Ci aveva provato in estate, potrebbe riuscirci in autunno. O quanto meno prova a farlo prima dell’inverno. “Un’antica amicizia mi lega ad Adolfo Urso“, ripeteva Salvo Pogliese al tempo in cui il Sindaco lo faceva a Catania. Dopo una condanna per peculato riformata a maggio dalla Corte d’Appello di Palermo a 2 anni e 3 mesi di reclusione, Pogliese adesso fa il senatore a Palazzo Madama tra gli scanni di Fratelli d’Italia, sotto l’ala protettiva dell’amico di vecchia data Adolfo Urso, ministro del made in Italy e delle imprese (MIMIT) che, dall’inizio di questa legislatura, sta facendo di tutto per favorire il 5G e gli interessi della lobby internazionale nell’aumento dell’elettrosmog in tutta Italia. E adesso, dopo un’interrogazione parlamentare tra amicidall’altro fedele Matteo Gelmetti, torna alla carica con un emendamento bislacco del fido Pogliese infilato ieri – senza dare troppo nell’occhio – in mezzo al Decreto sulla Legge annuale mercato e concorrenza 2022. “Al fine di potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l’offerta di servizi di connettività di elevata qualità, senza pregiudizio per la salute pubblica”. Si legge così nell’emendamento Pogliese (capogruppo di Fratelli d’Italia alla 9° commissione del Senato Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione agroalimentare) al disegno di legge di iniziativa Governativa promosso dal dicastero di Adolfo Urso. L’emendamento è all’art. 4 bis, (Adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici), cofirmatari i senatori Bartolomeo Amidei (anche lui ex sindaco come Pogliese), Anna Maria Fallucchi (nipote dell’omonimo ex senatore DC) e Gianpietro Maffoni (pure lui ex sindaco), tutti di Fratelli d’Italia che in Luca De Carlo guida pure la commissione in cui figura anche Carlo Calenda del gruppo Azione-ItaliaViva (con Matteo Renzi altro fautore del 5G nell’innalzamento dei limiti). |
|
|