Ambasciata della Federazione Russa in Italia – 22/06/2023
Oggi in Ambasciata il tricolore della Russia è a mezz’asta.
82 anni fa iniziò una pagina tragica della storia del nostro Paese che congelò i destini di decine di milioni di persone: la Grande Guerra Patriottica.
All’alba del 22 giugno 1941, senza dichiarare guerra, la Germania nazista attaccò l’Unione Sovietica. I suoi aerei effettuarono massicce incursioni contro aeroporti, nodi ferroviari, basi navali, luoghi di schieramento permanente di truppe e molte città a una profondità di 250-300 chilometri dal confine di stato.
A mezzogiorno del 22 giugno 1941, il Commissario del Popolo per gli Affari Esteri, Vjačeslav Molotov, dopo aver annunciato ai cittadini sovietici il perfido attacco della Germania nazista all’URSS, concluse il suo discorso con le parole: “La nostra causa è giusta. Il nemico sarà sconfitto. La vittoria sarà nostra!”
Romania, Italia, Slovacchia, Finlandia e Ungheria si schierarono dalla parte della Germania contro l’URSS. Inoltre gli aggressori potevano contare sul potenziale industriale e sul potere di quasi tutta l’Europa continentale.
La guerra più sanguinosa della storia, durata 1418 giorni e notti, si concluse il 9 maggio 1945 – con la vittoria dell’Unione Sovietica e degli Alleati e la completa sconfitta delle potenze dell’Asse.
Ricordiamo come, sopravvissuti alla guerra, i popoli del mondo, nonostante le divergenze, fossero uniti dal desiderio di prevenire un nuovo mostruoso conflitto in futuro, per scongiurare gli errori del passato. Tuttavia, le idee del nazismo, che già una volta avevano germogliato nel cuore stesso dell’Europa e, a quanto pare, erano state sradicate grazie all’eroismo del soldato sovietico, sopravvissero ai loro creatori. E oggi i loro seguaci ideologici rialzano la testa.
Le perdite dell’URSS furono pari al 40% di tutte le perdite umane nella Seconda Guerra Mondiale: 26,6 milioni di vittime. Di questi, più di 8,7 milioni morirono sui campi di battaglia, 7,42 milioni di persone furono deliberatamente sterminate dai nazisti nei territori occupati, più di 4,1 milioni morirono a causa delle brutali condizioni del regime di occupazione. 5,27 milioni di persone furono costrette ai lavori forzati in Germania e nei Paesi vicini, anch’essi sotto l’occupazione tedesca. Di questi, poco più della metà tornò in patria – 2,65 milioni di persone, 2,16 milioni di persone morirono in prigionia, più di 450mila profughi. 1,7mila città e cittadine, oltre 70mila paesi e villaggi dell’URSS furono distrutti.
Vladimir Putin: “L’aggressione nazifascista contro il nostro Paese si è rivelata la più crudele. Il suo obiettivo non era solo la soppressione della volontà, non solo la schiavitù, ma anche la distruzione di un intero popolo. 27 milioni di morti: nessuno stato al mondo ha pagato un prezzo del genere. Per la nostra Patria, il 22 giugno è stato un giorno che ha messo alla prova la forza dello spirito nazionale. Un giorno che ha mostrato l’unità di tutti i popoli dell’Unione Sovietica. C’erano davanti ancora lunghi 1417 giorni in prima linea. Ma già quel giorno, il primissimo giorno, le persone hanno fatto la loro scelta: stare con la Patria in un momento di pericolo, difenderla fino alla morte. Non cedere la Patria al nemico. E questa scelta ha predeterminato l’esito non solo della Grande Guerra Patriottica, ma dell’intera Seconda Guerra Mondiale” (dal discorso di Vladimir Putin ai veterani del 22 giugno 2001).
In questo giorno, in Russia e in molti Paesi del mondo si tengono tradizionalmente eventi commemorativi: la deposizione di corone sulle tombe e davanti ai monumenti ai soldati sovietici che sacrificarono vita per la libertà non solo della loro vasta Patria, ma anche di generazioni future dell’intero pianeta. Si accendono candele per coloro che morirono di fame, malattie e bombe nelle città sovietiche assediate da propagatori dell’idea di superiorità razziale, per coloro che morirono tra gli stenti nei “campi di sterminio”.
Oggi le bandiere nazionali sventoleranno a mezz’asta in tutto il Paese e alle 12:15, ora di Mosca, è stato osservato un minuto di silenzio. Noi ricordiamo.
Dal 2009, in questo giorno si tiene ogni anno un’azione commemorativa “Candela della memoria il 22 giugno – una candela della memoria sulla mia finestra”. Ognuno di noi può onorare i caduti con un momento di silenzio, accendere una candela, deporre fiori in una sepoltura militare o in un monumento alla Grande Guerra Patriottica.