Redazione PeaceLink – 3 ottobre 2023
Lo sfogo dei soldati ucraini: «L’addestramento Nato non ha funzionato» (peacelink.it)
Le colonne corazzate sono state presto fermate dai campi minati e bersagliate dall’artiglieria russa e dagli elicotteri d’attacco. L’Ucraina ha dovuto pertanto abbandonare le tattiche Nato e tornare a una strategia più antica, con avanzamenti di piccole unità di soldati a piedi.
L’esperienza dell’Ucraina nella sua controffensiva è emersa come una lezione sanguinosa.
Marta Giusti, autrice di un articolo pubblicato su Il Messaggero, ha riportato le difficoltà incontrate dagli ucraini durante questa operazione e le opinioni dei soldati sulle cause di tali ostacoli.
L’articolo sottolinea le difficoltà incontrate nella controffensiva ucraina, lanciata a giugno. Difficoltà che sollevano dubbi sulla validità delle tattiche di addestramento da parte degli Stati Uniti e dei paesi Nato. Michael Peck, un giornalista specializzato in Difesa, ha osservato che questa situazione potrebbe essere indicativa di ciò che potrebbe accadere se le forze della NATO dovessero affrontare un conflitto armato.
Peck, su Business Insider, ha sottolineato che la controffensiva ucraina è stata più lenta del previsto, principalmente a causa delle solide difese russe che avevano avuto mesi per prepararsi, utilizzando anche vecchie fortificazioni e nuove tattiche come campi minati più estesi. Le truppe ucraine devono inoltre attaccare senza un adeguato supporto aereo e logistico.
Uno degli elementi critici sollevati nell’articolo riguarda lo specifico addestramento fornito alle truppe ucraine. I soldati addestrati in Gran Bretagna, come riportato da openDemocracy, hanno notato che l’addestramento NATO non aveva coperto aspetti cruciali come la gestione di trincee, campi minati e altre difese simili. Questi difetti nell’addestramento si sono rivelati particolarmente gravi, poiché le truppe ucraine hanno incontrato ostacoli significativi proprio in queste situazioni durante la controffensiva.
Inizialmente, le unità d’assalto ucraine avevano cercato di adottare tattiche in stile NATO, utilizzando colonne corazzate con carri armati tedeschi Leopard 2 e veicoli corazzati statunitensi Bradley per superare rapidamente le difese russe. Tuttavia, queste truppe sono state presto fermate dai campi minati e bersagliate dall’artiglieria russa e dagli elicotteri d’attacco.
Di conseguenza, l’Ucraina ha dovuto abbandonare le tattiche occidentali e tornare a una strategia più antica, che prevedeva avanzamenti meticolosi da parte di piccole unità di soldati a piedi. Questo approccio, seppur meno moderno, si è dimostrato più efficace nel contesto del conflitto ucraino.
L’articolo solleva anche preoccupazioni più ampie riguardo alla preparazione delle forze occidentali. Molte nazioni europee, tra cui la Germania, hanno ridotto i loro budget per la difesa negli ultimi tre decenni, lasciando i loro eserciti con equipaggiamenti obsoleti e risorse limitate. Questo solleva domande sulla capacità delle forze occidentali di affrontare una guerra convenzionale su larga scala contro avversari ben armati come Russia o Cina.
In sintesi, l’esperienza dell’Ucraina nella sua controffensiva ha messo in luce difficoltà significative per le forze occidentali e ha portato molti a riflettere sull’efficacia dell’addestramento NATO e sulla preparazione generale per scenari di conflitto armato diversi da quelli affrontati negli ultimi anni.