[nuovopci] Solidarietà contro gli attacchi nemici e contro il “fuoco amico”: avanti nella lotta contro la III guerra mondiale!

Comunicato CC 22/2024 – 10 settembre 2024

 

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

Sostegno alla denuncia nominativa degli agenti dell’Entità sionista, solidarietà contro gli attacchi nemici e contro il “fuoco amico”

Avanti nella lotta contro la III Guerra Mondiale

Avanti nella lotta per liberare il nostro paese dagli agenti sionisti e dai servi della NATO

Partecipare e promuovere la più ampia partecipazione alla manifestazione nazionale del 5 ottobre a Roma contro il genocidio sionista in sostegno della resistenza palestinese

Con l’Avviso ai naviganti 145 – 22 agosto 2025 abbiamo fornito un elenco nominativo di organismi e agenti dell’entità sionista operanti in Italia e di loro collaboratori e incitato a isolarli e a lottare contro di essi. L’efficacia della nostra iniziativa è stata confermata dall’immediata reazione rabbiosa degli organismi indicati e di loro complici, cioè in sostanza di gran parte degli esponenti delle Larghe Intese: da quelli del Polo del fu Berlusconi, oggi combinati nel governo Meloni a quelli del polo PD.

Tutti quelli che sostengono lo Stato sionista d’Israele si sono sentiti colpiti. Era quello che volevamo: la loro reazione non solo ha confermato la vastità con cui l’entità sionista opera nel nostro paese, ma ha fatto conoscere su scala più ampia tra le masse popolari italiane l’opera della Carovana del (n)PCI. Ci stanno infatti arrivando

– attestazioni di sostegno: “avete fatto bene” a diffondere la denuncia nominativa di organismi e agenti dell’entità sionista operanti in Italia e di loro collaboratori;

– segnalazioni e proposte per arricchire, precisare, correggere l’elenco;

– segnalazioni anonime di lavoratori che ci hanno inviato comunicazioni interne ad aziende e società finanziarie indicate nell’Avviso ai Naviganti le quali dispongono l’aumento dei controlli alle loro sedi direzionali per “un rischio di azioni dimostrative collegate alla pubblicazione di una lista, da parte del (nuovo)Partito comunista italiano, di organismi e agenti accusati di sostenere Israele e il suo ruolo nel mondo politico, economico e imprenditoriale italiano”;

– dichiarazioni di solidarietà a fronte degli attacchi degli organismi, agenti e collaboratori dell’entità sionista denunciati e di organismi e portavoce delle Larghe Intese. Varie di queste dichiarazioni sono all’insegna della “solidarietà proletaria e rivoluzionaria prima di tutto, al di là di differenze e divergenze politiche; solidarietà per costruire una base di forza comune; solidarietà come nostro campo, dalla parte giusta della barricata”, come hanno scritto la Rete dei Collettivi e Comitati di Lotta (Roma e Viterbo) e il Soccorso Rosso Internazionale (Milano, Torino, Roma). È il criterio seguito da Iskra, Resistenza Popolare, Patria Socialista e altri organismi del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO).

È un criterio che va esteso, diffuso e consolidato, perché non lo è ancora e promuoverlo rientra nel rafforzamento del campo delle masse popolari contrapposto a quello della borghesia. È iniziato infatti anche il “fuoco amico”, cioè le prese di distanza e gli attacchi contro il (n)PCI e la sua denuncia dell’entità sionista provenienti da organismi del MCCO del nostro paese. Esempio ne sono la presa di posizione del PCI (segretario Mauro Alboresi) e il lungo articolo comparso il 26 agosto sul sito del Movimento per la Rinascita Comunista firmato da Fosco Giannini. Ci concentriamo su quest’ultimo, perché riguarda direttamente numerosi compagni che nel nostro paese aspirano all’unità dei comunisti in un partito all’altezza, come scrive Giannini, “delle contraddizioni internazionali di fase e dello scontro di classe in atto”.

Nel suo articolo Giannini non dice se è vero o no che esiste una entità sionista internazionale i cui organismi, agenti e collaboratori operano anche nel nostro paese a sostegno dello Stato sionista d’Israele, responsabile del genocidio in corso nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Non dice neanche se le masse popolari italiane devono, anche nel loro proprio interesse, combattere ognuno degli esponenti dell’entità sionista in ogni modo possibile nel proprio contesto concreto: la lotta alla quale il (n)PCI chiama i destinatari dell’Avviso ai naviganti 145.

Giannini sostiene semplicemente che denunciare nominativamente organismi, agenti e collaboratori dell’entità sionista operanti in Italia significa essere complici o esponenti delle forze della repressione anticomunista e antipopolare e che tale è il (n)PCI perché è clandestino.

Conclusione: Giannini conferma che egli non ha superato le illusioni e i pregiudizi ‘democratici’ e la concezione da ‘partito rivoluzionario nei limiti della legge’ propagandati e imposti dalla borghesia imperialista e dai revisionisti moderni da Togliatti in poi. È la concezione che ha portato il vecchio PCI, che era diventato grande e forte facendo fronte da clandestino al fascismo dopo l’arresto di Gramsci nel 1926 e poi a partire dal 1943 promuovendo la Resistenza antifascista e antinazista, ad apprezzare, parole di Berlinguer allievo e successore di Togliatti, l’ombrello della NATO fino a dissolversi nel 1991. È questo il partito comunista che Giannini ha in testa?

Nel suo articolo Giannini scrive apertamente quello che finora è andato dicendo e insinuando dietro le quinte, cioè che il (n)PCI sarebbe al servizio “dei servizi segreti e di pezzi oscuri del potere, compresa la Nato”. Quali sono le argomentazioni e le prove che porta a sostegno della sua tesi? Che il (n)PCI è clandestino! A questo proposito il 13 settembre 2023 il Partito dei CARC ha diffuso un comunicato (“Sull’unità dei comunisti in partito e sul percorso di unità e lotta per arrivarci – A proposito della lettera dei presidenti del Centro Studi Losurdo”) in cui poneva a Giannini e agli altri promotori dell’attuale Movimento per la Rinascita Comunista le seguenti domande.

“È curioso che del (n)PCI non vengano trattati apertamente bilancio del movimento comunista, analisi della fase, linee e piano d’azione per instaurare il socialismo nel nostro paese: eppure il modo migliore per capire al servizio di quale classe lotta il (n)PCI è verificare se il bilancio che ha tirato del movimento comunista, l’analisi che fa del corso delle cose, la linea e il piano d’azione che segue, le parole d’ordine che lancia sono giusti oppure no ai fini della lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese. Viene preso in considerazione solo il fatto che è clandestino… come erano clandestini il partito diretto da Lenin, il partito diretto da Mao e anche il PCI della Resistenza contro il nazifascismo [e aggiungiamo noi, come lo erano anche i partiti dell’ Internazionale Comunista dei paesi imperialisti quali la Germania (1933-1945), la Spagna (1939-1956), la Francia (1940-1945), gran parte dei paesi dell’Europa Orientale degli anni ’20, ’30 e ’40]: in quei casi la clandestinità andava bene e adesso no? Perché siamo in un paese “democratico”? Talmente democratico che a 43 anni di distanza la strage di Ustica è ancora un “mistero”, uno dei tanti che costellano la storia del nostro paese dalla fine della Seconda guerra mondiale in qua!

Prima di stigmatizzare la clandestinità del (n)PCI, serietà e rigore implicano dare una risposta scientificamente fondata a questioni essenziali per ricostruire un partito comunista all’altezza del suo compito storico:

– farla finita con il capitalismo è una guerra oppure basta moltiplicare le lotte rivendicative e partecipare alle elezioni e alle assemblee elettive?

– il partito comunista che dirige le masse popolari a mettere fine al dominio della borghesia imperialista e a prendere la direzione del paese può essere pubblico o deve essere clandestino, cioè non dipendere nella sua azione da quello che il nemico di classe gli permette o meno di fare? Non vuol dire che non servono partiti comunisti pubblici, cioè che operano usando quanto resta delle libertà democratiche sancite (almeno formalmente) dalla Costituzione del 1948: ma un partito di questo genere può essere alla direzione della rivoluzione socialista visto che la borghesia può in ogni momento inquisirlo, arrestarne i membri, ecc.? [più in dettaglio, il partito comunista può dipendere da persone che la borghesia conosce, controlla e può quindi infiltrare, corrompere, minacciare, ricattare, arrestare, uccidere; da canali di finanziamento che la borghesia conosce, controlla e quindi può interrompere; da sedi pubbliche che la borghesia può occupare, perquisire, saccheggiare, devastare, chiudere?]

– può esistere un “partito rivoluzionario nei limiti della legge” (borghese)?

– cosa implica praticamente l’avvertenza lanciata da Engels nella Introduzione del 1895 a Le lotte di classe in Francia 1848-1850 che la borghesia avrebbe violato la sua stessa legalità?”.

Finora queste domande sono rimaste senza risposta. Se la sortita di Giannini spingerà promotori e aderenti al Movimento per la Rinascita Comunista a occuparsi di queste questioni, sarà un passo avanti per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato.

Contro la rassegnazione, la sfiducia e il disfattismo, eleviamo il dibattito franco e aperto nel MCCO italiano sugli insegnamenti della prima ondata mondiale delle rivoluzioni proletarie!

Vincere è possibile e dipende da noi: facciamo dell’Italia un nuovo paese socialista!

Rafforzare, allargare ed elevare il livello della resistenza che le masse popolari spontaneamente già oppongono agli effetti della seconda crisi generale del capitalismo!

Cacciare il governo Meloni, continuatore delle politiche dei governi delle Larghe Intese e agente italiano degli imperialisti USA-NATO, sionisti e UE, sostenuto dal Vaticano, dalle organizzazioni criminali e dalle associazioni padronali e sostituirlo con il Governo di Blocco Popolare!

 

Sharing - Condividi