n. 30/2024 | sabato 18 maggio
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Campagna di Obiezione alla guerra
“Diciamo no alla chiamata alle armi, alla mobilitazione militare, all’ipotesi di ritorno della leva obbligatoria. Ci dichiariamo da subito obiettori di coscienza”: è questo il messaggio che il Movimento Nonviolento lancia con la Campagna di Obiezione alla guerra. |
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La Corte Penale Internazionale finalmente riguadagna credibilità? | Richard Falk
Fin dalla sua istituzione nel 2002, la Corte Penale Internazionale ha tribolato a trovare una sua strada alla legittimità. La sua istituzione fu un trionfo per il Sud Globale nell’estendere la portata potenziale del diritto penale internazionale, pur essendo fin dall’inizio dall’esistere al di fuori della cornice formale ONU e dalla mancata adesione dei ‘tre grandi’ geopolitici, USA, Cina e Russia, nonché, per quanto riguarda il presente tema, dal rifiuto d’Israele.
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Nakba: il ricordo dei Combatants for Peace | Elisabetta Donini
Lo scorso mercoledì 15 maggio, anniversario della Nakba (“catastrofe” in arabo), si è tenuta una cerimonia di commemorazione congiunta fra comunità palestinesi e israeliane, organizzata online dall’associazione Combatants for Peace la cui registrazione video è disponibile su Youtube:
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Ultima Generazione e il G7: l’assemblea popolare torna in piazza | Rita Vittori
Ultima Generazione (d’ora in avanti UG, NdR) è un gruppo di resistenza civile noto mediaticamente soprattutto per le azioni di blocco stradale e imbrattamento. Ne deriva spesso una percezione strumentalizzata e semplificata: la filosofia e i pilastri su cui UG si fonda sono ben radicati nei princìpi della nonviolenza.
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Gilad Erdan fa un favore al mondo rendendo evidente la strategia di Israele destinata al fallimento | Jeffrey D. Sachs
Abbiamo un ironico debito di gratitudine nei confronti dell’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan per aver promosso la causa dello Stato di Palestina alle Nazioni Unite. Pronunciando un discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite così sgangherato, assurdo, volgare, offensivo, indegno e poco diplomatico, Erdan ha contribuito a ottenere un voto sbilenco di 143 a 9 a favore dell’adesione della Palestina alle Nazioni Unite
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L’arsenale del genocidio: le armi statunitensi che stanno distruggendo Gaza | Medea Benjamin, Nicolas J.S. Davies
L’8 maggio 2024, mentre Israele intensificava il suo brutale assalto a Rafah, il Presidente Biden ha annunciato di aver “messo in pausa” l’arsenale del genocidio, una consegna di 1.700 bombe da 500 libbre e 1.800 bombe da 2.000 libbre, e ha minacciato di trattenere altre spedizioni se Israele avesse proseguito con la sua invasione su larga scala di Rafah.
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Gli studenti ucraini tra neoliberismo e guerra | Karyna Chmeliuk
Nel terzo anno dell’invasione su larga scala, gli studenti ucraini sono alle prese con una cruda realtà: invece di aumentare il sostegno sociale, il governo sta riducendo l’assistenza. Molti sfollati interni hanno visto interrompere i loro pagamenti, mentre le riforme all’interno del Ministero dell’Istruzione e della Scienza (MES) mettono a rischio l’accessibilità all’istruzione superiore per le popolazioni vulnerabili.
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“Scontro di civiltà” addio, Gaza si è dimostrata l’unificatore definitivo | Ramzy Baroud
L’identità è fluida, perché concetti come cultura, storia e autopercezione collettiva non sono mai fissi. Sono in uno stato costante di flusso e revisione. Per centinaia di anni, la mappa dell’Impero Romano è sembrata più mediterranea e, in ultima analisi, mediorientale che europea – secondo la demarcazione geografica, o addirittura geopolitica, dell’Europa di oggi.
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Le università coinvolgono gli studenti che manifestano per Gaza anziché arrestarli | Amy Goodman, Denis Moynihan
Cosa succede quando le università coinvolgono gli studenti impegnati nelle proteste di solidarietà a Gaza, invece di chiamare la polizia per arrestarli violentemente? Questa primavera si è diffuso a macchia d’olio un movimento di massa che si oppone all’assalto di Israele a Gaza.
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Una soluzione a cinque stati per l’Asia occidentale | Marilyn Langlois
Passiamo all’Asia occidentale e consideriamo non una rottura per risolvere una situazione intrattabile, ma piuttosto un avvicinamento. Non sto suggerendo che le persone allontanate debbano risiedere nella stessa casa, come in un matrimonio, ma semplicemente di considerare la possibilità di abitare nella stessa comunità con un atteggiamento di “vivi e lascia vivere”.
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Il potere del movimento: il DNA delle campagne di successo | Brendan Montague
Il modello organizzativo ibrido è formato dal DNA dei suoi due genitori – la struttura e le tradizioni di “momentum” – che garantiranno il successo della sua progenie e il potere del movimento. Un movimento di massa ha bisogno di unità per raggiungere il suo scopo, ma i suoi membri hanno bisogno di autonomia per sfruttare i loro talenti e le loro capacità specifiche e anche per impegnarsi nell’attivismo con tutto il cuore.
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