Alessandro Marescotti (PeaceLink) – 26/12/2023
Mogli e madri di soldati manifestano contro il disegno di legge
La guerra in Ucraina prosegue ormai da un anno e 10 mesi e il conflitto non accenna a diminuire di intensità. In questo contesto, il parlamento ucraino sta discutendo un disegno di legge che punta ad aumentare il periodo di mobilitazione militare da 18 a 36 mesi.
La notizia ha suscitato grande inquietudine e preoccupazione tra le mogli e le madri dei soldati ucraini, che si sono riunite in diversi canali Telegram per manifestare il loro dissenso e organizzare manifestazioni in piazza sia a Kiev sia in altre città.
La situazione è in pieno fermento.
“Ho la sensazione che questo disegno di legge non porterà a nulla di buono, i ragazzi inizieranno a ribellarsi, perché nessuna persona cosciente può sopportare di combattere per 3 anni”, scrive una donna in un messaggio postato su Telegram.
“E per quanto riguarda la commissione militare, non ne parlo nemmeno, è un altro delirio”, aggiunge un’altra donna.
In effetti, il disegno di legge prevede anche di estendere i poteri delle commissioni militari, che sono responsabili della selezione e della chiamata alle armi dei cittadini ucraini.
La proposta di proroga della mobilitazione militare ha già suscitato diverse proteste in diverse città ucraine. A Kiev, un gruppo di donne ha organizzato un picchetto in Piazza Maidan per chiedere la smobilitazione volontaria dei soldati.
“I nostri figli hanno già dato tutto per il paese, è ora di lasciarli tornare a casa”, ha detto una delle manifestanti.
Al momento, non è chiaro se il disegno di legge verrà approvato dal parlamento ucraino. Tuttavia, la sua discussione ha già messo in luce il forte malcontento tra le famiglie dei soldati.
Il conflitto in Ucraina sta avendo un impatto devastante sulla popolazione civile e sul personale militare. L’aumento del periodo di mobilitazione militare rischia di peggiorare ulteriormente la situazione, mettendo a dura prova la resistenza dell’Ucraina.
Il nostro compito di pacifisti in questo momento è sostenere il movimento della società civile ucraina che sta chiedendo il ritorno a casa dei soldati. È un movimento di donne e ciò costituisce una straordinaria novità che dà ancora più forza a tale movimento.