Clara Statello e Alessandro Bianchi (L’AntiDiplomatico) – 10/07/2023
La messa al bando dei partiti di sinistra e opposizione in Ucraina ha avuto come effetto la persecuzione, pressoché arbitraria, di dirigenti e tesserati. Il caso più emblematico, citato persino dal dossier dell’Alto Commissariato per i diritti umani dell’ONU (OHCHR), è quello dei fratelli Mikhail e Aleksandr Kononovich, dirigenti del Komsomol, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista Ucraina (KPU), perseguitato dal governo di Kiev sin dal 2015.
Gemelli di etnia bielorussa, i due fratelli sono stati arrestati il 2 marzo 2022 in un raid dei servizi di sicurezza ucraini (SBU) a casa loro. Per quattro giorni sono stati detenuti in una prigione non ufficiale, gli scantinati dell’SBU a Kiev. Qui denunciano di aver subito maltrattamenti e torture, di essere stati selvaggiamente picchiati e tenuti bendati.Il 6 marzo il loro arresto è stato formalizzato e sono stati trasferiti nel carcere di detenzione preventiva di Kiev. Anche qui lamentano vessazioni, scarsa alimentazione e carenze igieniche. Affermano, inoltre, di aver potuto incontrare un avvocato soltanto dopo due mesi. Il dossier dell’OHCHR evidenzia come la loro carcerazione sia stata disposta dalla procura, senza la supervisione del tribunale, intervenuta non prima del 3 maggio 2022.
I due fratelli erano stati arrestati dall’SBU con l’accusa di dopo aver partecipato ad una manifestazione per la pace davanti l’ambasciata degli USA a Kiev. La loro persecuzione, tuttavia, inizia anni prima. Nel luglio del 2016 Mikhail era stato aggredito con spranghe da nazionalisti, per la sua candidatura con la Lega dei Giovani Comunisti (LKSM). Nel 2018 entrambi erano stati attaccati da militanti di estrema destra.
Adesso la vita dei Kononovich è in pericolo.
I due fratelli continuano a ricevere minacce di morte da elementi nazionalisti, presumibilmente legati alle autorità ucraine, che diffondono sui social i loro dati personali incitando i loro contatti contro di loro e dichiarando di volerli eliminare se la giustizia non provvederà a punirli. Comprensibilmente i due fratelli temono per la loro incolumità fisica e ritengono che questi episodi equivalgano ad una condanna a morte.
Mikhail e Aleksandr affermano di essere perseguitati e minacciati per il solo “crimine” di essere comunisti e antifascisti.
Si tratta di una vicenda, quella dei fratelli Kononovich, che fa crollare tutti i castelli di carta di menzogne che si sono costruite nei paesi della Nato dal golpe di Maidan del febbraio del 2014 ad oggi.
La favoletta della “democrazia ucraina” crolla con i fratelli Kononovich. La storiella di un paese che si emancipa verso l’”Eldorado” europeo fracassa con i fratelli Kononovich.
Le menzogne diffuse per coprire i crimini di un regime infestato di neo-nazisti emergono in tutto il loro squallore con la vicenda dei fratelli Kononovich. E questo perché la loro testimonianza diretta squarcia il velo di Maya steso in questo decennio dalla propaganda della Nato, mettendo a nudo chi occupa illegalmente il potere a Kiev da ormai 9 anni.
P.S. Una versione tedesce esce in contemporanea su Junger Welt (si ringrazia Nora Hoppe per la Traduzione)
P.s. 2 Domani alle 18 e 30 sul canale Yotube de l’AntiDiplomatica intervista esclusiva ai fratelli Kononovich