Michele Lucivero (Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università) – 13/11/2023
L’Italia Sigonella (NATO) ruolo centrale guerra Gaza e la Palestina (osservatorionomilscuola.com)
Sono anni, ormai, che Antonio Mazzeo, docente, giornalista e collaboratore prezioso dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, denuncia il ruolo attivo e cruciale della base NATO di Sigonella in Sicilia a supporto delle guerre nelle zone più calde del mondo. In questo caso, il coinvolgimento della NATO e dell’Italia è piuttosto evidente nella guerra che sta avvenendo nel territorio che un tempo era chiamato Terra Santa, perpetrata dallo Stato d’Israele contro la Palestina e Gaza.
Supportato da informazioni abbastanza dettagliate, pubblicate su http://www.infopal.it, Mazzeo è in grado di dimostrare che dalla base NATO di Sigonella, che rimane una porzione di territorio extraterritoriale, non direttamente sotto il controllo politico e amministrativo dell’Italia, ma, di fatto, degli Stati Uniti, sono partiti aerei militari verso la base militare israeliana di Negev, certamente non pieni di aiuti umanitari, come ha affermato Crosetto, verso la popolazione che ne ha più bisogno in questo momento, cioè quella palestinese (leggi qui l’articolo di Mazzeo).
Questo profondo coinvolgimento dell’Italia a supporto di Israele contro la Palestina e Gaza, che Mazzeo denuncia anche in articolo inerente al ruolo del Pentagono (clicca qui per il testo di Mazzeo), pone almeno due problemi politici estremamente importanti per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, di cui uno è assolutamente funzionale al processo di militarizzazione che andiamo denunciando.
Innanziatutto, vi è il fatto che appare ormai acclarata la perdita di sovranità del nostro Paese e la condizione di servitù nei contronti degli Stati Uniti, i quali mantengono stabilmente nel nostro territorio le loro basi militari insieme a quelle della NATO. Su questo punto occorre ricordare che il Generale Comandante Supremo dell’Alleanza militare Nord-Atlantica (NATO) è sempre stato un americano e, in ogni caso, deve ricevere il placet degli Stati Uniti.
In secondo luogo, occorre ricordare, come più volte denunciato dall’Osservatorio (leggi qui, ma anche qui e poi qui), che a Sigonella le scuole superiori del territorio svolgono i PCTO, l’ex alternanza scuola-lavoro, per cui i nostri alunni e le nostre alunne sono espost* ad un pericolo enorme, dal momento che quella zona extraterritoriale, legata così palesemente al conflitto in corso in Israele, diventa inesorabilmente un obiettivo militare percepito come ostile dai sostenitori della parte paletinese, compresa Hamas e la Jihad islamica, le cui ramificazioni internazionali non sono così facilmente rintracciabili, per cui possono avere radici anche nel nostro Paese.
La conseguenza implicita di questa evidenza, che il nostro governo si trova a dover far fronte, comporta necessariamente la militarizzazione delle strade, delle scuole e della società civile, da un lato per sostenere ideologicamente e propagandisticamente lo sforzo bellico dell’Italia a supporto della causa israeliana, dall’altro, per proteggere la popolazione da un conivolgimento bellico non richiesto, ma frutto dell’adesione ad un’alleanza militare da cui occorre al più presto uscire, se vogliamo riprenderci la sovranità e cominciare a costruire concretamente dei percorsi di pace.