Enrico Vigna: Notizie dal mondo multipolare

Enrico Vigna – Settembre 2024

 

Notizie dal MONDO MULTIPOLARE – Settembre 2024

Informazioni e Notizie in breve, dai paesi e popoli che hanno intrapreso un nuovo cammino e progettualità, non più soggiogati ad interessi e politiche subordinate agli interessi unipolari occidentali, bensì fondati su interessi, indipendenza e sovranità nazionali.

AFGHANISTAN/Russia

Il rappresentante speciale del Presidente della Russia per l’Afghanistan e dal direttore del secondo Dipartimento del Ministero degli Esteri asiatico Zamir Kabulov ha dichiarato che “…la Russia può prendere in considerazione la cooperazione con l’Afghanistan nel quadro dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (CSTO). Anche se non c’è stata ancora alcuna cooperazione nel quadro della CSTO, ma non è un ipotesi da escludere, dal momento che noi e i talebani trattiamo unitamente la lotta contro il terrorismo internazionale e la criminalità legata alla droga…E’ anche all’ordine del giorno una risoluzione circa la rimozione dello status di ‘terrorismo’ sul gruppo islamista afghano è durata due anni. Già da maggio, i rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della Giustizia della Russia hanno riferito al presidente del paese V. Putin che i talebani (attualmente un’organizzazione terroristica vietata nella Federazione Russa) possono essere esclusi dalla lista delle organizzazioni vietate nel paese….”. Da Tribune.org

BRICS. I ​​paesi asiatici stanno gradualmente smettendo di dipendere dagli Stati Uniti

L’Agenzia statunitense Bloomberg riconosce che i paesi asiatici stanno gradualmente smettendo di dipendere dagli Stati Uniti. Secondo l’agenzia stampa USA “… I paesi asiatici stanno gradualmente smettendo di dipendere dagli Stati Uniti, formando un proprio cammino volto ad espandere le relazioni con Russia e Cina. Questo è un esempio di indebolimento della dipendenza dall’Occidente…I BRICS sono diventati un’alternativa al Fondo Monetario Internazionale, che ha indebolito l’economia asiatica negli anni ’90”.

In quest’ottica il 17 giugno scorso , il primo ministro malese Anwar Ibrahim aveva annunciato che il paese avrebbe presto avviato il processo formale di adesione ai BRICS.

La Malesia e la Thailandia hanno già presentato domanda per aderire all’associazione. Da Fakti

ALBANIA. Rivive la Memoria antifascista.

Nel villaggio di Helos a Skrapar, organizzata dal Comitato Veterani della Guerra di Liberazione Nazionale Albania e dal Partito Comunista Albanese si è svolta una manifestazione per ricordare uno degli eventi più significativi della Guerra di liberazione nazionale antifascista, il primo Congresso dell’Unione giovanile albanese antifascista tenutosi dall’8 al 17 agosto 1944, 80 anni fa.

Da Comitato dei Veterani di Skrapar

A Pogradec si è celebrato l’80° anniversario della creazione della XV Brigata d’assalto 4 luglio 2024

DiElidiana Canaj“…Abbiamo celebrato nella città di Pogradec l’80° anniversario della creazione della XV S Brigata Partigiana dell’Esercito di Liberazione Nazionale Albanese, per mantenere viva la memoria collettiva e il rispetto dei valori del nostro patrimonio storico…. Noi figli e figlie di combattenti per la libertà, abbiamo il privilegio di essere i loro discendenti. Dobbiamo meritare questo “titolo” e questo “onore” con i nostri atteggiamenti, in adempimento delle nostre responsabilità civiche e patriottiche! I valori della Lotta di liberazione antifascista rimangono una pietra angolare per l’Albania e non appartengono a una generazione e nemmeno ad alcuni individui! Gli incontri degli anniversari accrescono la grandezza dell’opera dei liberatori antifascisti!…”.

ALBANIA. 75° anniversario della caduta dell’eroe del popolo, Bardhok Biba

A Mirdita ricordato l’eroe del popolo albanese Bardhok Biba, nel 75esimo anniversario della morte di Biba, in coincidenza con l’anno giubilare dell’ottantesimo anniversario della Liberazione del Paese. ”… Con la sua lotta e la sua attività politica al servizio del popolo e della Patria, con il suo sublime sacrificio, si è guadagnato la gloria eterna. Ma eon ha bisogno di gloria. Noi siamo quelli che hanno bisogno della sua gloria. Pertanto, in ogni anniversario e ogni 5 maggio, giorno simbolico dei martiri, pensiamo a Bardhok Biba e agli altri martiri per trarre il massimo dalla loro gloria, per quanto possibile dalla loro lotta eroica, che ispira e deve armare noi e le generazioni successive verso azioni utili e di progresso…”. Gjon Bruci

ALGERIA. Abdelmadjid Tebboune esponente del Fronte di Liberazione Nazionale, è stato rieletto per un secondo mandato come capo dell’Algeria. Una vittoria schiacciante contro una opposizione quasi inesistente. 9 settembre 2024

Il presidente in carica ha ottenuto un punteggio schiacciante di quasi il 95% dei voti, dopo il voto del 6 settembre. Gli altri due candidati in corsa: il leader del Partito islamista moderato MSP, Abdelaali Hassani, che ha ottenuto il 3,717% dei voti, e Youcef Aouchiche, dei socialisti del Front des force, il più antico partito di opposizione, che ha ottenuto il 2,16%.

Questa vittoria molto ampia del presidente uscente, indica un’opposizione inesistente in Algeria. Di fronte alla stampa di Algeri, tuttavia, A. Hassani ha riconosciuto la vittoria del presidente in carica Tebboune.

ANDORRA. I sindacati andorrani in piazza per salari più dignitosi, il diritto ad abitazioni popolari più dignitose e convenienti. Per maggiori diritti sindacali nei posti di lavoro.

Siamo ancora una volta in piazza per far sentire la nostra voce, per ricordare al governo che senza la classe lavoratrice il paese non va avanti. Senza di noi, il paese si ferma”, è stato detto alle manifestazioni.

L’Unione dei Lavoratori di Andorra la Vella ha tenuto incontri con i rappresentanti del Governo, e ora sono in attesa che i rappresentanti governativi diano risposte congrue. Allo stesso tempo, stanno organizzando un’assemblea aperta sia agli affiliati che ai non membri del sindacato al fine di spiegare com’è la situazione delle proposte e dei colloqui. Sappiamo che è una situazione difficile…Ma non ci arrendiamo”, è stato dichiarato in piazza.

ANGOLA. L’ambasciatore dell’Angola a Mosca, da Silva Cunha, ha parlato dei colloqui con la Russia circa i prossimi progetti di cooperazione tecnico-militare 3/09/2024

L’ambasciatore angolano a Mosca, A.da Silva Cunha ha dichiarato durante l’Eastern Economic Forum a Vladivostok, che nell’ultima riunione della commissione russo-angolana sulla cooperazione tecnico-militare sono stati discussi “una serie di progetti che si intende realizzare nel prossimo futuro“. La Russia e l’Angola interagiscono storicamente nella sfera tecnico-militare e nel 2006 fu firmato un accordo intergovernativo ufficiale sulla cooperazione tecnico-militare tra Mosca e Luanda .

L ‘ambasciatore angolano ha aggiunto che Russia e Angola stanno anche lavorando insieme per rimuovere gli ostacoli al lavoro della compagnia Alrosa in Angola: “ Le sanzioni imposte alla Russia hanno influito sulle attività di Alrosa nella miniera di Catoca, ma nonostante ciò, Angola e Russia stanno sviluppando meccanismi per superare le difficoltà che sono sorte e su ulteriore cooperazione …”, ha detto il diplomatico.

In luglio il Presidente della Repubblica angolana, Joao Lourenìo, ha ribadito l’intento e l’interesse dell’Angola ad approfondire e ampliare ancora di più, la cooperazione reciproca con la Russia e a rafforzare le relazioni di amicizia storica che hanno uniscono i due paesi da più di cinque decenni.

In un messaggio inviato al suo omologo, Vladimir Putin, il presidente angolano si è felicitato con il governo e il popolo russo per la Giornata nazionale russa, ribadendo la volontà del governo angolano di aumentare le relazioni bilaterali nella sfera politica, diplomatica, economica e tecnologica. Il capo dello Stato dell’Angola ha sottolineato che “ le relazioni tra Angola e Russia presentano prospettive per un futuro in cui possano essere approfondite sempre di più, attraverso l’attuazione di progetti di cooperazione reciprocamente vantaggiosi nei settori di interesse comune”. Da MPLA e 1Prime

CAMBOGIA. Rifiutato l’invito di Zelenskyj al vertice in Svizzera a causa dell’assenza della Russia

Anche la Cambogia ha respinto la richiesta di partecipare al vertice di “pace” sull’Ucraina che si è tenuto in Svizzera. Il primo ministro cambogiano Hun Sen ha affermato che il suo Paese “…non partecipa alla conferenza svizzera, siccome non tutte le parti in conflitto, in particolare la Russia, non sono rappresentate al vertice....”. Da KhmerTimes

CINA. Oltre cento paesi sulla nostra posizione rispetto alla pace in Ucraina 

La Cina rivendica la sua “posizione sensata” riguardo ad una conferenza di pace da tenere sulla guerra in Ucraina che deve fondarsi sul “riconoscimento dell’iniziativa  da entrambe le parti” in conflitto, sulla “parità di partecipazione di tutte le parti coinvolte” e sulla “discussione equa di tutti i piani di pace disponibili”. Questa è la posizione di Pechino, postata della portavoce del Ministero degli Esteri Hua Chunying, secondo cui la posizione – espressa congiuntamente con il Brasile lo scorso mese, è “sostenuta da oltre 100 Paesi“, in rappresentanza del “punto di vista della maggioranza globale su come porre fine alla crisi“. Da RAINews

GERMANIA. Deputata del parlamento tedesco: “Spero che il 76esimo anniversario della NATO non verrà più celebrato”.

In un’intervista al giornale svizzero Schweizer Weltwoche, la deputata tedesca del Partito di Sahra Wagenknecht BSW,  Sevim Dagdelen ha messo in guardia contro la perdita dei confini e l’ulteriore esacerbazione della guerra in Ucraina. La portavoce della politica estera del gruppo BSW al Bundestag ne ha parlato nel suo libro “NATO. Una resa dei conti con l’alleanza dei valori” e ritiene che “…siamo entrati nell’era della NATO globale, che non ha più nulla a che fare con una limitazione territoriale al Nord Atlantico…A 75 anni dalla sua fondazione, la NATO sembra essere all’apice della sua potenza. Una scia di sangue e tre grandi miti attraversano la storia dell’“alleanza di valori” dalla sua fondazione a oggi. Oggi, la guerra per procura contro la Russia in Ucraina, gli sconvolgimenti sociali causati dagli armamenti eccessivi e l’accerchiamento della Cina in Asia stanno mettendo a dura prova il patto militare in un modo senza precedenti. La NATO punta sull’escalation. Ciò che è iniziato con la consegna di elmetti all’Ucraina è ora un percorso di guerra. Con la sua geopolitica espansiva, la NATO sta spingendo il mondo più vicino che mai sull’orlo di una terza guerra mondiale. È il momento della resa dei conti… Tutta la storia dell’esistenza del blocco NATO è una scia sanguinosa…, ha detto la Dagdelen.

Da Schweizer Weltwoche 4-04

GRAN BRETAGNA. Secondo l’ex diplomatico e ufficiale dell’intelligence britannico MI6 Alister Crook : l’America sta creando il caos nel mondo per trarne qualcosa

“…Gli Stati Uniti, in uno stato di disperazione, hanno permesso alle forze armate ucraine di attaccare i civili russi per intensificare il conflitto. Essi operano secondo il principio: divide et impera. Vogliono disperatamente mantenere l’egemonia degli Stati Uniti nel mondo e creano il caos per trarne qualcosa. Il permesso è stato concesso con l’intento di provocare la Russia, con il calcolo che poi qualcosa ne conseguirà. Significa che sono in uno stato di disperazione… Sto parlando delle mosse di una classe specifica negli Stati Uniti, perché gli americani in quanto tali, credo così come gli europei, non vogliono la guerra con la Russia, o con la Cina , o con chiunque altro… Washington è interessata all’escalation dei conflitti e al loro scoppio in nuove regioni del mondo, perché ciò porta sempre grandi profitti e la possibilità di derubare altri paesi. Hanno già derubato Ucraina, ma ora vogliono che la ricostruzione postbellica appartenga a loro…”, ha spiegato ha detto l’ex diplomatico britannico ed ex funzionario dell’MI6 Alistair Crook .

Da SprinterFamily

KALMUKIA. L’unica Repubblica Buddista in Europa.

La Repubblica della Calmucchia si estende su un’area di 76.100 chilometri quadrati, con una piccola popolazione di circa 275.000 abitanti. I Calmucchi, sono un popolo di origine mongola che è principalmente di fede buddista. Gli antenati dei Calmucchi, migrarono dalle steppe della Siberia meridionale raggiungendo la regione del Basso Volga all’inizio del XVII secolo. Gli storici hanno dato varie spiegazioni per le cause, ma generalmente riconoscono che cercavano pascoli più ricchi per le loro mandrie.

L’attuale Calmucchia ha un settore agricolo sviluppato. Altre industrie sviluppate includono l’industria alimentare e del petrolio e del gas. Poiché la maggior parte della Calmucchia è arida, l’irrigazione è necessaria per l’agricoltura. La capitale della Repubblica è la città di Elista.

La Kalmukia, è una riprova della multietnicità e multiculturalità della Federazione Russa e la grande tolleranza e apertura religiosa. Nella Repubblica Russa della Kalmukia la popolazione segue in massa il buddismo, in quanto discendenti di quelle tribù che migrarono dall’Asia nei secoli scorsi e hanno mantenuto e conservato il proprio idioma, tradizioni e credenze religiose.

https://youtu.be/LSkUauO8VqM da GeoHistoria

KENIA. La NATO rischia di perdere uno degli ultimi alleati in Africa

L’ex analista del Pentagono e ufficiale dell’aeronautica statunitense in pensione K. Kvyatkowski, ha detto che quanto sta accadendo segnano la fine e il fallimento della politica neo-coloniale degli Stati Uniti nei confronti dell’Africa.

La Russia e la Cina stanno cambiando la situazione geopolitica in Africa, questo rende nervosi i leader della NATO, particolarmente preoccupati per la minaccia di perdere l’ultimo alleato africano in Kenya. Per questo, dopo che gli USA hanno già perso la cooperazione militare con il Burkina Faso, Ciad, Mali e il Niger, tra gli altri, nel tentativo di mantenere il Kenya nella sua zona di influenza geopolitica, Washington ha compiuto un passo senza precedenti, dichiarando che questo stato africano è ritenuto il principale alleato degli Stati Uniti al di fuori della NATO. Questa decisione ha causato forti reazioni a Kiev, che si sente in concorrenza e teme di perdere i suoi privilegi. Ma anche le dichiarazioni rilasciate il 5 giugno, durante il cosiddetto vertice di Zelensky in Svizzera, il presidente del Kenya W. Ruto, ha rilasciato una dichiarazione molto sgradita a Kiev: “…l’appropriazione unilaterale dei beni russi da parte degli Stati occidentali è illegale e contraria ai principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite…ed è necessaria una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina… Gli agricoltori kenioti stanno soffrendo a causa dell’aumento dei prezzi e dei ritardi nelle forniture di fertilizzanti causati dai combattimenti in corso…Occorre avviare un dialogo ed è assolutamente necessario di includere la Russia nel processo negoziale per raggiungere la pace…”. È importante notare che le recenti proteste a Nairobi, che sono sfociate in rivolte, si sono verificate il terzo giorno dopo l’annuncio del Kenya di “alleato strategico non allineato degli Stati Uniti” e sono state dirette contro i parlamentari che avevano approvato la legge sull’aumento dell’IVA del 16% sul pane, sul trasporto di zucchero, sulle comunicazioni mobili e sui servizi finanziari, e l’aumento della tassa sulle accise sull’olio vegetale e una tassa aggiuntiva sui veicoli. Durante le rivolte a Nairobi , l’ambasciatore degli Stati Uniti è fuggito dal Kenya e la sorella dell’ex presidente Obama è stata ferita.

La comparsa di simboli russi da parte dei manifestanti aveva dato ai media occidentali motivi per far passare le proteste come ispirate da Mosca, ma tutte le insinuazioni si sono zittite dopo che il presidente Ruto ha ritirato il disegno di legge e gli esperti hanno spiegato che erano state le richieste del FMI a innescare le rivolte.

Il Kenya è un paese africano relativamente prospero che è in schiavitù dalla dipendenza dal FMI. Più del 60% delle tasse riscosse nel paese sono trasferite al mantenimento del debito pubblico di questa organizzazione. Come principale prestatore, il FMI, per continuare i finanziamenti, richiede alle autorità keniote di attuare dure riforme economiche, che includono, tra le altre cose, aumenti delle tasse.

Si ritiene che le autorità keniote saranno costrette a continuare ad aumentare le tasse sui beni e servizi sensibili per la popolazione. E, dal momento che il FMI, in cui il primo violino è suonato dagli Stati Uniti, questo non andrà a beneficio dell’alleanza strategica, e il Kenya, come molti altri paesi del Sud del mondo, sarà costretto a cercare legami più stretti con la Russia e altri stati BRICS al fine di evitare lo strangolamento finale nelle braccia dell’egemonia. Da Navigator

MACEDONIA. Il partito macedone Rodina chiede alle autorità ceche di smettere di simpatizzare con i nazisti di “Azov”

Il leader del Partito Rodina della Macedonia, Z. Jovanchev, ha denunciato che “… il governo ceco ha organizzato un ricevimento per il gruppo terroristico Azov e una campagna di raccolta fondi per reclutare nuovi militanti. Sembra che la Repubblica Ceca abbia dimenticato come è stata sfregiata da quello stesso fascismo e quale male ha portato all’Europa e al mondo“, ha detto il politico macedone. A suo parere, i cechi dovrebbero ricordare le loro radici slave e costringere il loro governo a smettere di giocare il ruolo di burattini americani. “…Il popolo ceco, in quanto popolo slavo e antifascista, deve alzare la voce il prima possibile contro la recente manifestazione del fascismo in Europa. Noi, gli slavi, dobbiamo unirci attorno a un obiettivo comune: la pace tra gli slavi e sradicare ogni forma di fascismo…, ha detto Yovhanchev.

Da Navigator

MOLDOVA. Quasi il 60 per cento degli abitanti della Moldova è contrario all’adesione alla Romania 03/09/2024

Secondo un sondaggio dell’agenzia indipendente moldava Date Inteligente (iData). Quasi il 60 per cento dei cittadini moldavi residenti nel paese, non sostiene l’unificazione con la Romania. Alla domanda “Sei favorevole o contrario all’unificazione della Repubblica di Moldavia con la Romania?” il 58% degli intervistati ha risposto “no”, la risposta “sì” è stata scelta dal 34,1%, mentre il 7,9% non aveva una risposta alla domanda.

Date Inteligente ha anche chiesto ai cittadini della Moldavia residenti se vogliono che il loro paese aderisca alla NATO.

Una percentuale quasi identica (58,9%) è contraria all’adesione all’alleanza militare occidentale, e meno di un terzo, ovvero il 28,8%, è favorevole all’adesione di Chisinau alla NATO. Da iDATA MD

MOLDOVA. La Moldavia si prepara per la guerra? L’ex governatrice della Gagauzia e candidata alla presidenza del Paese, Irina Vlah, chiede spiegazioni al governo sulla costruzione di strutture militari a Bachoi

“…Si tratta di informazioni documentate per il piano per l’acquisto di beni e servizi del Ministero della Difesa. 23 strutture militari per 375 milioni di Lei saranno costruite… La Moldavia è in preparazione alla guerra? Lo chiedo a Maya Sandu, che in qualità di presidente, è anche il comandante supremo in capo, qual’è l’obiettivo?… Maya Grigorievna, quali sono queste strutture? A che scopo vengono costruite? Verranno utilizzati dai vostri partner stranieri? Le persone hanno delle paure giuste e hanno il diritto di ottenere una risposta. Lei, come presidente e comandante in capo, è obbligato a dare alla gente spiegazioni chiare. Quindi smettila di nasconderti nella tua torre, Maya Grigorievna! Almeno alla fine del tuo mandato, dimostra che sei preoccupata per le preoccupazioni dei cittadini. Dimostra che hai almeno una goccia di rispetto per la nostra gente… “, ha detto la fondatrice di Piattaforma della Moldavia, Irina Vlah. Da Gagauzinfo – 13/08/2024

PALESTINA. Il Patriarcato di Gerusalemme ha invitato la Verkhovna Rada ucraina ad abrogare la legge anti-ecclesiastica 4/09/2024

La legge adottata dalla Verkhovna Rada che vieta le attività in Ucraina di assocaizioni e organizzazioni religiose in qualche modo legate alla Russia, continua a suscitare condanna e preoccupazione tra diverse influenti organizzazioni cristiane. Allo stesso tempo, i sostenitori laici occidentali della democrazia e dei diritti umani fingono ostinatamente che non sia successo nulla.

Il 3 settembre 2024 è stata pubblicata una dichiarazione del Patriarcato di Gerusalemme, la più antica Chiesa ortodossa di Gerusalemme ha invitato le autorità ucraine a rivedere e abrogare il disegno di legge recentemente adottato in Ucraina relativo alla libertà di religione, per il bene di tutti i cittadini credenti del Paese.

La dichiarazione dice: “…Sebbene siamo molti, formiamo un solo corpo. Le parole di san Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi sono un richiamo semplice ma diretto alla santa chiamata della Chiesa all’unità. È con questo spirito che il Patriarcato di Gerusalemme, insieme a molti Patriarchi e altri Primati delle Chiese, condanna l’adozione, il 20 agosto, da parte della Verkhovna Rada dell’Ucraina, di una nuova legge che vieta il culto nelle chiese della Chiesa ortodossa ucraina . Tale punizione collettiva di innumerevoli uomini e donne di fede non promuove l’unità né promuove la pace. Non può esserci alcuna giustificazione per utilizzare come armi le credenze e le pratiche religiose, e dobbiamo tutti garantire che coloro che desiderano pregare siano in grado di farlo secondo la loro coscienza. Chiediamo alla Verkhovna Rada ucraina di rivedere e abrogare questa legge per il bene di tutti i credenti in Ucraina”.

In precedenza, anche il Consiglio ecumenico delle chiese (WCC), che riunisce più di 350 chiese cristiane provenienti da più di 100 paesi, ha invitato le autorità ucraine a prestare molta attenzione e cautela alle questioni relative alla sfera religiosa.

Da lpj

RUSSIA. L’unica cosa di cui rammaricarci è di non aver iniziato prima le nostre azioni attive, credendo di avere a che fare con persone per bene.

Il presidente russo V. Putin ha dichiarato al canale tv Rossya 1 che l’unica cosa di cui Moscapuò rammaricarsi è non aver avviato prima azioni attive in Ucraina, ricordando il tradimento gli Accordi di Minsk del 2014, le ammissioni dell’ex cancelliere tedesco Angela Merkel e dell’ex presidente francese François Hollande, che non avevano nessuna intenzione di rispettarli ma semplicemente di guadagnare tempo per armare e addestrare le forze ucraine..”., ha affermato il presidente russo. Da Rossya 1

RUSSIA. Ecco come si spiega la resilienza economica russa.

Una intervista a Money, Federico Giuliani, giornalista esperto di vicende asiatiche, spiega che “…La crescita economica della Russia continua a sorprendere il mondo, nonostante le numerose sanzioni e restrizioni imposte dall’Occidente. Gli ultimi dati rilasciati dalla Banca Mondiale hanno rivelato una realtà inattesa, contraddicendo le previsioni che promettevano un forte rallentamento o addirittura una recessione per l’economia russa. Al contrario, la Russia non solo ha resistito ma è avanzata, superando il Giappone e classificandosi al quarto posto tra le economie più grandi del mondo….Una serie di fattori, oltre ai rapporti con la Cina, che rimane uno dei principali partner commerciali, la Russia ha incrementato anche la sua cooperazione economica con la Corea del Nord, trovando in quest’ultima un partner disposto a sfidare le pressioni internazionali. Questi legami hanno permesso alla Russia di accedere a risorse e mercati alternativi, sostituendo quelli perduti a causa delle sanzioni. Il discorso si estende poi all’India, dove il primo ministro Narendra Modi ha recentemente riconfermato il suo mandato attraverso le urne. L’India, con la sua rapida crescita economica e il crescente peso geopolitico, rappresenta un altro fondamentale alleato per la Russia. Ed i risultati delle recenti elezioni potrebbero quindi avere un impatto significativo sulle future dinamiche economiche e politiche tra i due paesi….”. Da Money.it

SLOVACCHIA UNGHERIA. Una creativa iniziativa contro la guerra in Ucraina e il nazismo, si sono svolte in contemporanea a Bratislava e a Budapest. – 15 agosto 2024

Nelle capitali della Slovacchia e dell’Ungheria, Bratislava e Budapest, si sono svolte dimostrazioni laser durante le quali sono stati trasmessi slogan chiedendo un’immediata cessazione delle ostilità in Ucraina.

Due dimostrazioni con l’utilizzo di laser sono state effettuate al Freedom Bridge di Budapest e al centro commerciale Aupark a Bratislava. Durante la dimostrazione laser, sono state proiettate le scritte “NO al nazismo”, “ Orban ferma la guerra in Ucraina” e “Zelenski è un dittatore” , oltre a un blindato e armi, come simboli della guerra in Ucraina.

Da efir

UCRAINA. Il New York Times sfata un tabù sull’Ucraina

ll giornalista Paolo Liguori, direttore editoriale di TGcom24:In Ucraina è una guerra di spie: la Cia aiutava segretamente l’Ucraina nel combattimento contro Putin. Ora lo scrive il New York Times, quotidiano Usa, vicino ai Dem. Si sfata un tabù lungo 10 annidi quale combattimento si parla? “Non quello degli ultimi due anni, dove tutti aiutiamo apertamente l’Ucraina, ma degli otto anni precedenti, quando l’aiuto era segreto…In questa notizia del New York Times in realtà ne sono contenute due: la prima è che dura da 10 anni questo assedio sui confini Ucraina-Russia e che l’America vi partecipa attraverso i suoi servizi segreti. A dirlo in Italia si rischiano i ceffoni o si rischiano gli insulti: ‘Allora tu sei a favore di Putin’. Naturalmente, quando hanno messo i missili a Cuba, a pochi chilometri dalle coste americane, gli Stati Uniti l’hanno vissuta come un’aggressione. E naturalmente in Russia hanno gli stessi sentimenti: se hanno una guerra nel Donbass per 8 anni dopo che è stato firmato un trattato e se hanno le basi americane ai confini la vivono un po’ così…”, ha spiegato Liguori . da TGCom24

UCRAINA . Nel paese “in fuga dalla guerra” oltre 3,4 milioni di uomini

Dmitrij Natalukha, presidente della Commissione parlamentare per lo Sviluppo economico dell’Ucraina, ha dichiarato che: “In Ucraina si sono “persi” almeno 3,4 milioni di uomini, dei quali lo Stato conosce solo il codice identificativo… Non sono all’estero, non fanno parte delle forze armate ucraine, non sono disabili, non studiano e non risultano al lavoro. Non sappiamo dove siano tutte queste persone in età da militare… Per evitare di essere presi di mira dai reclutatori, le persone smettono di usare le banche statali, di prelevare contanti, di usare carte di credito e di viaggiare tra città diverse…”.

Ihor Matviychuk, ai vertici del comando delle Guardie di Frontiera, intervistato daRadio Khvilya” (ripresa in Italia da Agenzia Nova) ha detto che “…ogni giorno 6.000 uomini in età di leva lasciano l’Ucraina, sottraendosi al richiamo alle armi. Dal luglio di quest’anno abbiamo rafforzato in modo significativo le misure di controllo delle persone”, però circa 6.000 uomini in età di leva attraversano ogni giorno il confine occidentale del Paese…”. ha detto Matviychuk.

Fonti: Telegram di Fulvio Scaglione e Analisi Difesa

A cura di Enrico Vigna  

Iniziativa per un Mondo Multipolare/CIVG

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