Emanuele Rossi – 05/02/2024
Giorgia Meloni rafforza l’amicizia con il Giappone, confermando una maggiore presenza nella nell’area più orientale del mondo. “Dalla visita della Cavour alla partecipazione al Global Combat Air Program, all’AI, tanti sono i dossier d’interesse nazionale per i due Paesi”, sottolinea a Formiche.net Paolo Formentini, tra gli animatori del Comitato Indo Pacifico della commissione Esteri della Camera
“La nostra presenza sarà sempre più significativa”: se servisse uno slogan per descrivere il viaggio a Tokyo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sarebbe questo. Una presenza significativa sia nel contesto specifico dell’Indo Pacifico — di cui il Giappone è attore chiave — sia sul palcoscenico internazionale. Non va dimenticato infatti che il viaggio di Meloni serve anche come simbolico passaggio di consegne alla guida del G7, raggruppamento con cui Roma trova comunione di intenti totale.
E di questo ruolo la presidente italiana ne parla con lo Yomiuri Shimbun, in un’intervista in cui ha descritto il corso delle relazioni attuali tra Roma e Tokyo, evidenziando una delle dimensioni su cui intende far marciare l’anno italiano del gruppo: la costruzione di un ambiente collettivo attorno all’esplosione dell’intelligenza artificiale.
Siamo in una fase molto rapida di sviluppo dei sistemi di AI generativi, e i Paesi democratici (di cui il G7 è distillato) stanno lavorando per intestarsi il processo di creazione degli standard — con consapevolezza che modelli differenti potrebbero rendere complicato (leggasi pericoloso) lo sviluppo, anche sul piano della diffusione di disinformazione, minaccia in cima alla lista nel breve termine secondo il World Economic Forum. In questo, il lavoro italiano seguirà il solco già dettato nel G7 nipponico del 2023.
“Il Giappone è una nazione amica con cui l’Italia sta lavorando con grandissima sintonia a 360 gradi. È passato poco più di un anno da quando abbiamo dato il via al partenariato strategico (da lì, siamo al quarto incontro bilaterale, ndr), che si è tradotto in fatti concreti: la collaborazione tra le nostre nazioni è significativamente cresciuta”, ha detto durante la conferenza stampa congiunta con il premier locale, Kishida Fumio.
Nel corso dell’incontro, Meloni ha annunciato che da marzo i due Paesi daranno il via a nuovo meccanismo di consultazione Esteri-Difesa: in gergo tecnico vengono definiti “2+2” e rappresentano i massimi livelli di integrazione tra partner. Dialogo strategico che si tradurrà anche in esercitazioni congiunte, con cui l’Italia intende avere “una presenza sempre più significativa e invierà ulteriori velivoli e assetti navali: arriveranno la nave Vespucci, la portaerei Cavour, gli F35”.
Suquesta attività a cavallo tra l’impegno operativo e strategico, il professore Alessio Patalano (King’s College), aveva già puntato i riflettori. Tuttoo da leggere anche nell’ottica della riflessione che l’ammiraglio di squadra Ferdinando Sanfelice di Monteforte ha dedicato alla riscoperta del valore del mare e del potere marittimo.
La visita sottolinea il ruolo del Giappone a interlocutore centrale della politica internazionale italiana. Roma trova in Tokyo attenzioni per le evoluzioni lungo le rotte indo-mediterranee — dove la Marina avrà ruolo di Force Commander nella missione europea “Aspides” che partirà nel giro di due settimane — e nel destino dell’Ucraina (passaggio importante: il sostegno a Kyiv “rimarrà incrollabile”, dice Meloni, con “l’arma più grande disposizione è l’unità della nostra azione”). Ma trova anche una sponda cruciale per la propria proiezione nell’Indo Pacifico.
“Tutti ormai hanno compreso l’importanza dell’Indo Pacifico, regione cruciale per i nostri interessi, per il nostro futuro, pochi però ricordano che l’idea stessa di Indo Pacifico nasce in Giappone e sostituisce la vecchia visione dell’Asia Pacifico”, sottolinea a Formiche.net Paolo Formentini, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera.
“Al centro dei lavori del Comitato Indo Pacifico in Commissione Esteri c’è la cooperazione con le democrazie dell’area — ricorda — e la promozione del nostro sistema paese, l’incremento della presenza della nostra diplomazia e degli scambi commerciali. Non dimenticando che va sempre riaffermata la libertà di navigazione e di sorvolo, ed il mantenimento dello status quo non solo nello stretto di Taiwan ma anche nelle isole Senkaku (isole nipponiche, parte dell contesa territoriale di Pechino nel Mar Cinese, ndr)”.
In quest’ottica, per Formentini è “significativo il passaggio di consegne tra leader del G7 impegnati a difendere un ordine globale basato sulle regole. Dalla ‘visita’ della Cavour alla partecipazione al Global Combat Air Program all’AI, tanti sono i dossier d’interesse nazionale per i due Paesi”.