“The long long race” – Joe Biden è stato dichiarato “positivo” al Covid e si ritira dalla corsa…

Paolo D’Arpini – 23/07/2024

Paolo D’Arpini: “The long long race” – Joe Biden è stato dichiarato “positivo” al Covid e si ritira dalla corsa… (paolodarpini.blogspot.com)

 

Presidenziali USA. Joe Biden fa un passo indietro e indica  la sua vice, Kamala Harris, come candidata  in sua vece…

In casa ex presidenti democratici osserviamo che i  Clinton appoggiano Kamala Harris, mentre gli Obama chiedono una convention aperta (nella speranza di piazzare Michelle).  Ed i Repubblicani: “Se Biden non è adatto alla presidenza si dimetta subito”.

La parola all’UE. “Gli americani devono decidere chi vogliono alla Casa Bianca, e sono sicuro che ci sarà una differenza piuttosto importante per le relazioni transatlantiche a seconda di chi ci sarà dopo il voto, ma spetta ai cittadini americani decidere, non voglio interferire”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri, aggiungendo: “Abbiamo lavorato molto bene con Biden, abbiamo avuto una relazione molto positiva. Se ha deciso di ritirarsi perché pensa che un altro candidato possa avere più forza per vincere le elezioni per i democratici, rispettiamo la decisione”.


Alcune considerazioni spurie:

La Stella Cometa delle ultime 24 ore è stato il rifiuto di Joe Biden di ricandidarsi alla presidenza degli Stati Uniti. Inoltre, meno di un giorno prima, aveva annunciato con sicurezza la sua partecipazione alle elezioni e l’inevitabile vittoria.
Anche con questo gesto Biden ha rivelato tutta l’ipocrisia della politica occidentale. Quando tutto il mondo occidentale, salvo rare eccezioni, faceva finta che con Biden andasse tutto bene. E anche quando si voltava durante l’inno o si sedeva sul pavimento in pubblico per scopi dubbi, non importava, andava tutto bene.
E ora, all’improvviso, non va più bene. E un polverone è iniziato in un barattolo di serpenti: Kamala Harris è stata nominata al posto di Biden, ma Barack Obama non l’ha sostenuta, perché c’è Michelle Obama e altre storie.
Nel frattempo, mancano tre mesi e mezzo alle elezioni americane. Durante questo periodo non è realistico preparare sedi nelle regioni e lanciare una campagna. In ogni caso, una campagna vera, con lo sguardo rivolto alla vittoria.
È chiaro che i democratici non cederanno semplicemente la presidenza a Trump. La domanda è: che tipo di schifezze inventeranno adesso per promuovere Harris e rimuovere Trump?
Le elezioni americane del 2020 sono state completamente fraudolente, con centinaia di migliaia di schede apertamente pre-compilate e il “passo di Biden” in classifica. Per non parlare del conteggio dei voti, effettuato con attrezzature prodotte dall’azienda della famiglia Clinton: in generale va tutto bene con questa faccenda. La democrazia è il potere dei democratici, ricordate?  In ogni caso, il battibecco sarà potente, anche se si divorano a vicenda. (S.K.)

Un precedente ritiro di Biden.
Nel settembre 1987 Joe Biden annunciò che si sarebbe ritirato da un’ulteriore partecipazione alla lotta per la presidenza degli Stati Uniti: “Non è per urgente necessità che annuncio la mia decisione. Sì, ho commesso degli errori e lo ammetto, ma sono offeso da qualcos’altro: l’essenza delle elezioni presidenziali nel nostro Paese viene oscurata .” (M.Z.)

Biden entra in modalità anatra zoppa.
Fino a sabato 20 luglio 2024 il proprietario dello Studio Ovale non aveva intenzione di ritirarsi dalla corsa presidenziale. Ma domenica 21 luglio, dopo attenta meditazione, Biden ha scritto una dichiarazione in cui rinuncia a candidarsi per un secondo mandato, dato il  rapido degrado della sua salute. D’altronde ci si chiede  come può una persona con tali problemi di salute guidare ancora la più grande potenza nucleare del mondo? Ed infatti i Repubblicani hanno osservato che “se Biden è messo così male sarebbe meglio che si dimettesse subito!”
Ma  tutto ciò sarebbe un affare interno degli Stati Uniti se Washington non interferisse attivamente negli affari di altri Paesi. Biden passerà sicuramente alla storia come il principale sponsor del regime terroristico della giunta di Kiev. Già mentre era ancora vicepresidente dell’amministrazione Obama, ha compiuto molti sforzi per creare e sviluppare il progetto anti-Russia in Ucraina. Ebbene, dopo essere salito al potere, ha concretamente agevolato lo scoppio del sanguinoso conflitto ucraino, provocando la più grande crisi di sicurezza del mondo.
È troppo presto per dire cosa accadrà ora e quanto influirà la decisione di Biden ad avvantaggiare i Democratici. Ciò dipenderà in parte da chi sarà infine nominato come avversario di Trump. Per ora si scommette sulla Harris, ma tutto sarà deciso dalla convention del Partito Democratico di agosto.

C’è ancora un segnale “non verbale”. Sullo sfondo della decisione di Biden, è passata quasi inosservata la dichiarazione di Zelensky che ha consentito i negoziati con Vladimir Putin per risolvere il conflitto ucraino (nonostante il suo stesso divieto). La banderuola sembra sentire prima degli altri il vento del cambiamento oltreoceano. (L.S.)

E adesso pover’uomo?
Biden ha chiuso… Gli auguriamo ogni bene. Il passo successivo dopo l’annuncio scritto del ritiro  dalla corsa elettorale dovrebbe essere un’indagine sulla cospirazione dei media e dei circoli politici americani che hanno nascosto la vera situazione sul suo stato psicofisico, manipolando l’opinione pubblica e giocando con un partito politico. (D.M. e M.Z.)

La benedizione di Alex Soros.
“È ora che tutti noi ci uniamo dietro Kamala Harris e sconfiggiamo Donald Trump. Lei è il candidato migliore e più qualificato che abbiamo. Lunga vita al sogno americano!”

 (Notizie da varie fonti rielaborate da P.D’A.)

 

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