Fulvio Grimaldi: “Luci e ombre nell’estate del nostro scontento”

Fulvio Grimaldi – 10/08/2024

MONDOCANE: Luci e ombre nell’estate del nostro scontento RUSSIA E IRAN, PROBLEMI D’IMMAGINE BARGHUTI, LUCE IN FONDO AL TUNNEL BERNOCCHI, PUNTO NERO NEL TUNNEL (fulviogrimaldi.blogspot.com)

Luci e ombre nell’estate del nostro scontento RUSSIA E IRAN, PROBLEMI D’IMMAGINE BARGHUTI, LUCE IN FONDO AL TUNNEL BERNOCCHI, PUNTO NERO NEL TUNNEL

Luci e ombre nell’estate del nostro scontento

RUSSIA E IRAN, PROBLEMI D’IMMAGINE

BARGHUTI, LUCE IN FONDO AL TUNNEL

BERNOCCHI, PUNTO NERO NEL TUNNEL

 

Un mio intervento video:

 

1)    Sui colpi tattici e d’immagine subiti dall’Iran (assassinio di Hananieh a Tehran) e dalla Russia (invasione di forze ucraine in profondità, non previste né contrastate);

2)    sull’ipotesi, fattasi concreta, di un ritorno alla libertà del sei volte ergastolano leader di Fatah e della Seconda Intifada, Marwan Barghuti, condizione posta da Hamas nei negoziati per un cessate il fuoco, forse in cambio della rinuncia iraniana alla ritorsione;

3)    sull’indegno libello di Piero Bernocchi, segretario dei COBAS, di esaltazione dei curdi siriani, collaborazionisti e mercenari degli occupanti USA, predatori di terre arabe, definiti “l’espressione più luminosa di una rivoluzione politica, civile, sociale, morale e culturale, che li rende la punta mondiale più avanzata di un’idea completa e ricca di democrazia, multiculturalismo, tolleranza, femminismo ed ecologismo e un riferimento ideologico senza ugual nel mondo”.

La “stupefacente” tirata, un po’ fuori di testa, dell’ex-leader sessantottino, ci conferma, come ampiamente dimostra Joe Biden, che non tutti reggono con disinvoltura e leggerezza il deterioramento degli anni. Il suo cerchio sion-atlantista-senile si chiude, all’ombra delle bandiere israeliane svettanti sulle manifestazioni delle soldatesse curde, con la complementare e coerente esaltazione del “sionismo, che pure è l’espressione della volontà ebraica di avere una patria dopo quasi due millenni di persecuzioni, desiderio di avere una patria dove non essere perseguitati (e poter liberamente perseguitare, n.d.r.), mentre i palestinesi si sono dati una leadership orrenda, ultrareazionaria, ultrasessista, omofoba, dittatoriale e repressiva di qualsiasi cosa fuoriesca dall’islamismo jihadista… Usa i palestinesi come carne da macello pur di far avanzare la propria guerra santa contro Israele, ebrei e infedeli vari… avendo come finanziatore e sponsor l’orripilante Iran dei boia iraniani, satrapi e dittatori…” (Piero Bernocchi 9 luglio 2024)

Immagino che, a questo punto, il sorvegliante del Mossad, sbuffando, abbia fatto pat-pat sulla spalla del nerotinto arzillone suggerendogli: “Calma e gesso, amico, non esagerare, così ci stai facendo ridere dietro…”

Comunque versatile, lo stagionato reduce, inutilmente nerochiomato. Passare dalla corsa dei vent’anni al grido di Fe-fe-fedayin, o Ho-Ho-Ho Ci Min, a lustrare i cingoli dei tank israeliani a Gaza, al grido “siamo tutti sionisti!”, è un salto che neanche Tamberi sotto cocaina.

Se la ridono a sentire sbraitare Bernocchi, dalle forbite pagine del “Foglio” e della “Repubblica”, i confedifraghi Adriano Sofri & Co. Almeno a loro li pagano…

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