Israele intima a 1 milione di palestinesi di lasciare il nord di Gaza. Oggi “Giorno di Rabbia”

Pagine Esteri – 13/10/2023

LIVE. GAZA/ISRAELE. Giorno 7. Israele intima a 1 milione di palestinesi di lasciare il nord di Gaza. Oggi “Giorno di Rabbia” – Pagine Esteri

AGGIORNAMENTI 13 OTTOBRE 2022
ORE 15.30

Il numero dei palestinesi uccisi a Gaza aumenta. Il Ministro della sanità ha comunicato che il nuovo bilancio è di 1799 persone morte a causa dei bombardamenti israeliani.

ORE 14.30

Otto civili palestinesi sono stati uccisi e decine feriti in Cisgiordania da spari di soldati e coloni israeliani.

ORE 10.30

Sono terribili le immagini che arrivano da Gaza in queste ore. Oltre i bombardamenti, i morti, i feriti, migliaia di persone stanno abbandonando le proprie case portando con sé quello che riescono a tenere addosso: borse, buste, coperte.

In molti si stanno spostando a piedi o sui carri perché non hanno abbastanza mezzi per tutte la famiglia. Molte automobili sono state distrutte nei bombardamenti e comunque manca il carburante. Queste persone non sanno se faranno mai ritorno nelle proprie case.

L’esodo è cominciato dopo che l’esercito israeliano ha “ordinato” a 1 milione e 100 mila abitanti del nord di Gaza di spostarsi, entro 24 ore, nel sud della Striscia. Le immagini ricordano quelle del 1948.

Gli ospedali sono pieni di feriti e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità trasferire persone gravemente malate rappresenta per loro “una condanna a morte”. Il portavoce dell’OMS Tarik Jasarevic ha dichiarato: “Ci sono persone gravemente malate e ferite. I macchinari per il supporto vitale, come i respiratori, rappresentano la loro unica possibilità di sopravvivenza. Costringerle a muoversi è una condanna a morte. E chiedere agli operatori sanitari di farlo è più che crudele”.

ORE 10.15

Un giovane palestinese è morto a causa di una ferita alla testa provocata da colpi di armi da fuoco sparati dall’esercito israeliano contro alcuni manifestanti nella località cisgiordana di Deir Ibzi, vicino a Ramallah.

Due agenti della polizia israeliana sono rimasti feriti in un attacco realizzato ieri contro un commissariato a Gerusalemme Est rivendicato dal Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

ORE 9.50

Nel sud della Striscia di Gaza, dove secondo gli “ordini” di Israele dovrebbero spostarsi in 24 ore 1 milione e 100mila palestinesi, le scuole dell’ONU, utilizzate come rifugi, sono già piene. Il corrispondente di Al Jazeera, Safwat al-Kahlout, fa sapere che le persone sono ammassate nelle aule, in ognuna vivono fino a 60 palestinesi. Sono più di 423.000 gli sfollati nella Striscia di Gaza.

Hamas afferma che 13 prigionieri, tra cui alcuni cittadini stranieri, sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani su Gaza nelle ultime 24 ore. Sono 1537 i palestinesi uccisi finora a Gaza. 1300 gli israeliani uccisi durante l’attacco di Hamas, lo scorso sabato.

ORE 9

TAJANI IN ISRAELE

Il ministro degli esteri Antonio Tajani sarà oggi in Israele per esprimere il sostegno pieno dell’Italia allo Stato ebraico dopo l’attacco di Hamas di sabato scorso. Visiterà Netivot assieme al suo omologo Eli Cohen e dovrebbe avere un incontro con il premier Netanyahu.

08.30

L’ordine di evacuazione lanciato da Israele ha scatenato un’ondata di panico tra la popolazione del nord della Striscia di Gaza. Un milione di persone si chiede in questi minuti cosa fare. Alcuni stanno mettendo in valigia il poco che possono per partire senza saper bene dove andranno. Altri semplicemente non possono muoversi, ci sono anziani, bambini piccoli e tanti altri feriti negli ospedaliInas Hamdan, funzionaria dell’UNRWA, l’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, dichiara all’agenzia di stampa Associated Press che nella Striscia è il caos.

Il portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese di Gaza City, Nebal Farsakh afferma che non è in alcun modo possibile spostare in sicurezza più di un milione di persone in così poco tempo. Farsakh ha detto che molti medici si rifiutano di fuggire lasciando gli ospedali e abbandonando i propri pazienti. Alcuni di loro stanno anzi salutando i colleghi e le proprie famiglie.


della redazione

Pagine Esteri, 13 ottobre 2023 – L’esercito israeliano ha intimato a oltre un milione di palestinesi di lasciare entro 24 ore le loro case nel nord della Striscia di Gaza e di dirigersi subito verso sud.  Il portavoce delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric,  avverte che una simile decisione avrà conseguenze umanitarie devastanti. “L’Onu esorta ad annullare qualsiasi decisione di questo tipo – ha detto Dujarric – per evitare di trasformare ciò che è già una tragedia in una situazione catastrofica”. L’ultimatum riguarda anche il personale Onu, incluso quello che lavora nelle scuole e nella sanità. Israele ha replicato criticando duramente le Nazioni Unite.

Questa mossa dei comandi militari israeliani rappresenta con ogni probabilità un passo ulteriore verso l’inizio dell’offensiva di terra che, come ha affermato ieri il capo di stato maggiore Herzi Halevi, è finalizzata a cambiare la faccia di Gaza e a rimuovere dal potere Hamas responsabile dell’uccisione sabato scorso di circa 1400 israeliani e del ferimento di altre migliaia.

Nel frattempo va avanti l’offensiva aerea. L’aviazione dello Stato ebraico,  ha sganciato in sei giorni 6000 bombe su Gaza. Su obiettivi di Hamas affermano i conandanti militari israeliani. I palestinesi invece parlano di “attacchi indiscriminati” in un territorio che peraltro è piccolo e densamente popolato. Soltanto la scorsa notte, comunica il ministero della sanità di Gaza, i raid aerei hanno ucciso 120 persone e ferito altre centinaia. In totale i palestinesi morti da sabato scorso sono 1600 tra i quali, aggiunge il ministero, ci sono circa 500 minori e 276 donne. A Gaza inoltre manca l’elettricità e scarseggia l’acqua potabile. Gli ospedali sono al collasso di fronte a oltre 6mila feriti.

Da parte sua il governo israeliano ribadisce che i miliziani di Hamas sabato scorso hanno commesso atrocità  contro gli abitanti delle località intorno a Gaza che, denuncia, non hanno risparmiato neppure i bambini.

La tensione intanto è sempre più alta anche a Gerusalemme Est e in Cisgiordania dove oggi è stato proclamato un Giorno di Rabbia per l’attacco militare israeliano a Gaza. La scorsa notte una donna palestinese è stata uccisa e il figlio ferito da soldati israeliani che hanno aperto il fuoco contro la sua auto all’ingresso del villaggio di Silwad (Ramallah).

 

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