[Anbamed] Notizie dalla Palestina (30 Settembre 2024)

Rassegna 30/09/2024

 

La storia del conflitto israelo-palestinese non è iniziata il 7 ottobre.

Ne vogliamo ripercorrere una tappa precedente, tra le tante.

Tra il 16 e il 18 settembre 1982, l’esercito israeliano e le milizie maronite libanesi fasciste dei falangisti hanno compiuto la strage di Sabra e Chatila.

La redazione di Anbamed sta preparando delle testimonianze di militanti, attivisti e intellettuali, arabi e internazionali, per ricordare come hanno vissuto quel giorno, dov’erano, come hanno saputo della notizia, cosa hanno organizzato o a che iniziativa hanno partecipato.

La memoria come antidoto all’oblio.

Ci saranno opere artistiche, poesie, articoli, ricordi personali e collettivi. Chi ha dei contributi o suggerimenti, scriva a: anbamedaps@gmail.com

Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino,  Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, Mario Capanna, …

Le notizie:

Libano

Beirut come Gaza. Stamattina anche il centro della capitale libanese è stato colpito con un missile lanciato da un drone. È stato preso di mira un appartamento in uso al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, che ha annunciato in un comunicato l’assassinio di tre suoi dirigenti.

I bombardamenti pesanti israeliani sono continuati sul Liabo sud e sulla regione del Beqaa per tutta la giornata di ieri e dall’alba di oggi. Secondo il ministero della sanità libanese sono stati uccisi 119 persone e altre 365 ferite. In un solo bombardamento sul villaggio di Ain Dalab, nella provincia di Sour (Tiro), sono cadute uccise 40 persone, tutti civili.

È chiaro che l’esercito israeliano sta preparando l’avanzata di terra con questi bombardamenti a tappeto. Secondo un comunicato militare di Tel Aviv, ieri sono state compiute 120 raids su villaggi e città libanesi. “Continueremo fino alla distruzione di Hezbollah e delle sue capacità militari”. Esattamente lo stesso scenario di Gaza. Si annunciano attacchi mirati contro un obiettivo, ma nella realtà si colpiscono i civili.

La fuga delle persone dalle zone di guerra è generale. Secondo alcune valutazioni del governo libanese sarebbero oltre un milione gli sfollati. L’ONU valuta il numero dei libanesi e siriani che hanno attraversato il confine in 70 mila.

Hezbullah ha lanciato missili di media gettata contro Haifa e bombardato con l’artiglieria caserme dell’esercito alla linea di demarcazione.

Sul piano politico libanese si registra un’intervista del primo ministro Miqati nella quale ha affermato la scelta diplomatica per risolvere il contenzioso con Israele. “L’esercito libanese è pronto a prendere posizione nel sud Libano e all’applicazione delle risoluzioni dell’ONU”. La risoluzione 1701 del 2006 prevede l’ingresso dell’esercito libanese e UNIFIL nel sud e il ritiro dell’esercito israeliano dai territori libanesi occupati (leggi in italiano la traduzione della risoluzione e tutti i documenti connessi).

Politicamente il Libano finora ha retto al colpo ricevuto e l’unità nazionale, tra le diverse componenti confessionali e le forze politiche, non è stata scalfita. Di importanza vitale in tal senso sono le condoglianze espresse dal patriarca maronita, Bishara Butros Al-Rayi, rivolte alla famiglia di Hassan Nasrallah: “L’assassinio di Hassan Nasrallah ha aperto una ferita nel cuore di tutti i libanesi. Il martirio continuo di libanesi, cristiani e musulmani, che hanno creduto nella giustezza della loro causa e dei loro diritti, in sostegno ai più deboli, è una fortezza per l’unità di tutti i libanesi… una battaglia che ci ha uniti e ci ha resi uguali. I martiri ci hanno lasciato l’invito a mantenere salda questa unità e di proteggerla gelosamente. È un paese che hanno amato, nelle differenze di visioni e di azioni politiche. La comunità internazionale ha il compito di fermare questo ciclo di violenza, guerre, uccisioni e distruzioni. La pace giusta deve prevedere la soddisfazione dei diritti di tutti i popoli della regione”.

La direzione di Hezbollah ha annunciato di aver scelto il successore di Hassan Nasrallah nella figura di Hashem Taqiuddine, che aveva coperto la carica di vice segretario generale da decenni.

Genocidio a Gaza

Secondo le testimonianze di giornalisti palestinesi presenti sul campo, ieri sono stati uccisi 9 civili sfollati in centri di accoglienza dell’ONU.

Il ministero della sanità nel suo quotidiano bollettino ha dichiarato che il numero totale degli uccisi dall’inizio dell’aggressione è salito a 41.595 e quello dei feriti a 96.251.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

 

Situazione umanitaria a Gaza

Sempre più frequenti i rapporti medici sulla nascita di bambini con malformazioni congenite a causa dei bombardamenti israeliani sulla popolazione. I medici dell’ospedale Nasser a Khan Younis hanno registrato nella scorsa settimana la nascita di due bambini con il cranio non completamente sviluppato e problemi al cuore. Uno dei casi è già deceduto e l’altro versa in gravi condizioni nel reparto di terapie intensive. “Le condizioni delle madri nei mesi della gravidanza sono state estreme, con bombardamenti subiti e sfollamenti continui, oltre alla malnutrizione”, – ha detto il medico pediatra Hatem Zahir – “ma sospettiamo anche che l’esercito invasore abbia usato bombe all’uranio impoverito e stiamo studiando i numerosi casi che abbiamo avuto in questi ultimi mesi”.

Nei soli mesi di giugno-luglio e agosto, nell’ospedale Nasser sono stati registrati 172 casi di nascituri con malformazione congenite, 35 dei quali morti subito dopo il parto.

L’organismo dell’ONU dedicato al servizio antimine ha informato che analizzando i resti delle bombe, lanciate da Israele su Gaza, sono state trovate emissioni radioattive, fosforo bianco, materie alogeni ad alta tossicità e metalli pesanti. “Gli effetti sulla salute della popolazione dureranno per decenni”.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Alla cittadina di Sinjil, a nord di Ramallah, sta toccando la stessa sorte del villaggio di Umm-Safà: essere trasformata in un ghetto ermeticamente chiuso. L’esercito di occupazione ha confiscato terreni e li ha spianati, costruendo un muro di filo spinato altro 4 metri e lungo oltre un chilometro, che chiude l’accesso dei cittadini palestinesi alla principale strada di collegamento con il capoluogo, Ramallah.

Nei primi sei mesi del 2024, Israele ha confiscato, in Cisgiordania, 27 mila donum di terreni agricoli palestinesi per consegnarle alle colonie ebraiche illegali.

 Israele

Rimpasto governativo. Entra Gedeon Sayir come ministro senza portafoglio. Era stato un rivale di Netanyahu e si era dimesso dal governo. Il premier gli aveva poi promesso il ministero della guerra al posto di Gallant, ma probabilmente i dirigenti del Likud non erano dello stesso parere.

Dopo l’avvio dell’aggressione sul Libano, i sondaggi danno, per la prima volta da un anno, l’attuale coalizione come maggioranza risicata in parlamento.

Siria

Attacco israeliano sul confine libano-siriano e nelle zone rurali attorno a Damasco. I comunicati ufficiali riportano la notizia ma non parlano di vittime. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, quello su Al-Qassir, nella provincia di Homs, è il secondo attacco contro i valichi di frontiera siro-libanesi. Nella zona sono stati osservati voli di droni israeliani per monitorare il valico e controllare che non vi siano passaggi di armamenti verso il Libano.

Yemen

Bombardamento israeliano su Hodeida dopo il lancio di missili dal territorio yemenita verso Israele. È il più grande bombardamento israeliano sullo Yemen ed è avvenuto in coordinamento con le forze militari aereonavali statunitensi nella zona, secondo un comunicato di Tel Aviv.

Obiettivo il porto e la raffineria che erano stati già colpiti in un attacco precedente, ma si vede che non sono stati messi fuori servizio. Secono un comunicato degli Houthi, sono rimasti uccise tre persone e ferite altre decine. “I danni materiali sono stati limitati, perché i serbatoi di carburanti sono stati svuotati preventivamente”, dice un comunicato.

Kuwait

Prezzi dei carburanti anti-immigrati. In Kuwait, il prezzo della benzina è di circa 0,35 centesimi di dollaro, mentre la media sui mercati internazionali si aggira su 1,30 dollari. Il quotidiano Al-Qabas ha rivelato che sta per essere approvata dal governo un’ordinanza per legare il costo della benzina alla pompa al passaporto. Prezzo sovvenzionato ai cittadini kuwaitiani e prezzo pieno per gli stranieri. Su un totale di abitanti di 4,9 milioni, soltanto 1,5 sono cittadini del Kuwait e il restante sono immigrati, alcuni dei quali sono residente da decine di anni e altri sono nati in Kuwait e non conoscono nessun altro paese. Possiamo chiamarla senz’altro una discriminazione economica su base razziale.

 

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