Maria Pastore – 5 giugno 2023
Donne per la pace, contro la NATO e le politiche di guerra (peacelink.it)
Tradito lo spirito di Helsinki. La NATO costringe gli Stati ad aumentare le spese militari, a investire nella tecnologia militare e coinvolgere donne e giovani nella formazione e nelle carriere dell’Alleanza Atlantica. Intanto, in area europea, riaffiorano chiarissime le ideologie autoritarie.
Donne di tutto il mondo, unite per la pace, contro la NATO
Dichiarazione comune
Siamo donne di tutto il mondo e amiamo profondamente il nostro Pianeta. Abbiamo a cuore i principi universali di uguaglianza giustizia e pace affermati dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, lottiamo per l’affermazione dei diritti delle donne e dei popoli, contro ogni forma di violenza, sfruttamento e discriminazione.
Da decenni siamo impegnate nella ricerca della pace globale, di un nuovo ordine mondiale che abolisca la guerra. Riteniamo che il capitalismo sia un fattore generante sia del militarismo che della guerra e lottiamo per affermare una nuova sicurezza non militarizzata, che garantisca la vita e la salute delle generazioni presenti e future su questo pianeta, oltre che del pianeta stesso.
La nostra aspirazione alla pace è oggi minacciata da una escalation della corsa al riarmo e dal rischio di una guerra nucleare, dal rafforzamento di alleanze militari e dalla militarizzazione crescente delle relazioni internazionali. Tutto questo rischia di portare l’umanità alla catastrofe. Responsabili del crescente pericolo di scontro globale sono state in gran parte le decisioni assunte dalla NATO fin dal 1991, il cui ultimo approdo è il cosiddetto “Nuovo Quadro Strategico” concordato all’ultimo vertice dei capi di stato e di governo dei paesi NATO a Madrid nel 2022.
Secondo il Nuovo Quadro Strategico, la NATO persiste nell’attribuirsi ruoli e compiti che travalicano gli originari scopi “difensivi” proclamati, sostituendosi a funzioni e compiti che sono di esclusiva responsabilità delle Nazioni Unite. Questa NATO globalista, che agisce nell’interesse dei paesi ricchi dell’Occidente, ha esteso le sue attività fino al Pacifico e pretende di imporre un modello di civiltà ben oltre l’area euro-atlantica stabilita nel Trattato originario.
Il Nuovo Quadro Strategico è totalmente in contrasto con lo spirito di Helsinki che ricerca la cooperazione pacifica tra gli stati e rifiuta di ricorrere alla minaccia o all’uso della forza.
Questa riconfigurazione offensiva della NATO, oltre ad essere in contrasto con il desiderio manifesto di pace delle popolazioni dei paesi membri, in molti casi è passata senza il consenso dei parlamenti nazionali e contraddicendo nettamente i principi costituzionali degli stessi Stati membri.
Mentre le popolazioni devono affrontare crisi economiche e aumenti del costo della vita, la NATO richiede ai governi di aumentare le spese militari anche oltre il 2% del PIL, per far fronte al frenetico riarmo in corso.
Tutto ciò si accompagna a processi politici contrassegnati da crescente autoritarismo e dal riemergere di ideologie neofasciste, nazionaliste, xenofobe e sessiste, incoraggiate dal preoccupante diffondersi del militarismo nella cultura.
Nel prossimo vertice dei capi di stato e di governo della NATO che si svolgerà a Vilnius, in Lituania, l’11 e 12 luglio, il Nuovo Quadro Strategico sarà ulteriormente elaborato, accrescendo il pericolo globale. Si prevedono nuove richieste di ulteriore aumento delle spese militari, verrà istituito un fondo speciale di investimento di 1 miliardo di euro, finanziato con fondi pubblici, per start-up e rinnovamento tecnologico, con il quale s’intende incoraggiare esplicitamente la commistione dell’educazione scientifica e della formazione dei giovani con la ricerca militare.
Il vertice di Vilnius promuoverà perfino un nuovo approccio di genere, incoraggiando la promozione di figure femminili ai ruoli apicali dentro l’Alleanza Atlantica.
Come donne di pace, rifiutiamo la NATO e la sua visione del mondo, che fomenta l’instabilità e inasprisce i conflitti internazionali, ed è inconciliabile con il principio di prendersi cura del mondo che ci sforziamo di affermare a livello globale.
Il tempo del colonialismo e dell’imperialismo è finito, come è finito il tempo della pretesa di dominio unipolare e di supremazia morale dell’Occidente. Oggi diamo il benvenuto a un nuovo ordine mondiale multicentrico e multipolare basato su decisioni condivise, sulla giustizia sociale e ambientale, sulla condivisione di risorse e tecnologie, sulla transizione all’azzeramento degli arsenali militari. Questo è quanto abbiamo detto noi donne al Vertice per la pace di Madrid l’anno scorso. Questo ribadiremo in occasione del Vertice NATO di Vilnius 2023.
Cosa vogliamo?
Ci incontreremo a Bruxelles, sede del quartier generale della NATO, per dire:
• NO alla NATO globale, No a blocchi militari sempre più armati, No alla guerra come modalità di risoluzione delle controversie internazionali
• No alla militarizzazione della ricerca scientifica. Le giovani generazioni hanno diritto a un’educazione laica e democratica, ispirata ai valori della pacifica convivenza tra i popoli e gli Stati
• No al coinvolgimento delle donne nei piani di guerra del patriarcato. No a qualsiasi approccio di genere nelle file della NATO. Mettere le donne ai vertici di un’organizzazione militare non ha nulla a che fare con l’affermazione dei principi di uguaglianza, giustizia e pace che sono alla base delle lotte delle donne per la propria liberazione
Sì, invece, alla promozione del ruolo delle donne nei processi di pace. Sì al rispetto delle intenzioni autentiche della risoluzione 1325 delle Nazioni Unite sulla partecipazione delle donne ai negoziati di pace.
Abbiamo in programma di parlare di tutto questo a Bruxelles. Organizzeremo una discussione aperta il 7 e 8 luglio 2023 e invitiamo le donne di tutto il mondo a unirsi a noi, siano esse dei paesi membri della NATO o meno. Sono benvenute/i tutte e tutti coloro che condividono con noi questi obiettivi: parlare a favore della pace, della vita e della liberazione delle donne.
_ 25 maggio 2023
Prime adesioni da Afghanistan, Argentina, Australia, Belgio, Bulgaria, Camerun, Canada, Cipro, Corea del Sud, Costarica, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Guam, India, Irlanda, Islanda, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Filippine, Regno Unito, Russia, Spagna, Sudafrica, Svezia, Ungheria, USA
ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
World BEYOND War, Ban Killer Drones and Merchants of Death, War Crimes Tribunal, World March of Women, No to war – NO to NATO, World BEYOND War, Global Network Against Weapons and Nuclear Power in Space
Nel dettaglio, al momento le adesioni dall’Italia sono
Lisa Clark IPB, Beati I Costruttori di Pace, Rete Italiana per la Pace e il Disarmo, Europe for Peace, Ada Donno – AWMR Italia – Association Women of the Mediterranean Region, Jeannie Toschi Marazzani Visconti – Comitato No Guerra No NATO Italia, Patrizia Sterpetti – WILPF Italia, Alessandra Mecozzi – Casa Internazionale delle Donne di Roma, Bruna Bianchi docente di Storia delle donne e Storia del Pensiero politico, Università di Venezia Ca’ Foscari, Laura Marchesellli – WILPF Italia, Comitato fiorentino Fermiamo La Guerra