Fulvio Grimaldi: “Terroristi, terrorizzanti, terrorizzati

Fulvio Grimaldi – 14/10/2023

MONDOCANE (fulviogrimaldi.blogspot.com)

 

TERRORISTI, TERRORIZZANTI, TERRORIZZATI

Il Grimaldello. Enrica Perucchietti con Fulvio Grimaldi

Chi l’avesse perso in diretta e avesse qualche curiosità su cosa c’è dentro, se lo ritrova qui.

Tra i temi del confronto il dubbio e lo scontro del secolo: Israele se l’è lasciato fare, o l’ha subito? A mio parere, da vecchio mediorientalista, la seconda che ho detto. Anche perché è già successo altre volte che lo stato più armato e bellicoso del mondo (dopo gli USA, ma solo per dimensioni) si fosse fatto trovare a pantaloni abbassati. Il mito dell’invincibilità era fuffa per i romani ed è fuffa per lo Stato (esclusivo) degli ebrei (per quanto eletti). Ma serve moltissimo alla paralisi di chi lo guarda e, dunque, all’impunità del guardato.

Intanto scopriamo l’acqua calda; che ogni evento brutto, da loro concepito e attuato, gli  serve per stringerci un altro pochino il cappio al collo. S’è visto con la pandemia artificiale, si vede col cambiamento climatico artefatto, ancora prima l’abbiamo sperimentato con il terrorismo islamico made in CIA-Mossad (che ora promettono di tirar fuori dalla naftalina) Vedi Valditara, che manda gli ispettori nelle scuole dove si è manifestato pro Palestina e raccomanda la prigione per gli adolescenti votati al male.

Un pensierino affettuoso l’abbiamo mandato anche a Jolanda Apostolico di cui, probabilmente, non condivido la valutazione del fenomeno migratorio come fuga di poveracci da fame e persecuzione, ma dalla cui pallida faccia in un video, tempestivo quanto anonimo, traiamo la convinzione che la Gestapo è tuttora tra noi.

E, insieme ad altre cose, ci rimane, imponente per mole e mercato, Guido Crosetto. Con “Yo soy Giorgia… una mujer” (gli spagnoli altrimenti non l’avrebbero saputo) il nostrano Shreck (in tedesco “spavento”), la coppia innamoratasi di soldatini di piombo fin dall’asilo,  ha fatto piazza pulita delle ubbie per cui noi le armi le davamo solo a chi non le avrebbe mai usate. Inaccettabile, innaturale per un lobbista di tutti gli armaioli che con i cingoli ha conquistato il ministero di Via XX Settembre e naviga nella scia di una conventio ad includendum USA, per cui l’80% dei generali, deposta l’uniforme e le armi, riprendono  a giocare con queste ultime da dirigenti nell’industria delle armi. Porte girevoli.

Dal momento che viviamo nell’era progressista e progredita del bellum necesse est per mandare avanti il baraccone del dissestato capitalismo, ecco che tagliare fuori un parlamento in cui, dio non voglia, si potrebbero annidare ancora due pacifisti e mezzo, è obbligo morale, oltrechè capitale (nel senso di spiccioli). Come quasi tutto il resto, le armi e chi le vende e a chi, finiscono in grembo a “Yo soy Giorgia… una mujer”.

Giorgia e Guido (un hombre) si faranno un comitato a Palazzo Chigi che, superata la vecchia leggiaccia che vietava le armi ai paesi belligeranti, le venderà a tutti, con particolare predilezione a chi combatterà le nostre battaglie di civiltà. Quelle dei ricchi ai poveri e dei bianchi ai bruni. Come proprio ora, guarda la coincidenza, in Palestina e, domani, come apparirebbe, in tutto il mondo. “Nostro mercato è il mondo intero, nostra legge i chi sparerà”

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