Fulvio Grimaldi: “Chi sono i neonazi? E cos’è la destra, cos’è la sinistra”

Fulvio Grimaldi – 28/09/2024

MONDOCANE: E’ L’IMPERO CHE FA LA LOTTA DI CLASSE — AFD, Hezbollah, Kamala Harris, Israele, Schlein, Meloni… Chi sono i neonazi? “ E cos’è la destra, cos’è la sinistra” (fulviogrimaldi.blogspot.com)

E’ L’IMPERO CHE FA LA LOTTA DI CLASSE
AFD, Hezbollah, Kamala Harris, Israele, Schlein, Meloni… Chi sono i neonazi?
“E cos’è la destra, cos’è la sinistra”

 

Fulvio Grimaldi con “Il ringhio del bassotto” in “Spunti di riflessione” di Paolo Arigotti

La mazzata è terribile. Sia per l’Asse della Resistenza che si vede decapitata e privata della direzione della sua principale forza di combattimento; ma sia anche per il tumore sionista. Gli azzeccagarbugli che si divertivano a definire il male maggiore, il male minore, il bene e il male, si ritrovano seppelliti da un mostro terrorista, questo sì epitome del male che cova nei recessi oscuri dei disumani, che ha superato ogni forma di abominio in precedenza praticato. Qui si tratta di malvagità, nequizie, scelleratezze, compiute effettivamente. Non a costruzioni della propaganda, o della Storia manipolata e adulterata.

In questa trasmissione ci siamo occupati di due concetti, destra e sinistra che, fin dai tempi di Giorgio Gaber (uno acuto, ma anche un tantino qualunquista) andavano precipitando verso l’agonia di senso. Agonia che, con l’ormai sistematica inversione dei rispettivi significati, è oggi giunta alla fase finale.

Ecco, dunque, Israele, entità celebrata su vasta scala come presidio di democrazia in una regione formicolante di dittatori e integralismi. Questo, per una creazione di laboratorio, del tutto artificiale, ladra di territorio, che ha consolidato il suo forzato inserimento nella regione e su terra altrui a forza dell’efferata lotta di classe dall’alto di una cricca di colonialisti estremi, operativi della massima potenza finanziaria mondiale. Un costrutto da scienziato pazzo che ha perfezionato l’approccio razzista e crudamente dispotico, dalla pulizia etnica e sociale fino al genocidio, di cui si andava affermando l’unicità assoluta, addossandone l’esclusiva ai carnefici del ghetto di Varsavia e di Auschwitz.

Si era pensato, sperato, che questo manicomio criminale, definito Stato democratico, avesse superato ogni limite di umana depravazione con lo sterminio di un’intera popolazione mediante bombe, fame, sete, epidemie, tortura. Di portata tale da oscurare, viste le misure e i tempi in gioco, l’eliminazione dalla faccia della Terra dei nativi americani praticata da spagnoli e anglosassoni con sicariato storico d’appoggio. Ma di ancora più perversa vigliaccheria si deve parlare, di assassinio con il pugnale brandito dall’ombra, alla vista degli strumenti adoperati in questi giorni nel Libano contro chi si opponeva, generosamente, allo sterminio dei palestinesi, con i suoi consapevoli e programmati effetti “collaterali” su civili inermi, donne, bambini, bersagli particolarmente ambiti dal mostro.

Lo psicopatico ertosi alla guida di un olocausto senza sopravvissuti, nel suo delirante discorso dell’odio (chi ne censura l’uso, c’era?), ha mostrato due carte geografiche. Una, intitolata “benedizione”, mostrava un ponte via mare e terra dall’Oceano Indiano a Israele che, con l’apertura del Canale Ben Gurion inteso a far seccare il Canale di Suez in mano all’Egitto, avrebbe fatto dell’abominio sionista il chiavistello militare e commerciale dei traffici tra Est e Ovest. L’altra, “maledizione”, univa popoli e Stati autoctoni, Iran, Iraq, Siria (di striscio Turchia), in una nera minaccia contro l’unico popolato da allogeni (e con lo stivale sul collo dei nativi, alla George Floyd). I primi, totalitari e sprofondati nell’oscurantismo integralista; l’altro, bastione di democrazia e civiltà. Destra e sinistra…

Sono convinto che le azioni innescate e le parole pronunciate da Netaniahu a New York, compresa la scenetta da Dottor Stranamore di lui nella camera d’albergo che ordina la carneficina del Libano, segnino il solidificarsi dell’inizio della fine di questo scandalo chiamato Stato. Inizio della fine germogliato dal massacro dei propri concittadini il 7 ottobre 2023 (qualitativamente assai simile a quello dell’11 settembre 2001, pure esso celebrato in diretta da agenti israeliani) e arrivato al parossismo con gli stermini a Gaza e nel Libano.

Destra-sinistra? Israele è diventata il cattedratico supremo di una differenziazione che, oltre a menar il can per l’aia, mena noi per i fondelli: ha ucciso perfino Il cartonato della classica contrapposizione. Quello che, dopo l’uccisione delle ideologie, l’Occidente aveva provato a mantenere in vita in forma adulterata. Da noi, si parva licet comparare magnis, Schlein, Conte e tutto il sicariato di sguatteri e chierichietti in fiera marcia nel corteo funebre condotto da  Netaniahu e Biden-Harris. Con tutti i non trascurabili pezzi di società che costoro si tirano dietro (vedi, in questi giorni di vertici di orrore e di oceani di sangue, l’impennata del Likud del premier sionista).

Ci consola, sempre si parva licet, che da noi le cose circa destra e sinistra sono state definitivamente chiarite dalla ricomposizione in unità dei due contrari. Abbiamo semplificato: c’è rimasta solo la destra. Tra mille, ne citiamo due manifestazioni: La maggioranza, de sinistra, che vota le armi per colpire la Russia e aprire all’armageddon finale; e il DDL detto “di Sicurezza”, passato alla Camera e che, col parlamento di destra che ci ritroviamo, passerà al Senato. Dei gesti criminali che ci verranno attribuiti, dopo i benefici a lorsignori con regali tipo la corruzione legittimata dalla fine dell’abuso d’ufficio, o la seconda arma, privata, ai pretoriani di regime fuori servizio, ne basta citare un paio: i 7 anni di galera se resisti alle loro mazzate, o i cinque anni di galera se metti il tuo corpo di traverso a una Grande Opera, tipo il Ponte sullo Stretto, o a un tratto stradale occupato contro chi ti butta in mezzo a quella strada.

Curioso il ricordo che mi germoglia al leggere dei 7 anni da comminare allo sciamannato per essersi fatto un Rave sul terreno, o nel capannone abbandonato, di un padrone. Quando gli ex-neo-post fascisti della Meloni inflissero questo ukase ai partecipanti al Rave Party di Modena e ai loro eventuali successori, mossi, in Mondocane su Byoblu, un fiammante attacco ai questi antesignani delle successive operazioni contro i filopalestinesi. La reazione dell’editore, Claudio Messora, fu immediata e di duro rimbrotto: Ma come, questi debosciati, drogati che devastano luoghi e forniscono un pessimo esempio ai giovani che invece lavorano, si impegnano…

Destra? Sinistra? Oggi Byoblu nella sua nuova veste, che ha disperso al vento Mondocane, ce lo spiega meglio…

 

Neonazi o disturbo al sistema nazi?

Sulla vexata questio dei due modi di guardare al mondo e di starci, un bell’approfondimento ce lo forniscono le elezioni nella vecchia DDR, oggi componente del tutto indisciplinata della Repubblica Federale. Arrivando primi in Turingia e secondi per un punticino in Sassonia e Brandeburgo, assumendo una forza parlamentare che può bloccare qualunque governo, con verdi e liberali eliminati dalla scena e democristiani e socialdemocratici in forte affanno, quelli dell’AFD (Alternativa per la Germania), spuntati dieci anni fa e cresciuti vertiginosamente, sarebbero l’ultradestra. Anzi più coloritamente neonazisti. Al punto che perfino la Corte Suprema tedesca ha voluto esaminarli, ricavandone la proposta di un provvedimento di divieto al “ritorno del neonazismo”.

Proposta travolta dalla crescita dell’assenso popolare (per quanto oggi eminentemente nell’Est tedesco, nell’Ovest sono sopra il 10%) in quella che fu la DDR, poi depredata e letteralmente spogliata del suo apparato produttivo e di welfare dopo l’Anschluss.

“Neonazisti” che diventano la maggioranza assoluta nel voto dei giovani. Quelli invisi all’establishment in Germania, più ancora che nel Regno Unito e negli USA, soprattutto per le scorribande “antisemite” che fanno a sostegno della Palestina e dei suoi abitanti originari, questi sì semiti.

In parallelo ad AFD è comparsa, poco dopo, la BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht) che, sorta da una scissione del partito “Linke” (Sinistra), era più difficile qualificare di neonazi, per quanto di AFD dicesse più o meno le stesse cose. Solo un po’ più morbide su UE, NATO, migrazioni orchestrate.

Quali sono queste cose? No alla Germania Stato vassallo degli USA; no alla guerra USA-Ucraina alla Russia e dei sionisti agli arabi; no a Ursula von der Leyen e alla su armata diretta dalle lobby dei potenti (armamenti, farmaceutici, energetici, banchieri, ecc.); no alla globalizzazione politica, economica, culturale, a favore delle oligarchie occidentali e degli enti transnazionali; no all’immigrazione incontrollata, manovrata a fini neocolonialisti e di destabilizzazione sociale. Sì ai rapporti multilaterali, alla sovranità nazionale, all’amicizia con Russia e Cina, al superamento dello sfruttamento neoliberista e via asserendo.

E’ gente che deraglia, è ovvio. Da un po’ si è preso a chiamare terroristi tutti i popoli e Stati che non accettano il giogo anglosassone ed eurocentrico. Ora si dà dell’ultradestra e del nazista a chi esce dal quadro tratteggiato una volta per tutte nel 1945 e seguenti da coloro che nel frattempo si sono evoluti da Hiroshima e Nagasaki a impero globale della guerra perpetua. Guerra, come è sotto gli occhi di tutti, ai propri popoli come a quelli altrui.

Ditemi voi: Destra? Sinistra?

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