[SinistraInRete] Paolo Ruta: Innovazioni linguistiche nel conflitto israelo-palestinese

Rassegna 30/09/2024

Paolo Ruta: Innovazioni linguistiche nel conflitto israelo-palestinese

paroleecose2

Innovazioni linguistiche nel conflitto israelo-palestinese

di Paolo Ruta

antisemitism.jpgNella loro costante e inarrestabile trasformazione le lingue sono inevitabilmente democratiche. Per affermarsi, ogni loro mutamento deve passare al vaglio della maggioranza o, per dirla con un lessico particolarmente in voga, deve diventare virale. Infatti, è la diffusione attraverso l’uso a determinare il successo di un’innovazione linguistica, in quanto esprime il consenso da parte dei parlanti che la adottano spontaneamente.

Dopo i fatti del 7 ottobre 2023, diverse lingue occidentali hanno visto la diffusione di una particolare innovazione linguistica promossa principalmente da una parte della politica e dell’informazione, il cui successo tra i parlanti è però ancora da verificare sul lungo periodo. Il fenomeno è conosciuto come risemantizzazione estensiva e interessa la parola antisemitismo.

Prima di concentrarci su questo punto occorre ribadire che per secoli l’ostilità antiebraica non ha avuto significanti atti a rappresentarla: “in una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni teologiche e la stessa liturgia contenevano espressioni codificate di ostilità antiebraica, essa appariva come un atteggiamento naturale, che non necessitava di un nome.” Si trattava di un’avversione di tipo teologico basata sugli antichi pregiudizi deicidi generati in seno alla comunità cristiana delle origini, e che solo a partire dalla seconda metà del ‘900 ha trovato nella parola antigiudaismo un segno linguistico creato e diffuso principalmente dagli storici che hanno studiato il fenomeno in relazione al posizionamento della chiesa cattolica nel contesto della Shoah.

Leggi tutto

Fabio Bentivoglio: Scuola fascista e scuola 4.0

giubberosse

Scuola fascista e scuola 4.0

di Fabio Bentivoglio

In occasione della riapertura delle scuole, portiamo all’attenzione dei lettori un importante articolo di Fabio Bentivoglio, filosofo e saggista, apparso su l’Indipendenza, n. 58, luglio – agosto 2024. Ringraziamo l’autore, l’editore e Michele Maggino

Why VR still isnt immersive article
image 1.jpgLa scuola fascista” è il titolo di un saggio a cura di Gianluca Gabrielli e Davide Montino, pubblicato da Ombre corte nel 2009, organizzato in trentotto voci redatte da dodici ricercatori, incentrato su un’analisi a largo spettro delle fonti materiali, che si intreccia con una riflessione critica di spessore. Sono oggetto di esame gli elaborati scolastici, Befana fascista, arredi e decorazioni scolastiche, registri di classe, quaderni, libri di testo e altro. L’indagine – si legge nella quarta di copertina – si sviluppa da un lato attorno agli elementi istituzionali e organizzativi che caratterizzarono gli interventi del fascismo, dall’altro attorno alla cultura materiale della scuola del ventennio, che si modificò e subì fortissime torsioni sotto una spinta volta all’indottrinamento e alla socializzazione politica delle nuove generazioni.

Bene. Si metta in parallelo quanto emerge da questo testo circa gli interventi capillari del regime in ambito scolastico, con quanto prevede il decreto ministeriale “Piano Scuola 4.0” varato dal governo Draghi il 14 giugno 2022, in merito a istruzione e ricerca 1. Si tratta di verificare se, al di là, ovviamente, della diversità degli specifici contenuti delle prescrizioni imposte, esista una matrice comune tra il progetto di scuola del regime e il progetto della Scuola 4.0: una matrice comune riconducibile a due diverse declinazioni del totalitarismo, quello novecentesco, declinato sul piano politico, e quello contemporaneo, declinato sul piano tecno-aziendale.

Per chiarezza: in sede storica la categoria di totalitarismo indica la riduzione delle molteplici istituzioni e delle molteplici sfere di attività proprie di una società moderna a una totalità unitaria che obbedisce a un’unica logica di funzionamento, tale da non ammettere criteri di giudizio e scelte operative difformi da quelle prescritte.

Leggi tutto

Forum italiano dei comunisti: Spunti per una discussione necessaria

 sinistra

Spunti per una discussione necessaria

dal Forum italiano dei comunisti

sbfvukd.jpegUna nuova fase di lavoro

Abbiamo più volte ribadito che l’obiettivo del Forum non è creare un nuovo gruppo politico o mantenere steccati fittizi, ma aprire nell’area comunista un dibattito e un rapporto nuovo che contribuisca a superare lo stato in cui versano gruppi e anche singoli compagni e che fino a oggi ha prodotto solo macerie e mistificazioni.

Nei dieci mesi che ci separano dall’inizio dell’attività del Forum ci siamo concentrati soprattutto nel definire la necessità che si ponga fine a nuove avventure corsare e a un modo romantico e soggettivo di intendere la ripresa di un movimento comunista in Italia. Su questo continueremo a insistere, aprendo interlocuzioni che, seppure difficoltose, sono l’unico strumento che ci può permettere di scavare sui luoghi comuni, le ambiguità e le improvvisazioni che hanno caratterizzato finora l’esperienza comunista. Senza la pretesa di salire in cattedra, ma cercando di arrivare, attraverso l’analisi e la discussione, a un punto di vista comune e a ipotesi di lavoro politico sufficientemente verificate.

Per il futuro non ci aspettiamo dunque svolte organizzative che annuncino la nascita di una nuova verità che dovrebbe riaggregare le esauste schiere di comunisti che per decenni hanno provato a riorganizzarsi. Crediamo, invece, che sia arrivato il momento di aprire una fase in cui le questioni di fondo che riguardano l’avvenire dei comunisti italiani vengano messe al centro di una elaborazione collettiva che ci faccia fare dei passi in avanti.

Imboccare questa strada è arduo e presuppone che di fronte al bilancio negativo si eviti di rinchiudersi in nicchie organizzative o culturali che sono solo dimostrazioni di difficoltà nel rapportarsi alla realtà. Per noi comunisti la teoria è la scienza della trasformazione.

Leggi tutto

comidad: Gli spot pubblicitari del clepto-terrorismo finto high-tech

comidad

Gli spot pubblicitari del clepto-terrorismo finto high-tech

di comidad

Ognuno ha il sacrosanto diritto di considerarsi indispensabile; anzi, di ritenersi il compimento della Creazione. Allo stesso modo ogni civiltà tenderà a concepire se stessa come il fine della Storia e come il senso del destino umano. Il ridicolo comincia semmai quando ti aspetti che gli altri te lo riconoscano e magari recrimini pure sull’altrui ingratitudine. Ciò spiega l’ involontario effetto comico dell’ultima fatica letteraria del giornalista statunitense Federico Rampini, il quale rimprovera il mondo di essere troppo restio a precipitarsi a baciare la terra dove cammina il Sacro Occidente.

D’altra parte occorre diffidare di ogni tentativo di trascinarci a discutere dei massimi sistemi o a trattare di soggetti generici, privi di indirizzo e di numero di telefono, come appunto il mitico “Occidente”. Finisce altrimenti come ai tempi della signora Thatcher, la quale distraeva e abbindolava l’opinione pubblica con sortite da filosofastra come il suo famoso motto secondo cui “la società non esiste”. Da un primo ministro non bisogna accettare che ci faccia la lezione di metafisica ma che ci dica dove andrà a prendere i soldi. Se non ci si fosse fatti fuorviare dagli slogan vuoti, si sarebbe appuntata l’attenzione sul fatto che la Thatcher rinnegava le promesse elettorali e, mentre riduceva le tasse ai ricchi, le aumentava a dismisura ai poveri spostando la leva del fisco su tutti i consumi di prima necessità e in particolare sui carburanti.

Leggi tutto

Roberto Iannuzzi: Il Libano dopo Gaza: guerra israeliana su due fronti, irrilevanza USA

intelligence for the people

Il Libano dopo Gaza: guerra israeliana su due fronti, irrilevanza USA

di Roberto Iannuzzi

Malgrado l’attuale escalation, Tel Aviv spera tuttora di evitare lo scontro totale. Ma non dispone di una valida strategia per raggiungere i propri obiettivi

Si preparano giorni terribili per il Libano e Gaza (ma forse anche per gli israeliani). Nel primo giorno dell’escalation di Israele nel paese dei cedri, i bombardamenti dell’aviazione di Tel Aviv hanno provocato 492 morti e 1.645 feriti secondo il ministero della sanità di Beirut.

E’ il bilancio giornaliero più grave per il paese dalla fine della guerra civile del 1975-1990, pari a quasi la metà delle vittime dell’intera guerra del 2006, quando Israele causò poco più di 1.200 morti in 34 giorni di conflitto.

Nel frattempo, le operazioni militari a Gaza continuano, sebbene vi siano stati contrasti all’interno dei vertici politici e militari israeliani sull’opportunità di aprire un nuovo fronte in Libano in assenza di un cessate il fuoco nella Striscia.

Il ministro della difesa Yoav Gallant e alcuni comandanti dell’esercito erano favorevoli a un disimpegno da Gaza, per concentrare la macchina bellica israeliana contro Hezbollah.

Leggi tutto

Thierry Meyssan: La guerra cognitiva in Occidente

voltairenet 

La guerra cognitiva in Occidente

di Thierry Meyssan

In Occidente la censura è diventata un metodo di altri tempi per governare. La Nato sta conducendo una guerra cognitiva: non combatte idee e ragionamenti, ma agisce per compromettere la facoltà delle persone di tener conto della forma mentis di altre culture. Questa guerra ha dapprima portato alla messa al bando dei media russi, RT, Sputnik e così via; poi a pressioni molto forti su opinion leader come Scott Ritter e Jürgen Eslässer, che non vedono i russi come nemici perché sono in grado di capirli

La vulgata occidentale sul conflitto tra anglosassoni e Russia non tollera contraddizioni. Molti personaggi o società che riportavano punti di vista difformi sono stati oggetto di repressione arbitraria.

Tutto è iniziato in Francia, durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali di maggio 2017. Due media russi, RT e Sputnik, diffondono file hackerati dell’équipe del candidato Emmanuel Macron e le affermazioni di un deputato su un suo presunto conto off-shore alle Bahamas. Macron denuncia Twitter (ora X), senza indicare l’autore del reato; i media russi coinvolti annunciano a loro volta di voler denunciare Macron per diffamazione (ma durante il mandato il presidente non può essere processato). Nulla si muove fino a quando, un mese dopo, a Versailles, il neo-presidente Macron tiene una conferenza stampa con l’omologo russo, Vladimir Putin, durante la quale definisce i media russi «organi d’influenza [che hanno] ripetutamente prodotto falsità sulla mia persona e sulla mia campagna (…) Russia Today e Sputnik non si sono comportati come organi di stampa e giornalisti, ma si sono comportati come organi di influenza, di propaganda, propaganda menzognera, né più né meno».

Leggi tutto

Fabrizio Casari: Strasburgo, la guerra parolaia

altrenotizie

Strasburgo, la guerra parolaia

di Fabrizio Casari

In questa fase storica così convulsa, dove il vecchio mondo unipolare, dando vita a frammenti di terza guerra mondiale cerca di impedire con la forza l’affermarsi del nuovo mondo multipolare, ci sono attori che danno spettacolo, quasi mai rimarchevole per contenuto ma sempre all’altezza per le tecniche attoriali. Un caso esemplare lo si può rintracciare nel Parlamento Europeo, apparente espressione politica dell’Unione Europea che però, storicamente, è il primo dei governi mondiali a ignorarne ruolo e decisioni.

Ci sono fasi nella storia che vedono l’emergere o il sommergersi di uomini, istituzioni, di stati persino, vittime di ambizioni insostenibili o preda del divenire incontrollato degli eventi ai quali non sono riusciti a dare l’indirizzo sperato. Quando si parte con una idea e ci si trova a realizzare tutto il suo contrario si parla di eterogenesi dei fini, concetto espresso da Giovan Battista Vico nel 1700. Alla teoria vichiana giunge conferma proprio dal Parlamento Europeo, tempio dell’ideologia ultraliberista che da anni è teatro di una esperimento di mutazione genetica dell’Europa liberale e progressista in chiave neofascista.

Nei giorni scorsi il PE ha votato una risoluzione non vincolante sull’Ucraina, che al paragrafo 8 “invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo”.

Leggi tutto

Carlos X. Blanco: La Pax Americana e il “totalitarismo”

sinistra

La Pax Americana e il “totalitarismo”

di Carlos X. Blanco

L’Ordine Mondiale istituito nel 1945, dopo la sconfitta del Terzo Reich , sta per volgere al termine. Detto questo, nel 2024, va da sé che la fine di un’era geopolitica può assomigliare all’agonia di un individuo umano: affetto da una malattia terminale, è come un cattivo paziente che, lungi dal riconoscere l’imminenza della sua morte, usa le sue ultime forze nel rendere infelici coloro che vivono con lui e diffondere così l’alito della morte in tutto ciò che lo circonda. Questo è ciò che accade all’Occidente malato.

L’impero yankee riuscì ad attuare il suo Ordine Mondiale nel 1945, la sua pax americana, ma lo fece in modo incompleto e con un importante contrappeso: il comunismo. Fu l’Unione Sovietica a liberare veramente l’Europa dal terrore nazionalsocialista e fascista. Fu quell’“impero comunista” che riuscì a riunire numerosi paesi nel processo di decolonizzazione ed emancipazione, creando un Secondo Ordine Mondiale che contrastava le pretese universali degli yankee. Il regime comunista sovietico dimostrò una capacità titanica nel difendersi da una più che possibile aggressione anglo-americana nel 1945 o subito dopo.

Leggi tutto

Fulvio Grimaldi: E’ l’impero che fa la lotta di classe

mondocane

E’ l’impero che fa la lotta di classe

di Fulvio Grimaldi

AFD, Hezbollah, Kamala Harris, Israele, Schlein, Meloni… Chi sono i neonazi? “ E cos’è la destra, cos’è la sinistra”

In “Spunti di riflessione” di Paolo Arigotti:

https://youtu.be/BbJYFKpSKe4             

La mazzata è terribile. Sia per l’ Asse della Resistenza che si vede decapitata e privata della direzione della sua principale forza di combattimento; ma sia anche per il tumore sionista. Gli azzeccagarbugli che si divertivano a definire il male maggiore, il male minore, il bene e il male, si ritrovano seppelliti da un mostro terrorista, questo sì epitome del male che cova nei recessi oscuri dei disumani, che ha superato ogni forma di abominio in precedenza praticato. Qui si tratta di malvagità, nequizie, scelleratezze, compiute effettivamente. Non a costruzioni della propaganda, o della Storia manipolata e adulterata.

In questa trasmissione ci siamo occupati di due concetti, destra e sinistra che, fin dai tempi di Giorgio Gaber (uno acuto, ma anche un tantino qualunquista) andavano precipitando verso l’agonia di senso. Agonia che, con l’ormai sistematica inversione dei rispettivi significati, è oggi giunta alla fase finale.

Ecco, dunque, Israele, entità celebrata su vasta scala come presidio di democrazia in una regione formicolante di dittatori e integralismi.

Leggi tutto

OttolinaTV: Gli USA dichiarano l’inizio della terza guerra mondiale e invocano lo stato di guerra permanente

ottolinatv.png

Gli USA dichiarano l’inizio della terza guerra mondiale e invocano lo stato di guerra permanente

di OttolinaTV

9788822752635 0 536 0 75.jpgL’Europa che dà il via libera all’impiego dei suoi missili a lungo raggio per colpire direttamente il territorio russo; Israele che, col sostegno incondizionato degli USA, si prepara ad attaccare il Libano e prova in ogni modo ad allargare il conflitto all’intero Medio Oriente; Africa e America Latina che tornano a incendiarsi tra golpe tentati, golpe riusciti, guerre per procura e guerre ignorate; e tutti gli alleati occidentali che insieme appassionatamente, come se non avessero già abbastanza guai sugli altri quattro fronti, trovano anche il tempo per andare a stuzzicare i cinesi nel loro giardino di casa, tra gite in barca di tedeschi e italiani nello stretto di Taiwan e sistemi d’arma Typhon installati in pianta stabile nelle isole settentrionali delle Filippine. Vista superficialmente, sembra una caotica guerra mondiale a pezzi, come la definiva il compagno Papa Ciccio; in realtà, però, è tutto meno caotico e improvvisato di quanto non appaia: lo spiega chiaramente e con dovizia di particolari questo lungo documento licenziato nel luglio scorso dal Congresso degli Stati Uniti e che, molto stranamente, era passato sostanzialmente inosservato. E’ il rapporto finale della commissione sulla National Defense Strategy, il documento che mette nero su bianco la strategia complessiva dell’impero a stelle e strisce; il rapporto ufficiale, che abbiamo descritto in lungo e in largo negli anni passati, era stato pubblicato nell’ottobre del 2022 con oltre un anno di ritardo perché, nel frattempo, con l’inizio della fase 2 della guerra per procura in Ucraina il mondo era cambiato. Evidentemente, però, il mondo continua a cambiare molto più rapidamente di quanto gli analisti del dipartimento della difesa USA impiegano a comprendere questi cambiamenti e a dire come andrebbero affrontati; ed ecco così che, a meno di due anni di distanza, una commissione di altissimo livello è costretta a rimettere mano all’intero dossier per arrivare ad ammettere, nel modo più chiaro possibile immaginabile, quello che da mesi continuiamo a ribadire in ogni occasione: gli Stati Uniti sono, a tutti gli effetti, già in guerra contro il Sud globale.

Leggi tutto

Geraldina Colotti: Le trappole della democrazia borghese e la verità del socialismo bolivariano

lantidiplomatico

Le trappole della democrazia borghese e la verità del socialismo bolivariano

di Geraldina Colotti

neirbfh“Mai ci è importato che alcuni fascisti europei votino una risoluzione senza nessun valore contro la sovranità del Venezuela”. Così, con la dignità e l’orgoglio di chi si sente erede del Libertador Simon Bolivar, il presidente dell’Assemblea venezuelana, Jorge Rodriguez, durante una conferenza stampa internazionale, ha commentato la decisione dell’Eurocamera di “riconoscere” come “presidente eletto” del Venezuela, l’ex candidato dell’estrema destra, Edmundo Gonzalez Urrutia.

Dello stesso tenore la reazione dell’ambasciatore all’Onu, Alexander Yánez, che ha definito un “ridicolo volantino” dettato da Washington la dichiarazione con cui, al Consiglio per i diritti umani, 40 paesi hanno “denunciato Nicolás Maduro”. In un successivo comunicato, il ministro degli Esteri venezuelano, Yvan Gil, ne ha precisato i termini, denunciando il tentativo di rieditare il fallito Gruppo di Lima, azionato ai tempi della precedente autoproclamazione, nel 2019.

Grottesco che a guidare all’Onu la condotta del gruppo sia stata la ministra degli Esteri argentina, Diana Mondino, portavoce di quel Javier Milei che sta calando quotidianamente la “motosega” sui diritti basici del popolo argentino. Insensato che i rappresentanti dei paesi europei definiscano una golpista dichiarata e confessa come Maria Corina Machado “leader delle forze democratiche”. Significativo, invece, che il magnate delle piattaforme digitali, Ellon Musk, abbia ricevuto in pompa magna Milei e che ora abbia dato un premio alla presidente del consiglio italiana, Giorgia Meloni, di estrema destra. Tutti, ovviamente, grandi campioni di democrazia. E altrettanto “democratiche” sono le minacce proferite dal capo di Black Water, Erik Prince, di riservare “sorprese” mercenarie al Venezuela, come poi è puntualmente accaduto, nel silenzio assordante dei media europei.

Leggi tutto

Piccole Note: Il discorso di Netanyahu e l’annuncio della morte di Nasrallah

piccolenote

Il discorso di Netanyahu e l’annuncio della morte di Nasrallah

di Piccole Note

La morte di Nasrallah, se confermata, può precipitare la regione, e il mondo, nell’abisso – Nel 2006, guerra del Libano, il progetto per un Nuovo Medio Oriente generato dal caos costruttivo

Israele afferma che nel bombardamento che ieri ha raso al suolo diversi palazzi e provocato centinaia di vittime civili a Beirut Sud è stato ucciso anche Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Ieri sera la notizia era stata smentita da Hezbollah, che però stamane, mentre scriviamo, non perseverano nella sconfessione, segno che l’informazione è presumibilmente veritiera.

Così, prendendo temporaneamente per buona la notizia, si può notare come l’omicidio del leader del movimento islamico sia avvenuto mentre Netanyahu si trovava all’Onu, a ostentare al mondo il suo trofeo di guerra in puro stile hollywoodiano.

 

Le bombe su Dahiya

Nel suo discorso, che ha avuto luogo prima dell’annuncio della morte di Nasrallah, ha dichiarato che il Libano avrebbe di fatto subito la sorte di Gaza, dal momento che ha affermato che il movimento islamico nasconde la proprie armi nelle case, nelle scuole e negli ospedali; ne consegue che, come è accaduto per la Striscia, tutte queste infrastrutture saranno trattate come obiettivi militari.

Leggi tutto

Mike Whitney: L’Iran verrà in soccorso di Hezbollah? E cosa farà Putin?

comedonchisciotte.org

L’Iran verrà in soccorso di Hezbollah? E cosa farà Putin?

di Mike Whitney

Hezbollah ha vissuto la settimana peggiore dei suoi quarant’anni di storia. Due giorni di attacchi informatici (cercapersone e walkie-talkie) hanno ucciso almeno 37 persone e ne hanno mandate all’ospedale altre migliaia. Le esplosioni sono state seguite da una massiccia campagna di bombardamenti nel sud del Libano, che ha incluso un attacco diretto a un edificio a sud di Beirut dove si trovavano i massimi dirigenti dell’unità d’élite di Hezbollah, la forza Radwan. Nessuno è sopravvissuto.

In pochi giorni, quindi, Hezbollah ha visto la sua struttura di comando gravemente degradata, la sua rete di comunicazione annientata e molti dei suoi leader più importanti uccisi o feriti. Il leader di Hezbollah. Hassan Nasrallah, ha riconosciuto che l’attacco israeliano è stato un “colpo importante”, ma questa potrebbe essere una grossolana sottovalutazione. Il fatto è che la milizia ha subito una catastrofe senza precedenti che ha gravemente minato la sua capacità militare. Senza comunicazioni affidabili e una leadership competente, sarà quasi impossibile per Hezbollah respingere un’offensiva israeliana.

La situazione è grave e Israele lo sa. Sentono l’odore del sangue nell’acqua. La radio dell’esercito israeliano riporta notizie non verificate:

Leggi tutto

Algamica: Il necrologio di Federico Rampini

sinistra

Il necrologio di Federico Rampini

di Algamica*

Succede a volte che a furia di voler esagerare si finisce per ottenere l’effetto opposto, come nel caso del grande propagandista occidentalista Federico Rampini, già ex comunista ma americano, grande divulgatore e scrittore molto prolifico, finisce col pubblicare il “penultimo”, perché l’ultimo lo starà già scrivendo, libro quale summa di tutti i precedenti: Grazie Occidente!

Ora Rampini è certamente un asservito al sistema, come si usa dire nell’ambito della sinistra, in modo particolare di quelli che amano autodefinirsi internazionalisti, uno che deve svolgere perciò il ruolo che gli viene continuamente assegnato, e lo fa con capacità avendo studiato certamente tanto e accumulato una straordinaria esperienza al punto che quando scrive «le cose te le fa vedere» come mi è capitato di ascoltare da più d’uno. Per carità, ci mancherebbe che l’establishment scegliesse certi scalcagnati che commentano su fogliacci di destra.

Lor signori, cioè lo scrittore e la casa editrice, non sappiamo se si siano resi conto di aver presentato un’opera che è un vero e proprio necrologio, ovvero di rendere riconoscenza al padrone, mentre respira con affanno per mancanza di ossigeno.

Leggi tutto

Elena Basile: Sta diventando troppo tardi

lafionda

Sta diventando troppo tardi

di Elena Basile

Vorrei che i cantori della propaganda occidentale, coloro che affermano che “la guerra in Ucraina l’ha creata Putin”, che inneggiano all’Occidente perché da sempre in grado di “aiutare i Paesi a combattere per la libertà”, che recitano il catechismo neoliberale senza mostrare alcun ripensamento: tutti questi vorrei fossero deportati a Gaza o in Cisgiordania o in Ucraina a combattere al fronte e rimanessero lì inermi a osservare la realtà del massacro, vorrei che vedessero i corpi dilaniati o bruciati dei bimbi palestinesi, che assaporassero la verità alla quale sono tanto indifferenti. Ho un‘impronta cristiana e come ho imparato sui libri di Dostoevskij, c’è una umanità che ci accomuna, una pietas che trionfa. I Giuda odierni, dinnanzi all’orrore della guerra, cadrebbero in ginocchio e finalmente smetterebbero di fare sviolinature all’Occidente bellicista: una macchina mostruosa di abusi e di crimini impuniti. Ascolterebbero l’urlo delle vittime e cadrebbero in ginocchio di fronte ai bambini palestinesi, iracheni, afghani, libici, libanesi, di fronte alle vittime dei bombardamenti di Belgrado, di fronte ai diciottenni ucraini sterminati o mutilati.

Usciamo dal moralismo e dai commoventi miti cristiani. Torniamo alla politica internazionale. Le Nazioni Unite sono state distrutte dall’Occidente.

Leggi tutto

Giacomo Gabellini:La crisi tedesca entra nel vivo

lantidiplomatico

La crisi tedesca entra nel vivo

di Giacomo Gabellini

Destatis, l’ufficio di statistica tedesco, ha segnalato che le insolvenze aziendali sono aumentate su base annua del 24,9% nei primi sei mesi del 2024. Nello specifico, 3,36 milioni di lavoratori a tempo pieno figurano nella categoria dei percettori di bassi salari, caratterizzati il cui stipendio orario lordo è inferiore ai due terzi del salario mediano. Nel 2023, la soglia dei bassi salari era fissata a 13,04 euro, appena al di sopra del salario minimo di 12,41 euro. Quasi un lavoratore su sette in Germania guadagna così poco che il suo stipendio non è sufficiente per vivere.

Altri dati, raccolti dalla «Frankfurter Rundschau», attestano le crescenti difficoltà in cui un numero sempre più alto di lavoratori tedeschi si sta imbattendo nel vivere dignitosamente con il proprio salario. Un problema riscontrabile in tutto il Paese, ma il cui impatto si rivela particolarmente pesante nei Länder orientali. Secondo il governo di Berlino, 3,36 milioni di lavoratori a tempo pieno rientrano nella categoria dei percettori di bassi salari, cioè persone il cui stipendio orario lordo è inferiore ai due terzi del salario mediano. Simultaneamente, l’amministratore delegato di Volkswagen Oliver Blume ha dichiarato alla «Bild» che «l’intera industria automobilistica europea si trova in una situazione molto impegnativa, mai vista prima, e il contesto economico si è ulteriormente aggravato, soprattutto per il marchio Volkswagen […]. In Europa vengono acquistate meno auto.

Leggi tutto

Alberto Giovanni Biuso: I beni comuni oltre lo stato e il mercato

aldous 

I beni comuni oltre lo stato e il mercato

di Alberto Giovanni Biuso

Da sempre chi comanda, chi vince la lotta tra le nazioni o quella tra le classi, e soprattutto chi riesce ad acquisire l’egemonia culturale giustamente posta in rilievo da Antonio Gramsci, chi riesce dunque a detenere il controllo della mentalità collettiva tramite una varietà di strumenti, chi riesce in tutto questo ha l’interesse a presentarsi come l’unica prassi possibile, relegando a mera illusione ogni alternativa all’esistente. Una dinamica espressa assai bene dalla tesi della signora Margaret Hilda Thatcher, baronessa Thatcher, nata Roberts, secondo la quale «There is no alternative», non c’è appunto alternativa (acronimo TINA).

Sembra ad esempio non esserci alternativa alla contrapposizione tra qualcosa che viene definito Mercato e qualcosa che viene chiamato Stato. O una proprietà privata che non tollera restrizioni di alcun genere, sino a voler privatizzare l’acqua, l’aria, ogni forma di energia e di vita; o un dominio dello Stato che non tollera al proprio interno differenze, molteplicità, distribuzioni diverse dei beni e delle risorse di cui i cittadini hanno bisogno per vivere. Siffatta netta contrapposizione appare a moltissimi qualcosa di naturale e invece è ovviamente del tutto storica.

Leggi tutto

 

Sharing - Condividi