Andrew Korybko – 09/12/2022
Josep Borrell Ridiculously Thinks That Africans Never Heard Of Putin Or Even Russia (substack.com)
Il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell, che a metà ottobre ha insinuato tristemente che l’Africa è una “giungla” che sta “invadendo” il “giardino” europeo e minacciando la sua “identità”, è tornato di nuovo con le sue osservazioni razziste dopo aver ridicolmente affermato che gli africani non hanno mai sentito parlare del presidente Putin o persino della Russia. Questo insulto alla loro intelligenza è persino peggiore di quello riferito dal presidente francese Macron di oltre l’estate, quando ha insinuato che sono presumibilmente così stupidi che Mosca può facilmente manipolarli.
Secondo il principale diplomatico dell’UE, “la Russia è in grado di deviare la colpa, distorcere la realtà e trovare sostegno in alcune parti del mondo. Ho visto negli schermi televisivi questi giovani africani per le strade di Bamako [la capitale del Mali] con cartelloni che dicevano “[Presidente russo Vladimir] Putin, grazie. Avete salvato il Donbass e ora salverete noi”. E’ scioccante. Si può considerare che queste persone non sanno dove si trova il Donbass o forse non sanno nemmeno chi è Putin”.
Questi non sono i deliri di un anziano come i suprematisti nel Golden Billion dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti potrebbero cercare di liquidarli casualmente come un attacco deliberatamente razzista contro tutti gli africani che viene fatto contro di loro nel contesto della Nuova Guerra Fredda della guerra per procura russo-francese in tutto il continente. Il soft power e il sostegno alla sicurezza di Mosca mirano rispettivamente a facilitare e garantire i loro ultimi progressi antimperialisti, mentre Parigi sta disperatamente cercando di aggrapparsi alla sua “sfera di influenza” in via di estinzione.
Non è nemmeno una coincidenza che Borrell abbia lanciato la sua diatriba contro i maliani sia dal momento che il loro governo ad interim è un pioniere africano nel resistere orgogliosamente alla Francia dopo aver cacciato le sue truppe dal loro paese e recentemente bandito tutti i suoi fronti di intelligence “ONG”. Questa politica pro-sovranità ha dimostrato di essere immensamente popolare come evidenziato dalle persone che scendono in piazza per radunarsi a sostegno dei loro leader, che è ciò a cui si riferiva il principale diplomatico dell’UE nel suo attacco razzista.
Considerando il contesto geostrategico e la posizione politica di Borrell, si può quindi concludere che il suo ultimo attacco razzista contro gli africani nel sostenere di non aver mai sentito parlare del presidente Putin o persino della Russia è la reazione puerile dell’UE contro l’egemonia neocoloniale della Francia. Invece di riconoscere con calma che gli africani sono ispirati dal Manifesto rivoluzionario globale del presidente Putin che ha articolato nelle ultime due stagioni, preferirebbe fingere che ignorano gli affari globali.
Questo è estremamente condiscendente e rafforza la realtà che il Golden Billion è razzista fino al midollo, nonostante le sue smentite poco convincenti del contrario, specialmente quando si ricorda il paragone di Borrell del loro continente a una “giungla” che presumibilmente sta “invadendo” il suo “giardino” e minacciando la sua “identità”. Se c’è un lato positivo in quest’ultimo episodio è che l’UE è impotente a invertire i recenti progressi antimperialisti dell’Africa, ecco perché i suoi leader come Borrell e Macron stanno ricorrendo al razzismo per dispetto.