Il consiglio comunale di Torino si accinge a discutere il bilancio di previsione 2023. Saprà essere all’altezza delle sfide poste dalla crisi climatica alla gestione della nostra acqua? A partire dalla più cruciale di tutte: lo spreco idrico. I dati forniti da SMAT Spa in seguito a un lungo e laborioso accesso civico ai documenti, sono ormai scandalosi:
Anno 2021 – intero ambito torinese
- 305.152.259 mc di acqua prelevata dall’ambiente;
- 201.454.818 mc di acqua consumata/utilizzata;
- 103.697.441 mc di perdite totali di acqua, pari quindi al 34% della quantità prelevata.
Le perdite delle reti idriche sono principalmente dovute ad una trascurata manutenzione ed alla mancata sostituzione dei tubi negli anni, che hanno portato all’attuale drammatica situazione.
Chiediamo: a cosa serve il programma dei mega investimenti per i nuovi invasi – vedi diga Tournon (già Combanera) – presentati da Smat SpA il 23 settembre scorso in VI e III commissione consiliare della Città di Torino all’interno del “Piano strategico di contrasto alla siccità”, se poi più di un terzo dell’acqua si perde nel percorso prima di arrivare ai rubinetti? E se poi succede che non piove e le dighe restano vuote, come è successo a Ceresole Reale questa estate?
Era già poco promettente il programma degli interventi approvato nel 2020 dalla Conferenza ATO3 che, per gli anni 2020-2023, destinava solo il 2% degli investimenti alla riduzione dello spreco idrico (indicatore M1 con priorità elevata). Quanto di questo già scarno 2% è stato realizzato?
E’ ORA, se non già TARDI, di invertire le priorità degli investimenti!
La riluttanza di SMAT SpA a spendere per risparmiare acqua è evidente anche dal progetto di digitalizzazione delle reti finanziato dal PNRR, che da qui al 2028 si pone come unico obiettivo di rincorrere le falle con l’aiuto della tecnologia anziché di risolvere il problema alla radice.
I dati dimostrano ancora una volta come sia urgente e non più rimandabile un programma di integrale sostituzione della rete idrica, come ha fatto il Comune di Perrero, che gestisce in autonomia il proprio acquedotto.
Essenziale è anche il recupero sollecito e potenziamento delle capacità tecniche e progettuali all’interno di SMAT, per non affidare più la progettazione anche preliminare dei grandi lavori alle aziende appaltatrici, privandosi di ogni concreta possibilità tecnica non solo di progettazione ma anche e soprattutto di controllo sull’esecuzione e gestione delle opere stesse.
E ripristinare equità e trasparenza della tariffa: anche se Arera istiga ad addebiti ingiusti e ingiustificati come il ripristino sotto mentite spoglie del profitto sull’acqua, il conguaglio che ci fa pagare anche l’acqua non consumata, o l’aggravio del 2% della tariffa che fa ricadere su tutti gli utenti l’onere della morosità non solo incolpevole ma anche di quella colpevole a solo vantaggio dei furbi e dei disonesti.
Alla luce di queste problematiche chiediamo che il Consiglio comunale approvi al più presto un atto di indirizzo rivolto a SMAT SpA affinché dia priorità ad un piano di sostituzione della rete idrica a salvaguardia del più essenziale dei Beni Comuni, al potenziamento delle professionalità interne all’azienda e all’impiego degli utili a bilancio per la riduzione della tariffa.
Comitato Acqua Pubblica Torino
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