Quanto crescerebbe l’economia e il benessere di Cuba senza il bloqueo?

cubainformacion.tv 18/09/2024

Cubainformation – Articolo: Quanto crescerebbe Cuba senza il Blocco? (cubainformacion.tv)

 

Cuba ha presentato il suo rapporto annuale (con dati compresi tra marzo 2023 e febbraio 2024) sui danni economici del blocco economico, finanziario e commerciale degli Stati Uniti. Ci sono, in un solo anno, più di 5 miliardi di dollari di perdite, 190 milioni in più rispetto alla precedente misurazione annuale. Ogni mese i danni sono 421 milioni, ogni giorno 13,8 milioni. L’elenco di base dei medicinali sull’isola costa 339 milioni, che è il danno di 25 giorni di blocco. Secondo il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla, “oggi non ci sarebbero difficoltà nel trattare malattie croniche o gravi, come il cancro o le malattie cardiovascolari o cerebrovascolari. Non ci sarebbero difficoltà a procurarsi antibiotici per uso ospedaliero o per trattamenti di terapia intensiva”. E, “se il blocco venisse fermato per poco più di due settimane, garantirebbe immediatamente la manutenzione delle centrali termoelettriche. Togliete il blocco per qualche mese e il paniere di base per ogni famiglia sarà assicurato”.

La crescita del paese non sarebbe inferiore all’8% senza misure di blocco e asfissia economica. A El Batazo, rispondiamo a un tweet che metteva in dubbio questa cifra perché, secondo l’autore, non si è mai verificata sull’isola negli ultimi decenni, nemmeno nei “tempi migliori”. Bene, passiamo alle statistiche della Banca Mondiale, che ci dicono che, ad esempio, nel 1981 Cuba è cresciuta del 19,7%, nel 2005 dell’11,2% e nel 2006 del 12,1%. Zasca su tutta la bocca.

Ci rimane un’altra spiegazione, con dosi di autocritica, da parte del ministro Rodríguez Parrilla: “Le conseguenze del blocco sono evidenti come mai prima d’ora, nelle carenze affrontate dalla popolazione in molti aspetti della vita quotidiana che includono la produzione di elettricità e i blackout, il cibo, le difficoltà nell’approvvigionamento di medicinali, la situazione dei combustibili, difficoltà di trasporto, prezzi elevati e inflazione, nonché il deterioramento di altri servizi di base (…) Naturalmente, non tutte le difficoltà che determinano oggi la complicata situazione dell’economia cubana sono dovute al blocco. Sono presenti anche i problemi strutturali dell’economia. Difficoltà nella nostra gestione economica. Ma non c’è dubbio che il peso fondamentale e determinante sia l’esacerbazione, l’inasprimento estremo del blocco senza precedenti dal 2019”.

Abbiamo anche affrontato la situazione in Venezuela e la gigantesca campagna mediatica contro la democrazia bolivariana, così come i tentativi di destabilizzazione, da parte della destra e del governo degli Stati Uniti, in Honduras e Colombia.

E arriveremo in Argentina, il paese che, con le sue ricette “neoliberiste” della motosega, ha raggiunto cifre incredibili di povertà e indigenza, essendo, oltre che un disastro sociale, anche un disastro economico: sarà il paese con la crescita più bassa della regione quest’anno 2024.

Infine, approfondiremo la questione della “libertà di stampa” applicata dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, che non sopportano l’informazione internazionale se non quella delle loro agenzie e dei loro media, e che cercano con tutti i mezzi di censurare i canali russi e cinesi, oltre a investire somme gigantesche nella loro propaganda di guerra.

 

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