[Rete Ambientalista] Di notte da Perugia ad Assisi contro tutte le guerre il 24 Febbraio

Rassegna del 03/02/2023

Di notte da Perugia ad Assisi contro tutte le guerre.

Nei primi minuti del 24 febbraio, nel buio e nel freddo della notte, marceremo da Perugia ad Assisi portando, ciascuno, il volto di una delle vittime, una fiaccola e la domanda incessante di pace. Vieni anche tu. Clicca qui.

Votate per il Premio Attila 2022.

Per la più alta onorificenza italiana  che  incorona vincitori i nostri figli peggiori: industriali, politici, amministratori che nel corso dell’anno si sono particolarmente distinti a danno dell’ambiente, della salute e della pace.

Sono ammessi max due voti. Uno per l’ambiente, l’altro per la pace. Entro e non oltre il 14 febbraio 2023 le espressioni di voto dovranno pervenire a movimentodilottaperlasalute@reteambientalista.it; movimentolotta.maccacaro@gmail.com; o con SMS a 3470182679. Si possono indicare le motivazioni di merito, possibilmente nei limiti di un foglio di word, saranno pubblicate.

Perché no ai termovalizzatori, da chiamarsi inceneritori.

Sulla newsletter di Doriella&Renato (clicca qui): il ricorso all’incenerimento dei rifiuti tramite i termovalorizzatori (da chiamarsi più propriamente inceneritori) è una tecnologia superata. A sostenerlo non è solo la stragrande parte del mondo ambientalista, ma anche la scienza internazionale. Una delle voci più autorevoli è quella di Paul Connett, scienziato di fama internazionale, fondatore della strategia “Rifiuti-Zero”. Con lui, in foto, Rossano Ercolini vincitore del prestigioso premio ambientale Goldman, ad Alessandria nel 2005.

Gli impatti sulla salute delle centrali elettriche a gas.

L’Italia è al primo posto in Europa. Gli impianti di Eni i più inquinanti. Clicca qui ISDE Italia.

Dove vanno a finire gli aiuti all’Ucraina.

Un nuovo repulisti  contro la corruzione della classe dirigente. A seguito degli scandali degli ultimi mesi,  è stata licenziata l’intera dirigenza dell’agenzia delle dogane ed è stata perquisita l’agenzia delle entrate, la cui responsabile ad interim è accusata di operazioni illegali per 375 milioni di euro. A casa della funzionaria sarebbero stati trovati circa 1,3 milioni di euro in contanti, gioielli, orologi e due auto di grossa cilindrata. I media locali parlano anche di “avvisi di garanzia ad alti funzionari del ministero della Difesa” per lo scandalo delle forniture alimentari dell’esercito.

L’Italia dall’inizio della guerra ha fornito all’Ucraina circa 1 miliardo di dollari in armamenti, e nessuno dei principali media ha ricordato a chi stiamo fornendo queste armi e questi soldi. Zelensky, quasi fuori tempo massimo, ha fatto una purga di sapore staliniano, dove cojo cojo, liquidando quindici alti dirigenti ucraini, viceministri, governatori, membri della magistratura, accusati a vario titolo di corruzione e di aver speculato sulla guerra ai danni di chi stava combattendo sul campo (la cosa non è nuova, almeno alle orecchie di noi italiani: durante la Prima guerra mondiale mentre i soldati contadini – vedi i Malavoglia di Verga – si battevano e morivano al fronte, la borghesia faceva affari d’oro ai loro danni). Ma la corruzione dell’Ucraina non è cosa di oggi, secondo i dati dell’International Transparency l’Ucraina è al 122esimo posto in questa poco commendevole classifica che vede al primo la virtuosa Danimarca (secondo lo stesso istituto, l’Italia è al 42esimo).

Le tasche dei lavoratori piangono.

A  causa dell’aumento del costo della vita, innescato anche dalle ben note sanzioni antirusse, nel 2022 gli occupati italiani hanno subìto una pesante perdita di potere d’acquisto: la differenza tra l’incremento dei prezzi al consumo e quello delle retribuzioni è arrivato a quota 7,6 punti, mai così alto dal 2001. Sono  6,2 milioni i dipendenti nel nostro Paese con il contratto di lavoro scaduto, quasi la metà del totale. Siamo l’unico Paese Ocse in cui le retribuzioni reali sono scese nell’ultimo trentennio, ma in questi mesi viviamo un’ulteriore emergenza data dall’inflazione. A differenza dell’Italia, gli altri Stati stanno rinforzando le reti di protezione sociale. La Germania ha riformato il reddito minimo riducendo le sanzioni per chi non accetta lavori. La Spagna è intervenuta sia con una stretta contro il precariato sia con norme per contrastare il dumping salariale nelle catene degli appalti. In Italia, invece, a luglio sarà sottratto il Reddito di cittadinanza a 400 mila famiglie e a breve saranno allentati i vincoli sui contratti a tempo determinato. Questo indebolimento delle tutele rischia di riversarsi sui salari, poiché fa crescere il potere negoziale delle imprese. Peraltro, essendo tolto agli “occupabili”, il Rdc non potrà più svolgere un’altra funzione svolta finora: quella di integrare le buste paga più basse.

“Vogliamo d’urgenza le analisi Pfas del sangue”. Ma il sindaco fa lo gnorri.

Detto volgarmente: prende per il culo i cittadini. Questi, con una petizione, chiedono che tutta la popolazione alessandrina sia sottoposta a monitoraggio con urgenza: a maggior ragione perché l’indagine dell’università di Liegi, da noi commissionata, ha accertato, con analisi a campione di lavoratori e abitanti, che i Pfas scorrono nelle loro vene. Da che parte stai, sindaco? dalla parte di Solvay? Ebbene come risponde Giorgio Abonante?: clicca qui il video. Eppure ha di fronte persone che piangono parenti di vittime decedute e ammalate del polo chimico di Spinetta Marengo, e che loro stesse -con il sangue avvelenato- sono in predicato di fare la stessa fine. “Vivo a Spinetta da quando ho 5 anni,” è stato contestato da uno dei firmatari della petizione: clicca qui, “ho partecipato all’indagine e ho scoperto di avere nel sangue livelli di Pfoa preoccupanti. Non devo più entrare in contatto con questa sostanza perché potrei essere soggetto ad alcune malattie come il cancro alla tiroide, ai reni, colesterolo eccetera, e vorrei sapere come curare me e i bambini della mia città”. Nella stessa condizione infatti si trovano i bambini e gli adulti di Alessandria. Cosa avrebbe dovuto fare, da tempo, un sindaco onesto e responsabile da anni in possesso di inequivocabili indagini epidemiologiche e ambientali? Avrebbe dovuto emettere una ordinanza urgente di chiusura degli impianti inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo. E, subito dopo, far sottoporre la cittadinanza a monitoraggio, per il quale ci vogliono, ammette anche lui, tempo e soldi. Il tempo è scaduto. Ma l’intero consiglio comunale se ne lava le mani: la vecchia e la nuova maggioranza complici della Solvay.

       

Pfas al Rajasthan International Film Festival.

Dopo il premio “Ambiente e Società” vinto al 25° Festival CinemAmbiente di Torino, un altro riconoscimento prestigioso per il documentario “Chemical Bros” del regista Massimiliano Mazzotta: è stato selezionato per la nona edizione del Rajasthan International Film Festival, diretto da Somendra Harsh, in programma in India sino al 5 febbraio. Clicca sul titolo dell’articolo.

La battaglia per chiudere il buco dell’ozono.

L’ONU ha rilasciato un comunicato storico: per il 2045 il buco nello strato di ozono sopra l’Artico si sarà completamente riformato, tornando ai livelli del 1980. Nell’Antartico invece questo recupero è previsto entro il 2066 circa. L’ozono è un gas che in atmosfera costituisce uno strato protettivo (l’ozonosfera) che blocca il passaggio dei raggi UV provenienti dal sole e le conseguenti radiazioni ultraviolette che mettono in pericolo la vita sul nostro Pianeta. Clicca qui il blog di Prontobolletta.

La chiusura del buco dell’ozono è un’ottima notizia per il Pianeta, ed è un avvenimento che è potuto accadere grazie anche alle lotte condotte in Italia. Il “buco dell’ozono” nella stratosfera, causa dei tumori maligni melanoma, era soprattutto originato dai clorofluorocarburi CFC, i gas contenuti nei frigoriferi e nelle bombolette spray. Nel 1992, nella fabbrica che li produceva (Montefluos-Ausimont di Spinetta Marengo oggi Solvay), gli attivisti di Greenpeace scalarono le ciminiere con striscioni che chiedevano l’eliminazione dei CFC. In quella vittoriosa campagna con Greenpeace: in prima linea un lavoratore che dal colosso chimico subì rappresaglie (fino al licenziamento) sanzionate dalla Magistratura. Con quella battaglia noi segnammo una crescita della coscienza ecologica su scala mondiale. Per saperne di più: clicca qui stralci da “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza prefazione di Giorgio Nebbia, e da “L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza”.

Il ministro Pichetto non è in grado di gestire la pesante eredità dell’era nucleare.

Mentre il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, si trastulla a insistere sull’energia dell’atomo puntando sulla quarta generazioneaffidati alla commissariata Sogin procedono a rilento lo smantellamento e la messa in sicurezza degli impianti nucleari italiani, dunque la realizzazione del deposito nazionale che dovrebbe definitivamente ospitare 95mila metri cubi di rifiuti radioattivi. Inoltre l’Italia non è più in grado di riprendersi le migliaia di tonnellate di scorie radioattive inviate per riprocessamento all’estero. Clicca sul titolo dell’articolo.

Superata quota mille morti sul lavoro.

Gli infortuni sul lavoro nel 2022 sfiorano quota 698mila  e segnano un +25,7% rispetto al 2021. Di questi, 1.090 i casi mortali denunciati: 970 uomini e 120 donne,  in aumento tra i più giovani. Aumentano anche le patologie di origine professionale denunciate: 60.774 (+9.9%

Piano di rientro che ha messo ko gli ospedali nel sud Italia.

Leggi la locandina sul documentario che ne racconta le tragiche conseguenze.

“La rivoluzione della cura” è in libreria.

Come in un tempo sospeso, in questi ultimi quindici anni siamo passati da una crisi finanziaria a una crisi climatica, da una pandemia a una guerra, senza soluzione di continuità. Ciascuna di queste crisi viene raccontata come priva di contesto, come episodio a sé stante, senza antecedenti né causalità. Sembra di vivere dentro un eterno presente fatto di emergenze a cui rispondere, con l’angosciante sensazione che quella attuale non sarà l’ultima e che sembra essersi innescato un circolo vizioso, senza via d’uscita.
È giunto il momento di guardare la luna oltre il dito e ricostruire una chiave di lettura delle crisi multiple del capitalismo: se lette come insieme concatenato rivelano che la sua ferocia è dovuta alla propria intrinseca debolezza.

Altro che autonomia differenziata: riprendiamoci il Comune!

Altro che “autonomia differenziata”. Parte  la campagna “Riprendiamoci il Comune”, promossa da decine di organizzazioni e movimenti sociali e che punta a raccogliere nei prossimi sei mesi 50mila firme a sostegno di due proposte di legge di iniziativa popolare per la riforma della finanza locale e la ripubblicizzazione della Cassa depositi e prestiti. 

Tera e Aqua di febbraio-marzo 2023.

Se clicchi qui:

A salvaguardia del territorio Mombaroccio.

Presentazione del progetto. Clicca sul titolo dell’articolo.

LA RETE GENOVESE.

Rete di Comitati, Associazioni, Movimenti sul territorio

Sono scesi in piazza a Genova oltre 22 Comitati che stanno dando vita ad altrettanti presidi sparsi in molte zone della città per protestare “contro le scelte dell’amministrazione comunale che prevedono investimenti per centinaia di milioni e sono calate dall’alto a danno dei cittadini”. Tra gli altri, a Sampierdarena contro i depositi chimici, a Oregina e Lagaccio contro la funivia, il Comitato di via Vecchia, i contrari allo Skymetro in Valbisagno, il Comitato Banchelle, il Comitato liberi cittadini di Certosa contro la nuova linea ferroviaria, la nuova diga foranea eccetera. Clicca qui il volantino.

Sito: www.rete-ambientalista.it

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