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Come sempre, anche quest’anno non ne ha parlato quasi nessuno. Dire che si tratta di un silenzio fragoroso sarebbe un ossimoro segnato da pura retorica: non c’è alcun fragore. Il 16 maggio scorso, tuttavia, la gente romaní non ha certo dimenticato di ricordare quella notte del 1944, quando seimila donne, uomini, bambini e anziani del campo di Auschwitz II Bikernau, lo “Zigeunelager”, seppero che si sarebbe posto fine alle loro inaudite sofferenze nelle camere a gas. Raccolsero quel che capitava, insorsero contro le SS ed evitarono il genocidio. Una rivolta epocale. La vendetta nazista, più spietata che mai, si compì il 2 agosto successivo, il culmine del Porrajmos, il grande divoramento. |
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Il corpo come argine al pensiero disincarnato. Filosofia e tecnologia |
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Sulla negazione dell’altro-da-sé legata al dominio sulla natura |
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Vi sono angeli che si fanno il culo tutto l’anno ma non li nota nessuno |
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L’Oms deturpata dalla tentacolare influenza di interessi privati |
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I giorni della conferenza internazionale Beyond Growth sono stati in grado di scuotere il parlamento europeo e di portare al suo interno temi ma anche modalità di relazionarsi inusuali. Un primo passo importante? Forse. Tuttavia, accanto alle proposte per il superamento del Pil come indicatore universale, la decarbonizzazione, l’equo accesso alle risorse del pianeta, è stato imbarazzante il silenzio quasi completo sulla guerra in corso in Europa e su quelle nel mondo, sull’aumento vertiginoso delle spese militari, sulle torsioni securitarie contro i migranti. È mancato un “beyond occidentalocentrismo”: non c’è decrescita senza decolonizzazione |
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Scudo e Freccia. Il nuovo episodio dell’eterna impunità concessa a Israele |
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Di chi si può fare a meno in una grande mostra dedicata all’Africa? |
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Ha senso richiamarci all’imperativo categorico del “non uccidere”? |
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Costruire insieme un nuovo immaginario e nuove pratiche educative |
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Due ragazze cosentine raccontano la loro Marcia della Pace fino ad Assisi |
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