[Resistenza] Insorgiamo! Non siamo condannati a subire un altro governo del pilota automatico

PCARC – 07 novembre 2022

 

Newsletter 20: È uscito il numero 11-12/2022 di Resistenza

 

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Editoriale

Insorgiamo!

Non siamo condannati a subire un altro governo del pilota automatico

Governo del pilota automatico è la definizione che indica il livello raggiunto nel nostro paese dalla progressiva cessione di sovranità nazionale a favore della UE, della NATO e dei circoli della speculazione finanziaria internazionale.
Indipendentemente da chi vince le elezioni, i binari del programma economico su cui deve viaggiare il paese sono sempre gli stessi, decisi a Bruxelles, Strasburgo, Washington, Città del Vaticano, ecc. E se per qualche motivo il governo uscito dalle elezioni, quale che ne sia il colore, non offre adeguate garanzie di proseguire su quei binari, allora viene fatto cadere con manovre di palazzo.

Tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni hanno seguito questi binari forzati e i risultati sono evidenti.
Bisogna rassegnarsi a questo meccanismo infernale deciso ai piani alti? Siamo condannati a subirlo senza possibilità di romperlo? La risposta a entrambe le domande è NO. [Continua a leggere]

Cartellino rosso per il governo Meloni

Senza aspettare che entri in partita

Bisogna sgombrare il campo dalle tonnellate di futilità con cui ci inonda la propaganda di regime e dalle fobie della sinistra borghese.

Il governo Meloni è figlioccio del governo Draghi e suo prosecutore. Prima che fosse installato, il genitore 1 (Mattarella) e il genitore 2 (Draghi) hanno fatto il possibile per instradarlo sui binari del governo precedente.

Il governo Meloni NON è il governo più reazionario della storia repubblicana. Basta con questa lagna che la sinistra borghese ripete ogni volta che il PD perde le elezioni! Casomai è il governo più debole e traballante della storia recente. Per la cricca Mattarella/Draghi già farlo venire al mondo è stata una fatica non da poco: FdI e Lega hanno beneficiato di una legge elettorale truffa e di elezioni/lampo (altro che anticipate!) per spiazzare tutte le liste anti sistema. È appena nato e già è attraversato da beghe, tensioni e guerra per bande; è composto e sostenuto da partiti che stanno insieme con lo sputo: tutti parlano di Berlusconi e della crisi di Forza Italia, ma in pochi dicono che in Veneto, ad esempio, le due correnti della Lega hanno fatto ricorso alle vie legali dopo il congresso regionale. Ma non è tutto. [Leggi tutto]

Il governo che serve. Non un governo di servi

La classe dominante, dopo aver composto in un intricato puzzle gli interessi di USA, UE, Vaticano e Organizzazioni Criminali, il 23 ottobre ha installato il suo nuovo governo, il governo Meloni.

Accidentalmente esso è composto dai partiti che hanno vinto le elezioni del 25 settembre, ma ciò è stato possibile solo grazie alle giravolte di Fratelli d’Italia ad esempio sul ruolo della NATO e sull’aggressione alla Federazione Russa, che si sono combinate a quelle cui ci aveva già abituato la Lega di Salvini.

Purtroppo per la classe dominante, nel campo del Centro-destra non c’erano profili di rilievo, pertanto a comporre il governo sono dovuti scendere in campo dei riciclati, seconde file e comparse.

Se sul piano dei profili siamo ben lontani dai fasti del governo Draghi, che era “il governo dei migliori” (occorre specificare che c’è una punta di sarcasmo?), sul piano del contenuto le cose sono più chiare. [Leggi tutto]

Dopo le elezioni del 25 settembre

Guerra e pace

Non è una questione di opinioni, simpatie o “tifoserie”: la Comunità Internazionale degli imperialisti USA, UE e sionisti è l’unica promotrice della “guerra senza se e senza ma”.

Non è possibile nessun ragionamento realistico e concreto sulla pace che tralasci la necessità di sottrarre il nostro paese dal controllo della NATO.

Data la gravità della situazione, la sinistra borghese, che neppure riesce ad ammettere chi è che, realmente, fomenta la guerra, prova a cavalcare le prese di posizione del Papa e promuove manifestazioni e marce per la pace.

Ci sono molti motivi per diffidare dell’efficacia di queste mobilitazioni. Ce ne sono molti anche per diffidare delle reali intenzioni dei loro promotori: in diversi casi sono gli stessi che fino a tre mesi fa votavano in parlamento l’invio di armi all’Ucraina. Tuttavia, ci sono motivi più che validi per intervenire in quelle piazze. [Leggi tutto]

Il corteo del 22 ottobre a Bologna

Una manifestazione operaia ambientalista e anticapitalista

proprio nelle ore della manifestazione di Bologna, si installava il governo Meloni. La concomitanza fra i due eventi è stata ovviamente un caso, ma si è trattato di uno di quei casi che offrono una ricostruzione plastica della situazione: se a Roma Giorgia Meloni si apprestava a ricevere da Mario Draghi la campanella del Presidente del Consiglio dei Ministri, a Bologna risuonavano i tamburi operai e gli slogan degli organismi popolari.

Non c’è alcuna forzatura nel concludere che le due situazioni, pressoché concomitanti, descrivono la sintesi della lotta di classe di questa fase: da una parte la vecchia classe dominante, decadente e reazionaria, come lo è tutta la classe dominante nella fase decadente del capitalismo, e dall’altra quella che deve diventare la nuova classe dirigente del paese, forse ancora disordinata, ma sana, solidale, lungimirante e combattiva. [Leggi tutto]

Il grande abbaglio del multipolarismo

Il passaggio a un ordine mondiale basato sulla collaborazione fra Stati può avvenire solo con la vittoria di rivoluzioni socialiste nei principali paesi imperialisti. Questa è la grande, ineludibile questione che ci troviamo davanti.
Non c’è nulla da attendere, nessuno sviluppo da stare a vedere. Attendere la venuta di un ipotetico nuovo ordine mondiale, derivante dalla vittoria di uno schieramento alternativo a scapito di quello USA/UE (al netto del fatto che gli schieramenti difficilmente saranno così definiti, soprattutto in campo UE), non garantisce nessun futuro luminoso per le masse popolari dei paesi imperialisti. [Leggi tutto]

Dall’Agenzia Stampa Staffetta Rossa

Il Ministro della difesa (delle armi)

Su comunisti della Capitale! Dal presidio antifascista del 29 ottobre

Avanti compagni avanziamo nella lotta! Lettera di una compagna del P.CARC

Allora compagni che si fa? Ci prepariamo al peggio o cominciamo da subito a lottare per il meglio?

Edizioni Rapporti Sociali

7 novembre: La presa del Palazzo d’Inverno, la Rivoluzione d’Ottobre e il futuro dell’umanità

 

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