
Sfattoria degli Ultimi: la sorte degli animali resta in sospeso – Visione TV
Sarà rinviata probabilmente al 4 ottobre la decisione sull’abbattimento, attualmente sospeso, degli animali della Sfattoria degli Ultimi a Roma. Oggi, 12 settembre, al Tar del Lazio si è svolta l’udienza che avrebbe dovuto dire la parola definitiva sul futuro dei 140 maiali e cinghiali ospitati nel rifugio. Come confermato a Visione Tv dai volontari della Sfattoria, non è ancora stata tuttavia presa alcuna decisione in tal senso: notizie ufficiali sui prossimi passaggi dell’iter sono attese a partire da domani. Nel frattempo nei pressi del Tribunale si è svolta una manifestazione di solidarietà nei confronti delle creature.
La Sfattoria è un santuario per animali salvati da maltrattamenti e morte per macellazione, nel caso dei maiali, oppure per incidenti stradali dovuti all’inurbamento, per quanto riguarda i cinghiali. La sua disavventura è spiegata nel dettaglio in questa intervista rilasciata qualche tempo fa dal volontario Emanuele Zacchini:
In buona sostanza questa primavera è stato rinvenuto un cinghiale malato di peste suina africana nel Parco dell’Insugherata, a più di 15 chilometri di distanza dalla Sfattoria, che però rientra comunque nella zona rossa istituita ad hoc, e di conseguenza anche nel mirino degli abbattimenti preventivi disposti dalle autorità locali. Va sottolineato che gli ospiti della Sfattoria sono animali sani perfettamente sani, come confermato da un esame peritale veterinario che il rifugio ha consegnato alla Asl. Animali perfettamente sani, che rischiano l’abbattimento senza una precisa motivazione: la vicenda sembrava andare verso la risoluzione con una prima sospensiva, scaduta il 18 agosto, e una seconda in scadenza appunto oggi, 12 settembre.
Gran parte del problema risiede in un vuoto normativo. Le disposizioni in base alle quali la Asl si era presentata alla porta del rifugio infatti si applicano agli allevamenti e quindi agli animali da macellazione. Gli ospiti della Sfattoria non sono ovviamente destinati alla macellazione, essendone stati salvati, né potrebbero entrare in contatto con animali destinati al consumo umano, per come l’alloggio é stato costruito e recintato. Il rifugio inoltre non è classificabile nemmeno come un domicilio privato, dove la legge consente di tenere al massimo due esemplari di suidi.
In questi mesi la solidarietà che ha travolto gli ospiti della Sfattoria ha davvero commosso tutti, volontari in primis, accompagnata da un tam tam mediatico che ha raggiunto persino associazioni straniere, le quali hanno rilanciato l’allarme segnalato dalla struttura di Roma. La manifestazione di oggi è stata dunque l’ultima di una serie di sit-in e iniziative.
Comunque vada questa storia – e noi non possiamo che sperare nel migliore dei finali -, quanto sarà stabilito dal Tar a proposito della Sfattoria degli Ultimi sembra destinato a fare scuola per gli altri innumerevoli rifugi che a oggi rimangono privi di normazione.