Rassegna 21/08/2024
Dopo gli USA, chi in Italia farà causa per i morti e i danni del vaccino covid Pfizer?
Non proteggeva dall’infezione e provocava effetti collaterali anche gravi. Le responsabilità passate e presenti dei Governi. Addirittura ancora oggi sulla pagina dell’Istituto Superiore di Sanità, ISS, si riporta che il Cominarty mostra “un’elevata efficacia (95%) di due dosi, somministrate a tre settimane di distanza, nel prevenire l’infezione sintomatica da SARS-CoV-2 in persone di età maggiore o uguale a 16 anni”. “Il vaccino può esser usato in gravidanza e nell’allattamento”. Clicca qui.
Inoltre, sul sito Codacons mette a disposizione dei cittadini una diffida per chiedere il risarcimento del danno non patrimoniale, causato anche dalla paura di ammalarsi, per aver ricevuto la somministrazione del vaccino Astrazeneca autorizzato dalle competenti autorità. Clicca qui.
E’ possibile dare del coglione ad un generale?
Se non hai capito a chi si riferisce Pier Luigi Bersani, clicca sul titolo.
“Sono davvero onorata come giornalista del servizio pubblico di ricevere l’onorificenza che ieri il presidente Zelensky ha voluto attribuirmi come inviato di guerra. Un riconoscimento importante per il lavoro che il Tg1 e la Rai tutta hanno svolto in questi 9 mesi per coprire sul campo gli effetti dell’invasione russa in Ucraina”. Così Stefania Battistini, inviata del Tg1 in Ucraina, commenta l’onorificenza dell’Ordine della Principessa Olga, III grado, che il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky le ha riconosciuto con un decreto. La motivazione dei riconoscimenti presidenziali è “per il significativo contributo personale al rafforzamento della cooperazione interstatale, al sostegno della sovranità dello Stato e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, alla divulgazione dello Stato ucraino nel mondo”.
Un corteo pacifico e festoso di varie migliaia di persone ha sfilato per le strade di Messina nonostante il caldo torrido . “Vogliamo l’acqua dal rubinetto, non il ponte sullo stretto” a sottolineare l’emergenza idrica che attanaglia la Sicilia e per la quale non vengono stanziati fondi né pensate soluzioni strutturali. Clicca sul titolo.
Quali circostanze fortunate per l’inquinatore? Il ritardo con cui l’Arpa sopraggiunge a incendio e nube di gas avvenuti e, senza centraline di monitoraggio fisse, non facendo in tempo a capire e rilevare i gas tossici che nel frattempo se li sono presi i venti e trasportati verso polmoni più o meno distanti (in Liguria). E’ un po’ quello che è avvenuto con l’incendio e con la nube sprigionata all’azienda chimica Carbonovus di Massa. Ti ricordi il rogo della Farmoplant? Clicca sul titolo.
Clicca sul titolo la manifestazione al Lido di Venezia.
E’ caccia agli inquinatori: clicca sul titolo.
Non solo per Giovanni Toti & C. Clicca sul titolo.
Secondo il Comitato “Fuori i veleni – Crotone vuole vivere”. Clicca sul titolo.
In Sardegna, oggetto di schiavitù militare, si muore di inquinamento bellico. I generali assolti. Gli antimilitaristi in manette. Clicca sul titolo.
E non autorizza la prosecuzione delle attività del depuratore Ias di Priolo Gargallo. Anche il governo contro il Gip. Clicca sul titolo.
Gli scarichi non sono solo di residui di calcare che donano il colore caratteristico alle spiagge e un azzurro intenso al mare, bensì degli altri reflui industriali. Clicca sul titolo.
Sulla spinta dei Comitati Valledora. Clicca sul titolo.
Pesticidi ed erbicidi anche a bassi livelli sono un rischio per la salute in quanto penetrano oltre la buccia e nella polpa esterna. Clicca sul titolo.
Dati ufficiali dei programmi nazionali di sorveglianza dei Paesi membri dell’UE. Soprattutto fragole, pesche e albicocche, cetrioli, indivia. Clicca sul titolo.
Approfondiamo ancora i termini dello scandalo. Clicca sul titolo.
Quanti ritardi e limiti al bando del Bisfenolo, dopo il Pfoa!
Ci ricordiamo gli esposti alla Procura di Alessandria, dal 2009, del “Movimento di lotta per la salute Maccaro”? Oltre ai Pfas in acque e aria, e nel sangue dei lavoratori! denunciavamo -sulla base degli allarmi internazionali- l’utilizzo nella Solvay di Spinetta Marengo anche del Bisfenolo, tossico e cancerogeno. Di cui le autorità sanitarie, Arpa, Asl, e politiche, Comune, Provincia, nulla sapevano o fingevano di non sapere. Sta di fatto che nessuno è intervenuto ad Alessandria.
Bene. 15 anni dopo, la messa al bando del Bisfenolo A nei contenitori alimentari è arrivata il 12 giugno 2024, da parte degli Stati membri che hanno ratificato la proposta della Commissione europea di febbraio.
La decisione si basa sul parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che nell’aprile 2023 aveva concluso che gli attuali livelli di esposizione al Bisfenolo A avevano “potenziali effetti dannosi sul sistema immunitario”. Al pari dei Pfas. Secondo L’Efsa, il BpA utilizzato nei contenitori alimentari può migrare verso gli alimenti e le bevande contenute e rappresentare un problema per la salute dei consumatori.
Meglio tardi che mai questo bando della UE al Bisfenolo, che dal 2011 ne aveva vietato l’uso nei biberon in policarbonato, nel 2016 nella carta termica per ricevute e nel 2018 aveva introdotto ulteriori restrizioni al suo utilizzo in biberon e contenitori per neonati e bambini, vernici e rivestimenti. Un bando, però, che comunque risulta pesantemente condizionato dalla potente lobby della chimica: il divieto di utilizzare il BpA nei rivestimenti di lattine, borracce, tazze e vaschette,utensili da cucina, stoviglie, bottiglie di plastica per bevande e refrigeratori per la distribuzione dell’acqua, infatti, scatterà a fine 2024 ma le aziende avranno un periodo di transizione – da 18 a 36 mesi a seconda del tipo di packaging – per mettersi in regola.
E’ meglio per i consumatori verificare l’etichetta “Bisfenolo free” sui prodotti già in regola.
La Cina per Solvay non è più la terra promessa.
L’urgenza della condizione eco sanitaria della popolazione di Alessandria imporrebbe l’immediata chiusura delle produzioni Pfas della Solvay di Spinetta Marengo, provvedimento a cui la multinazionale si è preparata da tempo allocandosi in Cina ma che ora ritiene procrastinabile stante la complice paralisi della politica italiana ed europea, e perché anche in Cina non l’accolgono più a braccia aperte.
Infatti, oggi la nazione è diventata il maggiore produttore di fluorocarburi, perciò nello scorso decennio la loro emissione di gas in Cina è salita vertiginosamente, e così l’impatto sull’effetto serra, che è infinitamente superiore a quello della CO2. Due studi, condotti su rilevazioni atmosferiche all’interno del territorio cinese e firmati dal ricercatore Minde An del “Center for Global Change Science del MIT”, pubblicato dall’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, rivelano che nello scorso decennio le emissioni sono cresciute di oltre il 70%, rappresentando la maggior parte delle emissioni globali di questi gas serra. In particolare: i PFC-14, PFC-116 per le produzioni di alluminio e di semiconduttori e display in aree scarsamente popolate, e il PFC-318 generato come sottoprodotto della lavorazione per la produzione di politetrafluoroetilene o PTFE, ovvero PFAS, in corrispondenza di grossi poli industriali (tra cui Solvay) dedicati alla produzione di rivestimenti anti-aderenti per pentole da cucina.
Di pari passo, i livelli di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono aumentati progressivamente nelle falde acquifere. Come ha confermato anche la ricerca sostenuta dalla National Natural Science Foundation of China e dalla “Natural Science Foundation of Liaoning Province of China”, sul “Bioaccumulo di sostanze perfluoalchiliche in ortaggi di serra con irrigazione a lungo termine con acque sotterranee vicino a impianti fluorochimici a Fuxin”.
Secondo lo studio, pubblicato su Scienze ambientali Europa, di un team di ricercatori della Tsinghua University di Pechino, le concentrazioni di PFAS nell’acqua potabile sono 122,4 ng/l a Changshu, per il polo chimico di Solvay. Gli autori della ricerca hanno associato l’esposizione ai Pfas agli esiti avversi per la salute, inclusa una maggiore incidenza di cancro ai testicoli e ai reni, ridotta fertilità e fecondità, soppressione immunitaria e disturbi della tiroide.
Dunque, l’inquinamento atmosferico, ha raggiunto livelli pericolosi in almeno 83 città e sta contribuendo all’impennata dei tassi di cancro ai polmoni. E la crisi idrica della nazione è altrettanto terribile. Secondo un rapporto governativo pubblicato all’inizio di quest’anno, oltre l’80% delle riserve idriche sotterranee della Cina non sono adatte al consumo umano e quasi due terzi non sono adatte a qualsiasi contatto umano. Circa 300 milioni di persone – quasi l’equivalente dell’intera popolazione degli Stati Uniti – non hanno accesso all’acqua potabile e circa 190 milioni si sono ammalati a causa dell’acqua potabile contaminata.
Il “gemellaggio Pfas” tra Solvay e Arkema.
Gli attivisti di Extinction Rebellion e Youth for Climate invadono lo stabilimento Arkema
Le analogie tra le situazioni ecosanitarie e politiche di Lione e Alessandria sono impressionanti: stesse ir-responsabilità degli amministratori locali, assenza leggi nazionali di messa al bando dei Pfas, necessità di ricorso alle class action. I tribunali hanno ordinato una perizia indipendente a seguito dell’azione legale per risarcimenti, avviata con associazioni e sindacati dagli abitanti della cosiddetta Chemical Valley, contro il colosso Arkema (in coabitazione con la belga Solvay nel polo chimico di Spinetta Marengo) che dal 1957, a Lione, in località Pierre-Bénite, ha scaricato nel Rodano 3,5 tonnellate di PFAS all’anno, avvelenando una quindicina di Comuni.
Lo scandalo è stato scoperto dopo un’inchiesta giornalistica appena un anno fa. Pesci e pollami avvelenati in una quindicina di Comuni e soprattutto l’indagine dei media locali che ha rivelato livelli allarmanti di contaminazione nel sangue dei residenti, tra cui bambini, e denunciato la mancata azione dei politici. I gruppi Arkema France e Daikin Chemical France sono entrati nell’occhio del ciclone degli ambientalisti.
Messaggio di pace e salute a 39.965 destinatari da Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro tramite RETE AMBIENTALISTA – Movimenti di Lotta per la Salute, l’Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Sito: www.rete-ambientalista.it