Giulio Chinappi – 28/03/2023
Il 26 marzo si sono svolte con successo le elezioni legislative sull’isola di Cuba, con l’elezione dei 474 deputati dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, l’organo legislativo del Paese caraibico. Nonostante la campagna diffamatoria lanciata dai media imperialisti, il processo elettorale cubano si è concluso con un grande successo di partecipazione popolare, con il 75,92% di affluenza alle urne. Il dato ha superato quello della recente consultazione popolare sul Codice delle famiglie (74,12%) e delle precedenti elezioni municipali (68,56%), dimostrando la grande importanza che i cubani attribuiscono alle elezioni legislative.
Alina Balseiro Gutiérrez, presidente del Consiglio elettorale nazionale (CEN), ha annunciato lunedì i risultati preliminari delle elezioni, secondo i quali, sul totale delle schede depositate nelle urne, il 90,28% era valido, mentre il 6,22% era bianco e il 3,50% annullato. Inoltre, sul totale dei voti validi, il 72,10% era a favore di tutti i candidati deputati, mentre il 27,90% era un voto selettivo. La presidente del CEN ha confermato che è stata una giornata di suffragio senza incidenti, in cui è stato apprezzato un clima elettorale di disciplina, trasparenza e adesione alla verità.
Il processo elettorale culminerà il 19 aprile, con la prima seduta della nuova Assemblea Nazionale del Potere Popolare, l’elezione della sua direzione, che è anche quella del Consiglio di Stato, e degli altri membri di tale organismo, nonché del presidente e del vicepresidente della Repubblica.
“Questa domenica è stata una giornata di festa, di gioia, di conferma, di convinzioni. E ancora una volta abbiamo avuto una vittoria rivoluzionaria, una vittoria per il nostro popolo“, ha scritto sui social network il presidente Miguel Díaz-Canel, primo segretario del Partito Comunista di Cuba, e a sua volta candidato per la città di Santa Clara. Dopo aver esercitato il proprio diritto di voto, il capo dello Stato ha parlato con la stampa, sottolineando che la tempistica delle elezioni rientra in un esercizio democratico in cui ha predominato il dialogo con il popolo e dove la nuova legislatura del parlamento dovrà modificare i propri metodi di lavoro per acquisire una conoscenza approfondita dei problemi che affliggono la popolazione. Díaz-Canel ha inoltre aggiunto che, partecipando agli scambi con la popolazione, ha apprezzato il sostegno e il sentimento di lotta del popolo cubano per superare il pessimismo con speranza e fiducia.
A seguito della pubblicazione dei risultati da parte del CEN, il presidente cubano è tornato ad esprimersi sui social network: “Lo avevamo già detto ieri: confidiamo nel nostro popolo, che è uscito per difendere la Rivoluzione, nonostante le misure draconiane degli Stati Uniti, nonostante la feroce campagna e gli appelli all’astensionismo, Cuba ha vinto con il 75,92% di partecipazione e il 72,10% di voti per tutti i candidati”.
In effetti, gli Stati Uniti spendono ogni anno milioni di dollari per tentare di destabilizzare l’isola di Cuba, nella speranza di istigare una “rivoluzione colorata” in versione caraibica. Tuttavia, ad oggi, questi tentativi sono stati respinti con successo grazie alla grande coscienza politica di cui è dotato il popolo cubano. “Gli Stati Uniti e il suo governo hanno sempre una narrativa ostile nei confronti di Cuba, non possiamo aspettarci altro, e noi non viviamo in base a questa narrativa ostile, immaginaria, calunniosa, virtuale, provocatoria e bugiarda”, ha detto Díaz-Canel. “Quello che succede è che Cuba ha una particolarità: mentre in molte parti del mondo costoro dettano ai governi ciò che i governi devono fare, noi non dobbiamo li prendiamo nemmeno in considerazione, siamo così sovrani e così indipendente che non dobbiamo sottoporci a un parere dell’ambasciata degli Stati Uniti, perché questa non influenza ciò che stiamo facendo, noi lavoriamo secondo le nostre convinzioni”.
Tra i suoi numerosi impegni istituzionali, che in queste ore lo hanno visto anche incontrare i rappresentanti della FAO, Díaz-Canel ha anche ricordato il giornalista Gianni Minà, storico amico della Rivoluzione Cubana, recentemente venuto a mancare. “Le sue indimenticabili interviste a Fidel e la sua lotta per la giustizia gli hanno fatto guadagnare la nostra ammirazione e il nostro affetto. Le nostre condoglianze alla famiglia e agli amici”, ha scritto il leader cubano.
Minà è ricordato a Cuba soprattutto per la sua storica intervista di sedici ore a Fidel Castro e per i numerosi libri e articoli pubblicati sul líder máximo, sulle vicende cubane e quelle latinoamericane in generale. “Cuba è un esempio per il mondo, per me rappresenta la realizzazione dell’utopia, anche sotto un blocco che dura da più di 50 anni“, disse una volta il giornalista torinese, che ha visitato Cuba in più di cinquanta occasioni. Nel 2018, le autorità cubane gli hanno conferito la Distinción Félix Elmusa, il più alto riconoscimento conferito dall’Unione dei giornalisti cubani. Nell’occasione è stato definito un “giornalista etico, coraggioso e audace“, autore di “un lavoro incommensurabile“.
CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK
Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte e del link originale.