OIPA – Comunicato stampa 12 aprile 2023
RUNNER MORTO. FORSE JJ4 ERA CON DEI CUCCIOLI? L’OIPA CHIEDE UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA ALL’ABBATTIMENTO
Senza una seria opera di regolamentazione e prevenzione, gli orsi non hanno fatto del Trentino una Disneyland come forse pensavano alcune categorie produttive al momento dell’avvio del progetto Life Ursus, che ha voluto riportare a forza i plantigradi nelle Alpi
L’orso coinvolto nell’incidente che ha causato la vita di Andrea Papi non è MJ5, come aveva ipotizzato dalla Provincia autonoma di Trento, ma JJ4, una femmina di 17 anni.
Alla luce dell’identificazione basata sull’analisi del Dna, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede che, invece di ricorrere alla cattura e all’abbattimento, si trovi una soluzione alternativa per un esemplare che forse voleva solo difendere i suoi cuccioli. I piccoli di orso rimangono accanto alla mamma da uno a due anni, quindi non si può escludere che JJ4 sia andata all’attacco sulla base del suo istinto di madre.
Se il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ogni volta che si è verificato un incidente a carico di escursionisti non fosse ricorso a ordinanze ispirate all’”occhio per occhio, dente per dente”, ma avesse regolamentato l’accesso nelle aree a rischio e attuato idonei protocolli, probabilmente quel che è accaduto al runner non si sarebbe verificato.
Molti esperti in questi giorni hanno auspicato l’attuazione di regole basilari da comunicare efficacemente a residenti e turisti in escursione.
Gli orsi non hanno fatto del Trentino una Disneyland, come forse pensavano alcune categorie produttive al momento dell’avvio del progetto Life Ursus, che ha voluto riportare a forza i plantigradi nelle Alpi.
Con un’adeguata regolamentazione degli accessi in zone e sentieri, come fa il Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, e con un’opportuna azione di comunicazione e prevenzione, oggi non piangeremmo la prima vittima in Italia uccisa da un’orsa che ha semplicemente fatto l’orsa.