Dalla parte degli “ecovandali”

Rassegna del 22/01/2024

Apologia del vandalismo nonviolento.

La giustizia è di classe, forte coi deboli: debole coi forti, debole coi ricchi: forte coi poveri, debole con i ladri specie se politici, debole con gli inquinatori: forte con gli inquinati. Forte con gli inquinati: repressiva contro gli ambientalisti. A cui è concessa tutta la libertà di lamentarsi ma… Ultima generazione, Fridays for future, Extinction rebellion, esagerano, dissentono e protestano,  penetrano nei media, catalizzano l’attenzione, rischiano l’imitazione nelle minoranze, svegliano le coscienze. Non potendo utilizzare il termine usuale nel contesto bellico imperante: terroristi, “eco vandali” può fare breccia nell’opinione pubblica, benpensante, distrarre la maggioranza sonnambula  dallo spettacolo dei ladri politici. Non usano violenza fisica perchè del tutto nonviolenti, però vandalismo: civilmente da destra meritano un disegno di legge ecovandali, arresto, misure di prevenzione appartenenti al codice antimafia, fogli di via, maxi multe fino a 60mila euro e galera fino a 5 anni se le manifestazioni avvengono in luogo pubblico. E’ deterrenza per altre minoranze, per l’apologia di codesto vandalismo. (continua cliccando sul titolo).

La prima donna.

Gabriella Bertini fu sì la prima donna in sedia a rotelle del nostro Paese a guidare un’autovettura nel 1965, fu sì la prima mamma adottiva con disabilitàma soprattutto al momento della sua scomparsa nel 2015, aveva un progetto nel cassetto, ossia Casa Gabriella, una struttura adiacente al CTO di Firenze che completasse il percorso terapeutico delle persone con paraplegia e tetraplegia. (continua cliccando sul titolo)

Il servizio civile per la pace e i diritti umani.

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La strage della Benedicta.

Viva nella memoria: clicca sul titolo.

Solvay gongola: usciremo indenni dal processo di Alessandria.

Stanno per iniziare il secondo e forse ultimo processo alla Solvay di Spinetta Marengo e la prima Class action in Italia. A qualunque storico o giornalista, e non solo, che volesse seguire il prossimo procedimento in Corte di Assise di Alessandria sarebbe estremamente utile la conoscenza della genesi storica, che è contenuta nel secondo volume di “Ambiente Delitto Perfetto” (pagine 444, clicca qui) in particolare la documentazione riferita al processo in Corte di Assise di Alessandria del 2012, in Corte di Assise d’Appello di Torino del 2018 e in  Corte di Cassazione del 2019. Nonché i 20 Esposti alla Procura della Repubblica dal 2008 al 2023 mai respinti con archiviazione: 9 depositati e presso il procuratore capo Michele Di Lecce, e culminati con l’azione penale del 2012 condividendo il reato di dolo per tutta la catena di comando, 11 presso il P.R.  Enrico Ceri e sfociati (insieme all’esposto di Legambiente e a quello del WWF) nel prossimo processo ma purtroppo ristretti al reato di colpa  e per due imputati minori.

Nella prima parte di questa trattazione, dal titolo La strage silenziosa dell’amianto e dei Pfas (clicca), abbiamo esaminato la catastrofe ecosanitaria dal punto di  vista sanitario, la linea difensiva della Solvay sullo sfondo della complicità con le istituzioni comunale e regionale che non fermano le produzioni né sottopongono a biomonitoraggio le popolazioni con i più alti tassi di morbilità e mortalità, mentre riecheggia l’eco del monito del Procuratore generale della Cassazione: «Mi auguro che seguano centinaia, migliaia di cause civili per toccare questa gente nel portafoglio”. Ovvero anche con la class action.

Nella  seconda parte,  dal titolo  Il secondo e forse ultimo processo alla Solvay di Spinetta Marengo e la prima class action in Italia. (clicca), abbiamo affrontato gli aspetti ambientali che stanno a monte di quelli sanitari e di cui i Pfas sono solo la punta dell’iceberg: contestandoli in un virtuale controinterrogatorio con la presidente Ilham Kadri in vetta alla catena di comando (che avrebbe dovuto essere l’imputato principale), e alla memoria difensiva presentata dagli avvocati doc Santamaria e Bolognesi con una linea del Piave eretta su una presunta bonifica eseguita e sull’orizzonte di un fantomatico “zero tecnico” delle emissioni nocive.

Terza parte Solvay gongola: usciremo indenni dal processo di Alessandria.

Incurante della condanna in Cassazione per disastro ambientale e omessa bonifica, impassibile alle censure di Onu e Commissione Ecomafie, convinta di aver imbrigliato la politica italiana a tutti i livelli, congelato il disegno di legge sostenuto dagli ambientalisti, imbalsamato il biomonitoraggio sanitario  di massa della popolazione, Solvay si esibisce nient’affatto preoccupata del nuovo processo, davanti al GUP Andrea Perelli il 4 marzo.

Solvay gongola, unico produttore di Pfas in Italia, non trattiene la propria soddisfazione nel comunicato stampa che commenta la conclusione delle indagini della Procura della Repubblica di Alessandria, Enrico Cieri e Eleonora Guerra, in merito al disastro ecosanitario del polo chimico di Spinetta Marengo: ridimensionato da doloso a disastro ambientale colposoLa Procura ha partorito un topolino, esulta Solvay (continua)

Limite zero ai Pfas in Europa.

Abbiamo commentato più volte che oltre 17.000 siti in tutta Europa (in particolare in Italia) sono contaminati dai PFAS (clicca sul titolo)

Chiedi al governo la messa al bando dei Pfas.

Giace in Parlamento il Disegno di Legge dell’ex senatore Mattia Crucioli: fermamente osteggiato dalla Confindustria perché (clicca sul titolo).

Pfas e acque potabili in Lombardia, Greenpeace: contaminato un terzo delle fontanelle.

Il nuovo rapporto “PFAS e acque potabili in Lombardia, i campionamenti di Greenpeace Italia” (continua cliccando sul titolo)

I Pfas nelle acque potabili del Lodigiano.

Greenpeace aveva  lanciato  l’allarme dopo test effettuati (clicca sul titolo)

Pfas nell’acqua potabile, preoccupazione tra i cittadini di Capriolo.

Greenpeace ha segnalato Capriolo come il Comune bresciano col più alto livello di Pfas nelle acque potabili, (clicca sul titolo)

Inquinamento da Pfas, Lucca e Pisa le zone più colpite in Toscana.

Dall’inchiesta internazionale, la mappa interattiva della concentrazione delle  sostanze perfluoroalchiliche PFAS in Europa indica l’Italia per il più grave inquinamento di Pfas  in Europa, e la Toscana è tra le zone più colpite e a  rischio. (continua cliccando sul titolo)

A Capannori per la messa al bando dei Pfas.

Sulla richiesta di messa al bando a livello mondiale delle sostanze chimiche Pfas, nella sala del consiglio comunale iniziativa pubblica organizzata da Greenpeace con  (continua cliccando sul titolo)

Sorveglianza Pfas nei prodotti agroalimentari.

L’esposizione della popolazione ai Pfas avviene per via respiratoria e  per via alimentare attraverso il consumo di alimenti e acqua. In Veneto (continua cliccando sul titolo

Un sensore luminescente per rilevare i PFAS nelle acque.

Peccato che non sia utilizzabile per i rilevamenti nelle acque potabili. Continua cliccando sul titolo)

Sito: www.rete-ambientalista.it

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