Andrew Korybko – 29/12/2022
Zelensky ha spinto il suo cosiddetto “piano di pace” del mese scorso all’inizio di questa settimana mentre parlava con il primo ministro indiano Modi, che chiede che la Russia si ritiri dalla totalità dei confini dell’Ucraina pre-2014 come precondizione per riprendere i colloqui. Questa posizione politicamente irrealistica conferma che non è seriamente intenzionato a porre fine al conflitto ucraino, ma ci sono cinque argomenti per cui Kiev dovrebbe riconsiderare la sua posizione recalcitrante:
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1. I limiti del complesso militare-industriale occidentale impediscono a Kiev di ottenere la piena vittoria
“Biden ha rivelato la ragione per la quale l’Occidente non può mai soddisfare pienamente l’accattonaggio di Zelensky” durante il viaggio del leader ucraino a Washington la scorsa settimana, quando ha rivelato che gli Stati Uniti non possono dare a Kiev armi che non hanno ancora condiviso con i loro alleati della NATO mentre questi ultimi non possono esaurire le loro scorte molto più di quanto non abbiano già. Senza che ciò accada, che è impedito dai limiti del complesso militare-industriale occidentale, non è possibile per Kiev ottenere la piena vittoria che Zelensky prevede.
2. Il congelamento della linea di controllo (LOC) può prevenire ulteriori perdite in caso di un’altra offensiva
Considerando l’estrema improbabilità che Kiev raggiunga i suoi obiettivi massimi nel conflitto, ne consegue che l’approccio più prudente è quello di garantire i guadagni che ha già fatto finora intorno alle regioni di Kharkov e Kherson. Non riuscire a congelare il LOC rischia che la Russia raggiunga una svolta da qualche parte lungo il fronte esistente o forse ne apra un altro da qualche altra parte, entrambi i quali potrebbero comportare ulteriori perdite per Kiev.
3. Perpetuare indefinitamente il conflitto è reciprocamente svantaggioso
Per quanto possa essere allettante per Kiev soddisfare le richieste dei suoi protettori occidentali di perpetuare indefinitamente il conflitto e continuare a combattere “fino all’ultimo ucraino” al fine di degradare presumibilmente le capacità militari della Russia, questo è reciprocamente svantaggioso e dovrebbe quindi essere evitato. Mentre nessuno in Occidente dubita che farlo imporrebbe costi crescenti alla Russia, pochi si rendono conto di quanto destabilizzi di fatto la coesione socio-economica e in definitiva politica del loro blocco della Nuova Guerra Fredda.
4. I segnali di pace pragmatici della Russia nelle ultime settimane suggeriscono la sincerità delle sue intenzioni
Tutti i funzionari russi, senza eccezioni, dal presidente Putin in giù, hanno segnalato nelle ultime settimane che sono disposti a risolvere politicamente il conflitto purché la riunificazione del loro paese con la Novorossiya sia almeno tacitamente riconosciuta. Ciò suggerisce che Mosca è davvero sincera, il che a sua volta attira l’attenzione sia sulle molte critiche costruttive che possono essere fatte sulla sua operazione speciale finora, sia sulla sua consapevolezza delle lotte del Golden Billion in questa guerra per procura.
5. Kiev può ancora rimanere impegnata verso i suoi obiettivi massimi senza perseguirli militarmente
E infine, negoziare sinceramente almeno un cessate il fuoco indefinito con la Russia al fine di alleviare la pressione su se stessa e soprattutto sui suoi protettori non suggerisce in alcun modo che Kiev non possa rimanere impegnata nei suoi obiettivi massimi. Proprio come l’India e il Pakistan continuano a presentare le loro rispettive richieste massime nei confronti del decennale conflitto congelato del Kashmir senza perseguirle militarmente, così anche Kiev può fare lo stesso, con questo risultato che forse serve anche a consolidare la sua unità nazionale per gli anni a venire.
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Le cinque ragioni sopra menzionate sono state condivise allo scopo di ispirare Kiev a riconsiderare pragmaticamente la sua posizione attualmente recalcitrante ai colloqui di pace con Mosca. Sono pensati per essere obiettivi nella misura in cui riconoscono gli interessi di Kiev come la sua leadership li intende (nonostante l’autore non sia d’accordo con quanto sopra, naturalmente) mentre cercano ancora di trovare un giusto equilibrio tra quegli stessi interessi, i suoi patroni e quelli di Mosca.
