Newsletter n. 11 – 2023
Mandare a casa il governo Meloni
e tutti i servi della Nato e di Confindustria
Volantino per la manifestazione nazionale del 17 giugno a Roma
Fin dal suo insediamento, il governo Meloni ha proseguito l’attuazione dell’agenda Draghi portando più a fondo tutte le “riforme” che Draghi aveva iniziato o aveva annunciato. Non solo aggravare la sottomissione dell’Italia alla Nato trascinandola nella partecipazione alla guerra contro la Federazione Russa e nel sostegno incondizionato al governo ucraino (invio di armi, addestramento di soldati, uso del territorio italiano per esercitazioni e manovre militari, ecc.), il governo Meloni ha attuato integralmente il programma di Draghi. In particolare aumentando la precarietà del lavoro, proseguendo lo smantellamento della sanità pubblica, della scuola e dell’università pubblica, ma anche picconando le misure introdotte dal governo Conte 1 che davano “una boccata d’ossigeno” alla parte più povera, precaria e ricattabile della popolazione. L’abolizione del Reddito di Cittadinanza ne è un esempio.
dall’Agenzia Stampa Staffetta Rossa
Fuori l’Italia dall’occupazione militare Nato nei Balcani!
L’11 giugno ricorre il ventiquattresimo anniversario della fine dei bombardamenti NATO sulla Repubblica Federale di Jugoslavia (RFJ), formatasi nel 1992 dall’unione delle repubbliche di Serbia e Montenegro (tra cui le province socialiste autonome del Kosovo e della Voivodina).
Nel solco e in continuità con i conflitti intestini e settari iniziati nel 1990-1991 (processo protrattosi fino al 2001) tra le diverse entità della (ex) Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia e con gli interventi della Comunità Internazionale, l’intervento militare NATO del 1998-1999 mirò allo smembramento della RFJ.
Il risultato fu la costituzione di uno Stato fantoccio, il Kosovo, abitato in prevalenza da popolazione albanese.
Libertà per Alex Saab! Viva la rivoluzione bolivariana!
Sono trascorsi tre anni da quando a Capoverde la Cia ha fatto scendere a forza dall’aereo il diplomatico venezuelano Alex Saab. Da quel momento è stato portato in carcere, isolato e torturato, per poi essere estradato e incarcerato negli Usa. Da due anni in Venezuela e in tutto il mondo si è sviluppato un vasto movimento di solidarietà che pretende il riconoscimento dello stato di diplomatico e la scarcerazione per Saab.
Questa detenzione è in realtà una detenzione politica. Saab è colpevole di essersi prodigato con i suoi contatti e relazioni nel sostegno economico al Venezuela bolivariano aggirando le sanzioni economiche (proprio negli anni più difficili della rivoluzione).
Sull’omicidio di Giulia Tramontano
Lettera di una compagna
la lettera di una compagna dopo la notizia dell’omicidio di Giulia Tramontano. Quello che emerge è la necessità di affrontare sempre più apertamente i fatti e le contraddizioni da cui originano con una lente di classe.
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La Festa nazionale della Riscossa Popolare si allarga!
Con le feste federali, a giugno inizia la campagna delle Feste della Riscossa Popolare e si concluderà in autunno con le feste di Sezione.
Nel mezzo, come ogni anno, la Festa nazionale che però quest’anno si sdoppia: un parte si svolge a Marina di Massa (MS) al Parco della Comasca dal 27 al 30 luglio, una parte si svolgerà a Napoli nel mese di settembre (ma le date non sono ancora definite).
Le novità che riguardano l’impostazione della campagna delle feste hanno varie motivazioni.
Da una parte, la concatenazione con i lavori del VI Congresso che hanno spinto le istanze locali, le Federazioni e le Sezioni, ad assumere un ruolo superiore: potenziare le feste locali è una strada per sviluppare ancora il ruolo del partito sui territori, per valorizzare le relazioni e per alimentare il lavoro di radicamento.
Poi abbiamo dovuto far fronte a situazioni impreviste che si sono presentate nell’organizzazione della Festa Nazionale a Massa – non è la prima volta che piccoli poteri locali o persino istituzionali cercano di mettere i bastoni fra le ruote all’organizzazione della Festa nazionale – pertanto siamo stati costretti a ripiegare sul mese di luglio anziché proseguire “come da tradizione” nelle prime settimane di agosto. Non è la prima volta, ma anche questa volta prendiamo gli sgambetti e gli ostacoli come uno stimolo a fare cambiamenti e a sviluppare la mobilitazione: da qui l’idea di “raddoppiare la festa nazionale” a Massa e a Napoli.
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dalle Federazioni
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[Brescia] Comunali: il nostro bilancio della campagna elettorale.
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[Campi Bisenzio] Solidarietà ai lavoratori SI Cobas di Mondo Convenienza
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[Arezzo] Solidarietà agli operai della Fimer di Terranuova in sciopero
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[Napoli Est] Il deposito GNL non si fa, ora lottiamo per le bonifiche!
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