[nuovopci] Violare il divieto per la manifestazione del 5 ottobre a Roma

Comunicato CC 23/2024 – 19 settembre 2024

 

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Sostenere, rafforzare ed estendere la mobilitazione in solidarietà con il popolo palestinese!
Sfidare il divieto che l’Entità sionista in Italia e il governo Meloni vogliono imporre alla manifestazione del 5 ottobre a Roma convocata dalle comunità palestinesi in Italia!

La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti ed europei ha paura che la resistenza contro l’occupazione della Palestina si sviluppi e affida ai giornali di regime il compito di denigrare i promotori della solidarietà con il popolo palestinese. Da qui la reazione rabbiosa dei giornali di regime e di esponenti di spicco dell’Entità sionista alla denuncia nominativa degli agenti e organismi sionisti operanti nel nostro paese contenuta nell’Avviso ai naviganti 145 del 22 agosto 2024, della cui esistenza è stata data notizia anche sulle testate estere, tra cui alcune proprio dell’Entità sionista (i24, Ynet, Cnews, Journal du Dimanche e altri). Da qui il fatto che da oltre una settimana Il Giornale, Il Messaggero, Huffington Post (appartenente al gruppo GEDI di proprietà di Agnelli-Elkann) e altri giornali-spazzatura insistono sulla necessità di vietare il corteo indetto per il 5 ottobre a Roma dalle comunità palestinesi in Italia, a cui fa eco il Ministro dell’Interno Piantedosi quando afferma che “celebrare apertamente un eccidio, per noi è qualcosa che sollecita delle valutazioni di tutela dell’ordine pubblico” (Agenzia AGI, 13.09.2024).

L’Entità sionista, i suoi agenti e sostenitori in Italia e i vertici della Repubblica Pontificia temono che si animi una nuova ondata di mobilitazioni e proteste in solidarietà con il popolo palestinese, contro l’occupante sionista e il traballante governo Meloni complice della pulizia etnica di palestinesi.

È necessario sfidare, da subito, i divieti minacciati da Piantedosi e richiesti a gran voce dagli agenti dell’Entità sionista!
Utilizzare la denuncia nominativa contenuta nell’
Avviso ai Naviganti 145 per mobilitare le masse popolari contro organismi e agenti dell’Entità sionista operanti in Italia!

Dobbiamo rendere impossibile la vita al governo Meloni, agli agenti e ai collaboratori dell’Entità sionista che operano in Italia. Il divieto di manifestare il 5 ottobre a Roma va di pari passo con le difficoltà che hanno i media di regime e le autorità della classe dominante a nascondere la pulizia etnica dei palestinesi, avviata all’inizio del ‘900 con le prime iniziative promosse dalla componente più reazionaria del movimento sionista in Palestina per sottrarre le terre agli arabi palestinesi ed espellerli dai loro villaggi. Il 7 ottobre 2023 dalla striscia di Gaza la Resistenza palestinese ha mostrato che è possibile colpire lo Stato sionista d’Israele e ha smentito la fama della sua invincibilità con cui la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti ed europei cerca di soffocare la lotta del popolo palestinese. Per questi motivi dall’8 ottobre 2023 in poi la violenza genocida dello Stato sionista si è palesata ancor più ferocemente di quanto non lo avesse fatto dalla sua autoproclamazione (maggio 1948) ad oggi.

La lotta contro lo Stato sionista d’Israele e la solidarietà con il popolo palestinese e la sua ribellione è lotta alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti che attraverso le sue scorribande e operazioni criminali promuove e allarga la III Guerra Mondiale!

Nessun divieto è accettabile per la manifestazione indetta il 5 ottobre a Roma e vanno violate le restrizioni minacciate dal Ministero dell’Interno qualora fossero confermate!

Dobbiamo alzare di tono e di livello la mobilitazione in corso attraverso le forme più disparate di attivismo e solidarietà con il popolo palestinese, usando la lista di agenti dell’Entità sionista e di loro collaboratori che il (n)PCI ha diffuso con l’Avviso ai Naviganti 145 e che è disponibile in versione aggiornata e arricchita grazie alle segnalazioni che abbiamo ricevuto. Dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative utili a prevenire i divieti minacciati, per aggirarli o violarli. Di seguito indichiamo le forme di mobilitazione che è possibile mettere in campo: alcune di esse sono già attuate da organismi operai e popolari e si tratta di estenderle; altre non sono ancora attuate principalmente perché implicano la violazione della legalità imposta dalla classe dominante. Messe in sinergia tra loro, le forme di mobilitazione sotto indicate contribuiscono a rafforzare la lotta in solidarietà al popolo palestinese e a rendere ingovernabile il paese ai vertici della Repubblica Pontificia e alle sue autorità.

1) Boicottare individualmente (non acquisto di prodotti e servizi) e collettivamente le aziende inserite sia nell’Avviso ai Naviganti 145 sia nelle liste della campagna Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni (BDS) Italia (Carrefour, McDonald’s, Burger King, Dell, HP, HD Hyundai, ecc.); non acquistare e affittare immobili di aziende immobiliari come RE/MAX, attiva attraverso la RE/MAX Israel nelle attività di insediamento dei coloni israeliani nella Palestina occupata e di aziende simili quali Tel Aviv investimenti Srl e Israele e Italia Srl; non prescrivere, distribuire o acquistare i prodotti farmaceutici dell’azienda TEVA.

2) Organizzare presidi di controinformazione e denuncia davanti alle sedi delle aziende di proprietà di sionisti e alle sedi di aziende italiane e multinazionali che collaborano con essi, avendo cura del futuro dei lavoratori di queste aziende e dei posti di lavoro.

3) Replicare ed estendere le iniziative degli studenti universitari per la sospensione delle collaborazioni tra università italiane e università ed agenzie sioniste: le accampate studentesche sono state uno strumento efficace per sensibilizzare larga parte dei giovani universitari in Italia e per far schierare un certo numero di docenti, ricercatori e altri lavoratori delle università nella lotta contro gli accordi di ricerca tra le università italiane e lo Stato sionista. Bisogna estendere e rafforzare queste mobilitazioni coinvolgendo un numero crescente di lavoratori delle università con scioperi, sospensione delle attività didattiche programmate e svolgimento di lezioni tematiche sulla pulizia etnica in corso in Palestina, occupazioni delle università e altre forme di protesta.

4) Bloccare navi, aerei, treni che trasportano armi (di aziende italiane, statunitensi e altre) dirette allo Stato sionista di Israele: seguire l’esempio del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) di Genova, del Gruppo Autonomo Portuali (GAP) di Livorno, dei lavoratori iscritti USB dell’aeroporto di Montichiari (BS) e degli altri lavoratori che si sono attivati per bloccare il traffico di armi; formare gruppi di lavoratori in ogni porto, aeroporto e deposito o snodo ferroviario che si organizzano per monitorare, denunciare, bloccare e sabotare il traffico di armamenti e attrezzature dirette allo Stato sionista di Israele.

5) Disertare e boicottare gli eventi pubblici di informazione, culturali e politici in cui sono presenti agenti sionisti e loro lacchè: moltiplicare le azioni di artisti, musicisti, registi e scrittori, nonché di organizzazioni artistiche e sindacati del settore, per isolare il settore culturale collegato all’Entità sionista, seguendo l’esempio della regista ebrea americana Sara Friedland e quello degli oltre 400 artisti italiani che attraverso un appello (Contropiano, 02.09.2024) hanno denunciato la proiezione dei film Of Dogs and Men (regia di Dani Rosenberg e prodotto in collaborazione con Rai Cinema) e Why War (regia di Amos Gitai e prodotto in collaborazione con l’italiana Indiana Production Company) durante l’81° Festival del cinema di Venezia, in quanto film realizzati da società di produzione dell’Entità sionista che operano per mascherare l’oppressione dello Stato sionista di Israele contro i palestinesi e giustificarne la pulizia etnica.

6) Rendere le sedi dei principali media di regime (giornali come Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera, Il Giornale, Il Foglio, ecc.) bersaglio di mobilitazioni e iniziative di lotta: mettiamo il fiato sul collo ai giornalisti complici dei crimini dello Stato sionista di Israele, boicottiamo attivamente le centrali mediatiche della propaganda filo-sionista che dal 7 ottobre 2023 si prodigano in un’intensa campagna di disinformazione che ha investito le masse popolari in Italia come in ogni altro paese succube della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti e UE.

Una valanga di menzogne ha inondato le masse popolari per cercare di sedare il vento di riscossa sollevato in tutto il mondo dall’offensiva della resistenza palestinese, per sopprimere il grande sentimento di solidarietà verso le masse popolari della Palestina occupata, per coprire di disinformazione la pulizia etnica. Il Comunicato CC 30 del 7 dicembre 2023 riporta gli indirizzi delle sedi di alcuni dei principali gruppi mediatici e delle redazioni di alcune delle trasmissioni che si sono distinti per lo zelo filo-sionista.

7) Effettuare attacchi informatici contro i siti, i database e le reti delle aziende, dei media e dei giornalisti che collaborano con lo Stato sionista d’Israele: in Italia esistono centinaia, probabilmente migliaia di persone che hanno le capacità informatiche necessarie a realizzare tali attacchi con le dovute accortezze per non farsi individuare. Facciamo appello agli hacker e a tutti gli esperti informatici perché effettuino attacchi informatici in solidarietà con il popolo palestinese e come forma di boicottaggio concreto delle attività dei sionisti in Italia.

8) Estendere e rafforzare le azioni militanti contro le installazioni militari USA-NATO in Italia, che costituiscono la struttura logistica di buona parte delle operazioni militari della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti a sostegno dello Stato sionista di Israele: spionaggio, trasporto di armamenti, addestramento, ecc.

9) Boicottare e sabotare le attività delle basi militari USA-NATO: tutte le installazioni militari USA-NATO hanno bisogno di rifornimenti costanti. È possibile individuare il modo in cui ottengono i rifornimenti: spesso infatti si appoggiano ad aziende locali che operano sia all’interno delle basi che all’esterno. Quello che serve è organizzare i lavoratori e le masse popolari che vivono nei pressi dei poligoni e delle installazioni militari a intraprendere iniziative di boicottaggio e sabotaggio: danneggiare o distruggere le reti dei servizi di prima necessità (elettricità, gas, acqua, fognature), far saltare e disertare le gare d’appalto (con appelli, azioni di lotta, ecc.) per l’assegnazione dei lavori di rifornimento delle basi (approvvigionamenti, lavanderie, ecc.), rallentare o impedire il normale svolgimento delle attività correnti.

Nella maggior parte dei casi queste installazioni militari rubano acqua e altre risorse alla comunità circostante (è il caso della base USA di Niscemi e dei poligoni NATO in Sardegna) e non portano alcun beneficio per il territorio.

Facciamo della solidarietà con il popolo palestinese un campo di mobilitazione per rendere ingovernabile il paese al governo Meloni fino a cacciarlo.

L’insofferenza delle masse popolari verso il governo Meloni cresce e aumenterà quanto più esso proseguirà nell’attuazione dell’agenda Draghi: privatizzazioni, taglio delle pensioni, repressione sempre più dispiegata e partecipazione del nostro paese alla III Guerra Mondiale. Bisogna rovesciare il governo Meloni rendendo ingovernabile il paese fino a imporre un governo d’emergenza espressione degli organismi operai e popolari e del resto delle masse organizzate. Questo è l’obiettivo da perseguire per intervenire in maniera decisa contro la chiusura e la delocalizzazione delle aziende, gli omicidi sui luoghi di lavoro e in itinere, l’inquinamento ambientale, la precarietà crescente, la distruzione del sistema sanitario nazionale e della scuola pubblica e per porre fine alla complicità del nostro paese con la pulizia etnica in corso in Palestina.

La costituzione del Governo di Blocco Popolare deve essere l’obiettivo cosciente di ogni esponente del movimento comunista cosciente e organizzato, di ogni avanguardia di lotta, di ogni organismo che vuole farla finita con il governo Meloni senza cadere dalla padella alla brace di un nuovo governo in mano a partiti delle Larghe Intese.

No al divieto di manifestare il 5 ottobre a Roma!
Fare della solidarietà con il popolo palestinese uno dei campi di mobilitazione per rendere ingovernabile il paese ai vertici della Repubblica Pontificia e al governo Meloni!
Cacciare il governo Meloni e imporre il Governo di Blocco Popolare!

Per consultare la lista aggiornata al 18.09.2024 degli agenti dell’Entità sionista in Italia e dei loro collaboratori, visita il sito www.nuovopci.it

 

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