Rassegna – 11/03/2024
S. O. S. Save Our Struggles Salvate le nostre lotte · · · — — — · · ·
Non ci sarà più bisogno che tentino di penetrare e impossessarsi del nostro Sito e della nostra Lista, come hanno tentato poco tempo fa, non ci sarà più bisogno che tentino di chiuderci, finiremo per chiuderci da soli se non riusciamo a racimolare -anche quest’anno- i soldi per coprire i costi dell’abbonamento scaduto che ci consente di spedire con cadenza più che settimanale le 40.000 mail. Anche quest’anno lanciamo la sottoscrizione per sopravvivere come koala della (contro) informazione, per salvare -mentre gli spazi delle libertà di parola e manifestazione si stanno sempre più drammaticamente riducendo- questo scomodo (per loro) strumento di comunicazione e di lotta al servizio di migliaia di attivisti e simpatizzanti, quale è la RETE ECOPACIFISTA – Movimenti di Lotta per la Salute l’Ambiente la Pace e la Nonviolenza. **
Perciò lanciamo la chiamata di soccorso e l’invito a ciascuno di noi di contribuire inviando bonifico tramite IBAN IT68 T030 6910 4001 0000 0076 215 specificando la causale oppure tramite PayPal lubaja2003@yahoo.it.
** Il Sito “Rete Ambientalista” (www.rete-ambientalista.it) è gestito dal “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” (movimentolotta.maccacaro@gmail.com). Ha esordito nel 2008 e, avendo progressivamente abbandonato la mera dimensione locale, è riuscito – sia col Sito che con la Lista – sempre più a sviluppare uno spazio aperto alle esperienze dei Movimenti italiani impegnati nelle lotte sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, della tutela della salute, della difesa della pace e della nonviolenza. Fa testo il numero dei “post” informativi provenienti da tutta Italia e non solo: siamo quasi a quota 1.000 nell’anno, ognuno corredato da cospicua documentazione scientifica, tutti archiviati e indicizzati in 950 categorie. Per “Rete Ecopacifista” perciò intendiamo “Rete delle Reti”, perché ciascuno degli utenti (40mila come mailing list) a sua volta ha un proprio bacino più o meno vasto di corrispondenti, comprese Liste di portata nazionale. Perciò l’effetto di sinergia e amplificazione delle notizie è esponenziale, includendo anche il mondo politico nazionale ed europeo (e… inevitabilmente un “affezionato” numero di inquinatori e bellicisti). Dunque i numeri totali del target vanno ben oltre i nostri che pur al Sito contano circa 2milioni di accessi all’anno in ambito nazionale ed europeo, nonché 40mila con cadenza almeno settimanale (la nostra tiratura giornalistica!). Inoltre il gruppo e le pagine Facebook hanno oltre 7.000 membri, i canali Youtube sempre in via di sviluppo come anche Twitter. I nostri libri sono stampati a spese dell’autore: la loro sottoscrizione è interamente devoluta a Ricerca Cura Mesotelioma.
Non alza bandiera bianca chi fa la guerra con le vite altrui.
(Papa Francesco) “Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore. Il più forte è chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca. La parola negoziare è coraggiosa. Non è una resa. Se vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, devi avere il coraggio di negoziare. Sì, hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia il mediatore. Nella guerra in Ucraina ce ne sono tanti. La Turchia, altri… E io sono qui… La guerra è una pazzia… C’è chi dice: è vero, ma dobbiamo difenderci. E poi ti accorgi che hanno la fabbrica degli aerei per bombardare gli altri. Difendersi no: distruggere… C’è sempre qualche situazione geografica o storica che provoca una guerra… Può essere una guerra che sembra giusta per motivi pratici. Ma dietro una guerra c’è l’industria delle armi che significa soldi. Guardiamo la storia, le guerre che abbiamo vissuto: tutte finiscono con l’accordo”. Possibilmente prima del martirio di questo popolo svenduto agli interessi angloamericani.
Massacro a beneficio delle lobby russa e occidentale degli armamenti.
Riceviamo dal prof. Salvatore Palidda Clicca qui : “La tragica verità sulla guerra in Ucraina“.
Tre giornate di vigilanza ai due alberi di mimosa.
Ciao, abbiamo terminano ieri, venerdì 8 marzo, le tre giornate di vigilanza ai due alberi di mimosa di Via Cappuccina. Hanno partecipato oltre 20 volontari chiamati da Amico Albero per difendere una delle bellezze di Mestre e lanciare un messaggio a tutta la popolazione per collaborare a migliorare la nostra città. E’ stato il decimo anno di questa iniziativa che, nei primi 7 ha comunque subìto alcune bravate notturne a cui da tre anni abbiamo rimediato con la vigilanza notturna (dalle 23 alle 7 di mattina) di un Guardia notturna regolarmente pagata con una colletta tra i volontari e altri sostenitori di Amico Albero. (continua a leggere Michele Boato).
Diritto al lavoro dei disabili.
Sono passati venticinque anni da quando fu approvata la Legge 68/99, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, ma ancora molto c’è da fare, innanzitutto dal punto di vista culturale, ma anche sulla stessa procedura oggi vigente (continua…). Questo è uno degli articoli che trovate su Superando.it. Superando.it è un servizio di informazione sulla disabilità promosso dalla FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Il servizio di aggiornamento gratuito è disponibile a tutti ed attivabile direttamente dal sito Superando.it cliccando qui. Per qualsiasi richiesta invia una email a info@superando.it.
Ogni guerra è un crimine.
L’organizzazione di volontariato S.M.I.PS Scienza Medicina Istituzioni Politica Società ci prega di diffondere: clicca qui.
Insieme per la sanità pubblica in Liguria.
Il Fronte comune ligure “Insieme per la sanità pubblica” divulga il verbale della riunione: clicca qui.
Una assurda pista da bob.
“Cortina, un danno naturalistico irrecuperabile per far posto a un’assurda pista da bob”: chiedono la divulgazione Italia Nostra sez. di Belluno, WWF Belluno-Treviso terre del Piave, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Peraltrestrade Dolomiti, Gruppo promotore Parco del Cadore, Clicca qui.
Gli inviti del Centro culturale Cantalupa.
Clicca qui l’ Associazione Centro culturale Cantalupa “Rodolfo Sacco”.
I Movimenti antinucleari quaranta anni dopo.
Di cosa parlavamo quarant’anni fa e di cosa parliamo oggi. Clicca qui Legambiente.
Dieci anni per l’acqua pulita.
Un serbatoio da 10mila metri cubi d’acqua libera da Pfas, 21 chilometri di nuovi acquedotti per portare acqua dal fiume Brenta e un esborso pari a 25 milioni di euro, per aggirare la falda di Almisano (in Comune di Lonigo): la più grande d’Europa, ma con la sua acqua contaminata da Pfas non più utilizzabile. Sono passati dieci anni alla prima denuncia all’autorità giudiziaria, tramite l’Arpav, a poche settimane dalla pubblicazione dello studio Cnr-Irsa che ha portato alla luce l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche, prima sconosciute, nei bacini fluviali di numerose regioni italiane. Dopo il completamento del Mosav, i filtri a carboni attivi rimarranno installati sui pozzi di emungimento. Oltre alle spese milionarie, delle quali si occupa il processo in corso al tribunale di Vicenza con imputati 15 manager Miteni e Mitsubishi, rimangono sul tappeto -sottolineano le MammeNoPfas- le questioni centrali: il filone sanitario per i cittadini, il cui sangue è contaminato, e il rischio connesso agli alimenti.
Benzene salito all’Ilva.
Inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro: sono i due reati per le quali risulta indagata dalla Procura di Taranto Lucia Morselli, ex amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, società in amministrazione straordinaria. L’inchiesta ruota intorno alle emissioni di benzene del polo siderurgico tarantino: nel quartiere Tamburi la centralina più vicina allo stabilimento dell’ex-Ilva in via Orsini rileva che nel 2023 è salito del 15% rispetto al 2022. I problemi di inquinamento legati all’ex-Ilva -ricorda Peacelink- emersero già ai tempi dell’amministrazione della famiglia Riva e portarono a una serie di condanne nel 2021 nel processo «Ambiente svenduto» sull’inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento. Dal canto suo Acciaierie d’Italia negli anni ha messo a terra piani per ridurre le emissioni e l’impatto sul territorio, ma ha ottenuto risultati nulli.
Al PD non far sapere…
“Rosignano nel cuore” ci comunica che è “gravissima la decisione della maggioranza PD di rifiutare la costituzione di parte civile del Comune nel processo relativo a presunti illeciti nella gestione dell’impianto di Scapigliato (controllato dal Comune di Rosignano). Si tratta, secondo il GUP, di delitti importanti e con pesanti ricadute per tutta la comunità come inquinamento ambientale, traffico di rifiuti non autorizzati, gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali al fine di ottenere un ingiusto profitto. Respingendo la mozione la maggioranza ha chiaramente anteposto gli interessi personali dei soggetti rinviati a giudizio (tra cui il Sindaco e alcuni dirigenti di Scapigliato) all’interesse collettivo di tutti i cittadini del Comune, che si vedono privati della possibilità di essere rappresentati nel processo penale”.
“Il rettore si pappa anche gli Avanzi”.
Giancarlo Avanzi è il rettore in questione ed è facile, per “Lo Spiffero”, il gioco di parole. In effetti, il Rettore dell’Università del Piemonte orientale, ad Alessandria, si è ritoccato lo stipendio nell’euforia per il regalo di 5.000 euro ricevuto dall’azienda Syensqo, spin-off del Gruppo Solvay, per dare alla luce il sedicente Centro di Ricerca e Sviluppo per il Risanamento e la Protezione Ambientale (RiSPA), garantito “doc Spinetta Marengo” dalla green multinazionale chimica belga.“Mentre il suo mandato volge al termine, il rettore”, rivela Lo Spiffero (clicca qui) “dà un ritocchino al suo stipendio e a quello degli altri componenti del consiglio di amministrazione e dei revisori dei conti, addirittura con effetto retroattivo”.
Né criminali né terroristi ma difensori dell’ambiente.
Michel Forst, Relatore Speciale ONU sui Difensori dell’Ambiente, nel suo Rapporto segue con grande preoccupazione ed attenzione la situazione in Italia ed in altri paesi europei. Nel nostro caso, il ricorso a strumenti di diritto penale (“lawfare”) e civile per reprimere, disincentivare o criminalizzare chi oggi esercita il diritto sacrosanto a proteggere l’ambiente, ed anche la salute dei cittadini, l’uso di fogli di via, e DASPO che limitano la libertà di circolazione, la comminazione di multe ingenti mirate ad inibire il diritto alla libertà di associazione. Clicca qui.
Casacomune nata dal Gruppo Abele.
Festeggiamo insieme 5 anni di Casacomune nata dal Gruppo Abele ISCRIVITI SUBITO
Morti sul lavoro: dallo stillicidio quotidiano alle stragi periodiche.
Continua a rimanere scritta nel libro dei sogni la proposta di Raffaele Guariniello di creare una procura nazionale sulla sicurezza del lavoro. Una proposta che nessuno dei governi che si sono succeduti in questi anni ha voluto realizzare. Né possono porre rimedio le tante procure della repubblica istituite nel nostro Paese, ciascuna con una ristretta area di operatività, e per giunta raramente provviste di specializzazione in materia. Né assume rilievo l’obiezione mossa da taluno secondo cui l’azione del pubblico ministero sarebbe meramente repressiva, e mai preventiva. Clicca qui.
Maxi blitz dei carabinieri per impianti di depurazione in Calabria.
I carabinieri nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza, del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica e del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione finalizzata all’ottenimento di più commesse, all’esecuzione di appalti in frode ai contratti e alla commissione di reati ambientali derivanti dalla gestione di 34 depuratori a servizio di 40 comuni delle 5 province calabresi. Per i reati di associazione per delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale e frode nelle pubbliche forniture, i militari hanno arrestato 17 persone – 4 in carcere e 13 ai domiciliari – e notificato un obbligo di presentazione alla Pg. (continua)
Telefoni cellulari ed esposizione ai campi elettromagnetici.
Telefoni cellulari e i tablet utilizzano campi elettromagnetici ad alta frequenza per trasmettere dati durante le telefonate o mentre gli utenti navigano in Internet. Se questi dispositivi sono azionati vicino al corpo, parte dell’energia dei campi viene assorbita come calore – per esempio, dalla mano o dalla testa, con effetti negativi sulla salute. L’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni (BfS) segnala preziose informazioni sulle Modalità di comportamento per ridurre i rischi: clicca qui.
Gli “stupri di massa” erano solo propaganda.
Anche in Italia i propagandisti pro-Netanyahu scrissero sui giornali e raccontarono in tv degli “stupri di massa” commessi da Hamas a Gaza il 7 ottobre. L’avevano letto sul New York Times, e la “notizia” era stata rilanciata dalla Bbc, dal Guardian, dalla Cnn, dall’Associated Press e da Reuters; ma quegli articoli sugli “stupri di massa” erano un falso. I co-autori di quei pezzi, lodati all’epoca dal caporedattore del Times Joe Kahn, erano Jeffrey Gettleman, Anat Schwartz e Adam Sella. Sabato scorso l’account Telegram @zei_squirrel ha aperto un vaso di Pandora: ha mostrato al mondo i like di Anat Schwartz a diversi post di propaganda sionista su X, fra cui uno che definiva i palestinesi “animali” che meritano un “Olocausto”; uno sui “40 bambini decapitati” (un altro falso); uno che invocava la trasformazione di Gaza in un “mattatoio”; e un altro che esortava i propagandisti di Israele a diffondere il paragone “Hamas è l’Isis” per spaventare l’opinione pubblica occidentale (t.ly/ntbMI).-Il Times ha aperto un’inchiesta interna sulla Schwartz poiché le norme aziendali vietano ai suoi giornalisti di “esprimere opinioni di parte, promuovere opinioni politiche, sostenere candidati, fare commenti offensivi o fare qualsiasi altra cosa che possa minare la reputazione giornalistica del Times”. Leggi tutto
L’illusione della ricapitalizzazione dell’Ilva.
Alessandro Marescotti Presidente PeaceLink: In questi giorni si parla molto di ricapitalizzazione di Acciaierie d’Italia da parte dello Stato per riattivare la produzione dello stabilimento siderurgico Ilva. Vi è l’illusione che la ricapitalizzazione possa essere un esborso continuo di aiuti da parte dello Stato per evitare che lo stabilimento si fermi sotto il peso dei suoi debiti e dell’insolvenza accertata. Una ricapitalizzazione in perdita non è possibile ed è vietata dalle norme vigenti.Il Dipartimento per gli Affari Europei (aiuto alla ricapitalizzazione delle imprese) pone delle condizioni per la ricapitalizzazione operata nell’Ilva da parte dello Stato. Condizioni per l’ingresso dello Stato nel capitale delle società è infatti la remunerazione del capitale investito. Pertanto lo Stato deve essere sufficientemente remunerato per i rischi che assume attraverso l’aiuto alla ricapitalizzazione. Senza remunerazione, la ricapitalizzazione diventa una forma di aiuto di Stato, vietata da una precisa norma del TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione europea), ossia l’articolo 107: “Salvo deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza”. Pertanto la ricapitalizzazione della società che gestisce l’Ilva in situazione di accumulo costante di debiti commerciali è vietata dalle norme vigenti.
8 marzo perché scioperiamo.
NONUNADIMENO: Perchè lo sciopero come strumento? Perchè la lotta al sistema patriarcale? Perchè la lotta se è, deve essere intersezionale? Perchè sarà lotta alla violenza maschile sulle donne e a tutte le forme di violenza di genere? Perchè l’attenzione al mondo della scuola, dell’educazione, del lavoro? “Scioperiamo contro la violenza patriarcale. Scioperiamo contro i fascismi che ci schiacciano e ci limitano quotidianamente. Scioperiamo contro chi ci toglie spazio e spazi di autodeterminazione, pensiero, libertà”. Siete tutt3 in vitat3 a questo momento aperto di confronto: segui qui l’evento!
Morire in un cantiere si chiama omicidio.
Bouzekri Rachimi, 56 anni, è stato l’ultimo corpo ad essere recuperato. Prima di lui erano stati estratti dalle macerie di un cantiere privo di qualsiasi garanzia di sicurezza, quelli di Taufik Haidar, 45 anni, Mohamed Toukabri di 54 anni; Mohamed El Ferhane, 24 anni e Luigi Coclite, 59 anni. Non è l’ora del cordoglio e del silenzio, come si chiede dai palazzi, ma dell’indignazione e della protesta. La vicenda macroscopica di questa strage, che ha causato altri 3 feriti gravi rivela molte chiavi di lettura che, in attesa delle doverose indagini, vale la pena di accennare. La prima, macroscopica, è che ormai da anni la logica dei subappalti al ribasso ha annientato quei vincoli di condizioni del lavoro che nei cantieri dovrebbero essere rispettati. Quando si deve costruire di corsa non c’è tempo di badare a questo. Chi offre i lavoratori a costo minore vince la gara, chi crea meno problemi al marchio famoso, assumendosi responsabilità che non pagherà mai, ha maggiori opportunità di ottenere la commessa. Leggi tutto CVG.
Il passaggio dai fossili alle rinnovabili a Civitavecchia.
Transizione energetica possibile secondo il PD: vedi la locandina.
Salviamo il Paesaggio.
Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio: è iniziata una nuova campagna nazionale LEGGI L’ARTICOLO >
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