Newsletter n.5 del 9 febbraio 2024
Portare ovunque la bandiera rossa
Negli ultimi anni si sono più volte presentate situazioni analoghe a quella attuale (citiamo solo il Movimento dei forconi, le mobilitazioni del Coordinamento 9 dicembre e il movimento No Green Pass), situazioni in cui a fare la differenza non è il colore della bandierina alla testa del corteo, ma portare il contenuto “della bandiera rossa e della falce e martello” in ogni mobilitazione.
Questo perché qualunque movimento di massa senza l’intervento e l’opera dei comunisti per organizzare e orientare la sua componente più avanzata ai fini della rivoluzione socialista, si disperde e rifluisce… finché non ne sorge un altro. È del tutto secondario, ai fini dell’azione dei comunisti, chi siano i promotori del movimento precedente che si è estinto e di quello nuovo che sta nascendo: entrambi e tutti sono il frutto della situazione politica complessiva, della crisi generale del capitalismo e della resistenza spontanea che le masse popolari oppongono ai suoi effetti.
Ai comunisti il compito di intervenirvi per individuare, sostenere e svilupparne la parte più avanzata, legarla al resto del movimento di resistenza delle masse popolari e far confluire tutti nel fiume della rivoluzione socialista per spezzare le gambe ai veri reazionari e responsabili dello sfacelo in cui la società sprofonda sempre di più: i capitalisti, il clero, gli speculatori, i politicanti e il resto del pattume di cui dobbiamo liberarci per riprendere in mano il governo del nostro paese.
Comunisti, lotte ed elezioni
Nelle scorse settimane alcuni compagni ci hanno posto osservazioni e riflessioni rispetto a due articoli che abbiamo pubblicato: quello scritto per la ricorrenza dell’anniversario della fondazione del primo PCd’I e quello in cui ci siamo espressi rispetto alla parabola intrapresa dal Pc di Rizzo. Abbiamo deciso di trattare pubblicamente queste osservazioni e riflessioni nell’ottica di proseguire e alimentare il dibattito e l’azione congiunta tra compagni e organizzazioni comuniste utili alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato nel nostro paese.
Crediamo che il modo migliore per alimentare il confronto sia trattare alcuni dei “nodi” principali da affrontare all’interno del movimento comunista nel nostro paese: l’intervento dei comunisti nelle elezioni e nelle lotte.
Intossicazione dell’opinione pubblica e censura ai tempi del governo Meloni
Nel nostro paese non si può parlare seriamente delle cause della guerra in Ucraina; non si possono sollevare questioni sulla coerenza della politica del governo Meloni (che ha approvato l’ennesimo pacchetto di invio di armi) con gli interessi nazionali (è interesse nazionale rispettare la nostra Costituzione nata dalla Resistenza antifascista, per esempio il suo articolo 11); non si può discutere di quanto, e su chi, gravano le sanzioni alla Federazione Russa, non si può affrontare seriamente il discorso che inviare armi coinvolge direttamente l’Italia nel conflitto, non si può affrontare il tema della militarizzazione dei nostri territori o delle scuole – che entra anche tramite le iniziative di ginnastica militare nelle palestre delle scuole pubbliche – e nemmeno da dove nasce (quali sono le cause e la genesi) la controffensiva lanciata dalla resistenza palestinese il 7 ottobre contro i sionisti. Non si può fare nulla di tutto questo senza incappare nel rischio di essere derisi, silenziati, oscurati o repressi!
Il 23 febbraio si sciopera contro la guerra!
Raccogliendo l’appello dei giovani palestinesi e di gran parte delle comunità arabe in Italia, il Si Cobas ha proclamato per venerdì 23 febbraio una giornata di sciopero nazionale e per sabato 24 febbraio una manifestazione nazionale che si terrà a Milano. Due appuntamenti di lotta per sostenere la resistenza del popolo palestinese contro il genocidio in corso a Gaza da parte del governo sionista d’Israele, contro il governo Meloni, le sue politiche guerrafondaie e antioperaie.
· Dalla Palestina all’Italia la mobilitazione continua
Cacciare il governo della repressione
Il filo rosso che unisce tutte le mobilitazioni in corso nel paese e tutte le realtà colpite da repressione è legato a doppio nodo alla questione del governo del paese. La principale origine delle vessazioni, degli attacchi e della repressione che oggi le masse popolari subiscono è rappresentata dal governo Meloni e dai suoi lacchè. Il principale mezzo per difendersi è passare all’attacco e cacciare questo governo di speculatori, faccendieri e assassini.
· La Questura di Torino contro studenti e lavoratori
Riflessioni sul mio processo. Lettera alla Redazione
Sono il segretario della Sezione di Firenze-Rifredi del P.Carc. Nel 2021 sono stato denunciato con altri quattro compagni in qualità di promotore di una “manifestazione non autorizzata”, avvenuta a Firenze il 15 febbraio 2022, giorno in cui il governo rendeva obbligatorio il super Green pass sui luoghi di lavoro per gli ultracinquantenni.
Sono stato condannato con decreto penale a una multa di 1.200 euro. Io e gli altri condannati abbiamo impugnato il decreto: il 6 aprile 2023 è iniziato il processo e il 30 gennaio si svolgerà la seconda udienza.
La prima domanda che mi sono fatto quando è arrivato il decreto penale per “essere stato il promotore” di una manifestazione spontanea, come ce n’erano tante in quel periodo, è stata: “ma promotore di cosa?”. Insomma, istintivamente uno tende a difendersi dall’accusa. E credo che questo sarebbe stato il mio modo di procedere se non avessi discusso la cosa con il Partito.
È di questo che voglio parlare, di quello che ho imparato anche solo “problematizzando” questo istinto.
Sul processo contro il compagno Lino Parra
Sarebbe tutto più semplice se Lino giurasse di non aver detto quella frase, anche se questo non garantirebbe affatto la sua assoluzione. Ma occorre rimettere le cose al posto in cui devono stare in un paese come il nostro in cui si fa fatica ad aggiornare il numero di lavoratori uccisi in nome del profitto e si fa ancora più fatica a vedere condannati i responsabili. Non è un’esagerazione dire che i morti sul lavoro sono stati “assassinati dai padroni e dalla legge del profitto” e l’omicidio di Luana d’Orazio è emblematico di ciò: il padrone aveva manomesso la macchina che l’ha straziata in modo che si producesse di più in meno tempo. Il padrone ha disattivato per questo i sistemi di sicurezza. Quante volte sarà successo prima che Luana perdesse la vita? Quante volte succede ancora?
In una società in cui la produttività e il profitto vengono prima della sicurezza e della vita dei lavoratori anche la giustizia si adegua. E infatti i padroni restano impuniti – o se la cavano con poco – mentre tutti quelli che alzano la voce vengono zittiti, multati, processati, condannati.
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APPELLO
Solidarietà alla Federazione sindacale della Bielorussia
Contro la sottomissione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) agli interessi dei gruppi imperialisti
Promuoviamo e rilanciamo l’appello pubblicato da Marx XXI per far conoscere la lotta antimperialista in corso nei paesi “attenzionati” dalla NATO, una lotta che, nel caso della Bielorussia, è parte della lotta delle masse popolari per difendere l’eredità della società sovietica dall’attacco frontale cui andrebbe incontro se il paese fosse preso in mano da fantocci stile Zelensky. Nelle masse popolari dei paesi dell’ex URSS è forte il ricordo delle immani sofferenze che la dissoluzione dell’URSS ha portato negli anni ’90, così come la consapevolezza che oggi, per imporre la propria agenda in quell’area, la borghesia imperialista ricorre a regimi di stampo fascista.
[Leggi tutto] [manda una mail a carc@rispeup.net per aderire]
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Il Governo di Blocco Popolare è una linea riformista?
Contributo alla Redazione
Adattamento di un contributo inviato alla Redazione. Per un ragionamento esaustivo servirebbero approfondimenti che, per motivi di spazio, non possiamo sviluppare. Diamo pertanto, dove possibile, dei riferimenti.
Riteniamo, comunque, che il contributo offra uno spunto utile per inquadrare il tema e invitiamo i lettori a inviare osservazioni, domande o anche critiche: la lotta politica rivoluzionaria è una scienza sperimentale la cui efficacia non si verifica “a tavolino”, ma dai risultati. Pertanto tutto ciò che contribuisce a chiarire aspetti ideologici, politici e pratici è una risorsa per tutto il movimento rivoluzionario.
Dai territori
· [CASSINO] Solidarietà al compagno Delio Fantasia
· [Firenze] Solidarietà a chi si mobilita contro le morti sui luoghi di lavoro
· [Pisa] Solidarietà a Simone Casella, delegato sindacale ancora in attesa di giustizia dopo due anni e mezzo!
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Un calendario per il 2024
LIBERAZIONE
Da quando si è affermato il capitalismo,
la liberazione dalla proprietà privata dei mezzi di produzione
è il motore di ogni lotta di emancipazione e autodeterminazione
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