IAI – International Alliance of Inhabitants – 19/07/2024
Un Commissario Europeo per la casa:
mobilitazione perché implementi la Risoluzione del Parlamento europeo
Chiediamo una prima misura concreta:
moratoria europea degli sfratti e protezione dei difensori del diritto alla casa
Le organizzazioni sociali e le reti internazionali impegnate da anni per il diritto alla casa senza frontiere, prendono sul serio l’annuncio della rieletta presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen di nominare un Commissario europeo per la casa.
Finalmente, anche la Commissione europea si è accorta che, per far fronte alla crisi abitativa, servono politiche strutturali, non intralciare lo sviluppo del settore abitativo pubblico né bloccare la regolazione del mercato locativo, come sta facendo da sempre?
Non entriamo nel merito della sua impostazione politica generale, contestabilissima in particolare perché spinge sulla guerra. Abbiamo invece analizzato con attenzione gli obiettivi di fondo annunciati da Ursula Von der Leyen “Svilupperemo un piano europeo per le abitazioni a prezzi sostenibili per esaminare tutte le cause della crisi e per contribuire a sbloccare gli investimenti pubblici e privati necessari”. Apre a un piano europeo per la casa, ma il linguaggio è ambiguo: analisi delle cause della crisi, peraltro già note, anziché sul necessario approccio pubblico fondato sui diritti umani, non sul mercato, e di un contributo per sbloccare gli investimenti nel settore. Vuol dire garantire redditività ai fondi che investono in social housing, oppure investimenti strutturali europei?
Per capire e ottenere risultati concreti, vogliamo rilanciare da subito al prossimo Commissario europeo sulla casa le precise indicazioni della Risoluzione del Parlamento europeo del 21/01/2021 “Una casa dignitosa e accessibile per tutti”.
Questa Risoluzione è il frutto di una grande mobilitazione europea di forze sociali e politiche progressiste rafforzata dalla Campagna Sfratti Zero per affrontare la crisi svelata dalla pandemia, che ha coinvolto, in particolare, l’Alleanza Internazionale degli Abitanti, l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Housing for All”, IUT e FEANTSA, e il sostegno della sinistra, in particolare della relatrice Kim Van Sparrentak (Verdi) e della relatrice ombra Leila Chaibi (GUE).
Le 700.000 persone senzatetto, il 38% delle 156 milioni di famiglie a rischio povertà dovendo spendere più del 40% del reddito per la casa, le centinaia di migliaia di famiglie sotto sfratto o con la casa pignorata, i 57 miliardi di Euro all’anno di deficit di investimenti del settore abitativo pubblico e sociale nell’UE, dimostrano il fallimento delle politiche neoliberali.
Perciò la Risoluzione indica la necessità di fondare politiche alternative dei singoli Paesi e dell’Unione Europea, cioé sul diritto alla casa ratificato dagli Stati e dall’Unione Europea con la Carta sociale e ed il Pilastro europeo dei diritti sociali, e la sostenibilità ambientale:
E spiega come:
- Utilizzare i Fondi strutturali dell’UE per l’edilizia residenziale pubblica, cancellando le limitazioni imposte dall’UE agli “aiuti di stato” al finanziamento del settore abitativo pubblico, che deve essere per la generalità, non semplicemente la marginalità dei settori fragili
- Regolare e calmierare il mercato locativo privato, cominciando dagli affitti brevi che, con la complicità dell’intelligenza Artificiale, stanno invadendo il mercato, non solo il settore turistico
- Fermare tutti gli sfratti senza abitazione alternativa adeguata
Questa Risoluzione è finora rimasta inapplicata: solo 5,5 miliardi di Euro dei 723 miliardi stanziati dal Recovery and Resilience Facility sono stati destinati a livello europeo all’edilizia residenziale pubblica, mentre la normativa EU sugli affitti brevi si limita alla raccolta di dati statistici senza intervenire, né sulla loro limitazione, né sugli “algoritmi concorrenti” usati dalle piattaforme online per fare cartello e gonfiare i prezzi.
Rilanciamo da subito la vertenza con la Commissione e il Parlamento Europeo assieme alle organizzazioni e reti internazionali impegnate sul fronte del diritto casa.
La Risoluzione del PE sulla casa sia il centro del Summit Annuale dell’UE sull’abitazione pubblica e sociale proposta dall’Incontro dei ministri europei dell’alloggio nel quadro della Presidenza belga 2024 dell’UE.
Chiediamo con forza una prima misura concreta: definire una moratoria europea di sfratti, sgomberi, pignoramenti della prima casa, e la protezione degli attivisti del diritto umano alla casa, essenziali al dialogo per ottenere un impatto positivo delle politiche europee sulla casa.
👉 La mobilitazione europea continua, verso un vero Forum Sociale Europeo dell’Abitare capace di mobilitare. Prossima tappa: le Giornate Mondiali Sfratti Zero di ottobre 2024.