Rassegna 31/10/2024
Cimitero dei numeri – Israele trattiene 552 corpi, inclusi quelli di decine di minori
Redazione di Palestine Chronicle e WAFA – 27 agosto 2024 – Palestine Chronicle
Le istituzioni hanno sottolineato che “è arrivato a 552 il numero dei corpi trattenuti nei cimiteri di numeri e nelle celle frigorifere.”
Martedì le Istituzioni dei Prigionieri e la Campagna Nazionale per il Recupero dei Corpi dei Martiri hanno riferito che le autorità dell’occupazione israeliana continuano a trattenere 552 corpi, inclusi 256 nei cosiddetti cimiteri dei numeri [in cui sono sepolti in forma anonima palestinesi uccisi da Israele, ndt.], insieme a centinaia della Striscia di Gaza.
Questa informazione è stata rilasciata in una dichiarazione congiunta dalla Palestine Prisoners Society [Società dei Prigionieri Palestinesi] (PPS), dalla Commissione di Detenuti ed Ex-Detenuti, dalla Fondazione Damir per i Diritti Umani e dalla Campagna Nazionale per il Recupero dei Corpi dei Martiri, in coincidenza con il Giorno Nazionale per il Recupero dei Corpi che cade annualmente il 27 agosto.
Le istituzioni hanno sottolineato che “il numero di corpi trattenuti nei cimiteri di numeri e celle frigorifere è arrivato a 552, inclusi 256 nei cimiteri dei numeri e 296 dal ritorno della politica di detenzione nel 2015.”
Le organizzazioni hanno anche osservato che i corpi trattenuti includono 9 donne, 32 prigionieri, 55 minori, 5 individui dai territori del 1948 [palestinesi con cittadinanza israeliana, ndt.] e sei palestinesi rifugiati dal Libano.
La dichiarazione riferisce inoltre che “dall’inizio dell’aggressione israeliana il 7 ottobre, l’occupazione ha aumentato la detenzione dei corpi, dal momento che sta trattenendo 149 corpi e questo numero costituisce più della metà di quanti sono stati sequestrati dal 2015, osservando che questo dato non include i [corpi dei] martiri detenuti nella Striscia di Gaza.”
In più la dichiarazione aggiunge che “il numero [di corpi] di persone detenuti a Gaza dall’occupazione è stimato intorno alle centinaia, ma non c’è alcuna dichiarazione ufficiale da parte dell’occupazione riguardo l’effettivo numero di corpi di martiri ad oggi a Gaza.”
Nel frattempo, decine di civili e di famiglie di coloro i cui corpi sono trattenuti dall’occupazione israeliana oggi hanno preso parte a proteste nei governatorati di Ramallah, Jenin e Nablus chiedendo che le autorità israeliane restituiscano i corpi trattenuti dei palestinesi uccisi dall’esercito israeliano.
Genocidio in corso
Facendosi beffe della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiede il cessate il fuoco immediato, Israele ha fronteggiato una condanna internazionale durante la sua brutale offensiva in corso contro Gaza.
Attualmente sotto accusa davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per genocidio contro i palestinesi, dal 7 ottobre Israele sta conducendo una devastante guerra contro Gaza.
Secondo il ministero della Sanità di Gaza 40.476 palestinesi sono stati uccisi e 93.647 feriti durante il genocidio israeliano in corso a Gaza a partire dal 7 ottobre.
Inoltre almeno 11.000 persone, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case dappertutto nella Striscia, non sono conteggiate.
Israele afferma che il 7 ottobre, durante l’operazione Inondazione di Al-Aqsa, sono stati uccisi 1.200 soldati e civili. I media israeliani hanno pubblicato rapporti secondo cui quel giorno molti israeliani sono stati uccisi dal “fuoco amico.”
(traduzione dall’inglese di Gianluca Ramunno)
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Segnaliamo
In difesa della vita in tutte le sue forme: Khalida Jarrar libera
Unione dei Professori e dei Dipendenti dell’Università di Birzeit,
29 agosto 2024.
La mente libera è una mente che si esercita costantemente e che mira all’azione. Le forze nefaste dell’oppressione prenderanno sempre di mira una mente che tende all’azione e che si impegna a praticare verso la libertà: questo è ciò che Khalida Jarrar è stata e questo è ciò che essa rimarrà, anche in prigionia.
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GAZA. Amnesty: indagare i raid compiuti senza proteggere i civili palestinesi
(traduzione di Federica Riccardi)
30 Ago 2024 , Pagine Esteri.it
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Una nuova indagine di Amnesty International rivela che le forze israeliane non hanno preso tutte le precauzioni possibili per evitare o ridurre al minimo i danni ai civili che si rifugiavano nei campi per sfollati interni durante l’esecuzione di due attacchi contro comandanti e combattenti di Hamas e della Jihad islamica nel sud della Striscia di Gaza occupata, a maggio. Questi attacchi sono stati probabilmente indiscriminati e uno di essi probabilmente anche sproporzionato. Entrambi gli attacchi dovrebbero essere indagati come crimini di guerra.
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