[nuovopci] Solidarietà a Luciano Vasapollo e a tutti coloro fatti bersaglio degli attacchi dell’Entità sionista!

Comunicato CC 25/2024 – 13 ottobre 2024

 

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Per porre fine alla Terza guerra mondiale in corso, avanzare nella rivoluzione socialista!

Solidarietà a Luciano Vasapollo, al P. CARC e a tutti gli organismi popolari e gli esponenti della società civile bersaglio degli attacchi dell’Entità sionista!

Il corso delle cose in cui il sistema imperialista mondiale e con esso la Repubblica Pontificia trascinano il mondo porta alla catastrofe della Terza guerra mondiale e della distruzione del pianeta (inquinamento di aria, acqua e terra e crisi climatica). La Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE accelera ed estende la Terza guerra mondiale in corso e ostacola l’avanzata della rivoluzione socialista nel mondo. Attualmente a recitare la parte del “lupo cattivo” insieme al regime di scimmiottatori dei fascisti installato a Kiev dagli imperialisti USA nel 2014, c’è lo Stato sionista d’Israele. Dal 7 ottobre 2023, a fronte dell’attacco di Hamas, i terroristi sionisti hanno elevato in intensità e spettacolarizzazione la pulizia etnica in corso da cento anni (la dichiarazione di Balfour risale al 1917) in Palestina contro il popolo palestinese e in generale le operazioni terroristiche contro quei paesi che nell’Asia occidentale si ribellano alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti: Iran, Siria, Libano, Iraq e Yemen. Lo Stato sionista d’Israele non si è fatto scrupoli nel corso degli ultimi 12 mesi nel mietere decine di migliaia di vittime e ferire centinaia di migliaia di civili per tentare di sottomettere la Resistenza palestinese insieme a quelle forze politico-militari e agli Stati che in Asia occidentale sostengono la fine della colonizzazione sionista della Palestina. Lo Stato sionista d’Israele non si è fatto scrupoli nemmeno ad ammettere pubblicamente la volontà di continuare a violare ogni tipo di convenzione internazionale e risoluzione ONU pur di perseguire i propri obiettivi politici e militari, forte del supporto dei governi dei paesi imperialisti: in particolare di USA, Regno Unito, Francia, Germania, Italia. Gli attacchi contro le basi della missione militare ONU “UNIFIL” (Forza di Interposizione in Libano, attiva dal 1978) del 10 e 11 ottobre scorso da parte dello Stato sionista d’Israele dimostrano la volontà da parte di quest’ultimo, con la complicità degli USA, di fare carne da macello anche dei soldati dei paesi alleati pur di estendere le proprie operazioni militari e di far fare un ulteriore salto di qualità alla Terza guerra mondiale.

Per continuare a reggere il sacco alla pulizia etnica in corso in Palestina da parte dello Stato sionista, i vertici della Repubblica Pontificia devono tentare in ogni modo di intossicare i cuori e le menti delle masse popolari. Per questo negli ultimi anni e in particolare dal 7 ottobre 2023 i media di regime e giornalisti al soldo dell’Entità sionista hanno intensificato la propria opera di propaganda a sostegno dello Stato sionista d’Israele.

In questa logica rientra l’operazione orchestrata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la nomina di Liliana Segre, il 19 gennaio 2018, a senatrice a vita “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Dal 15 aprile 2021, inoltre, Liliana Segre è stata nominata presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato. In realtà, Liliana Segre fin dal suo rientro in Italia dai campi di concentramento di Auschwitz e di Ravensbrück si è rifiutata, benché sollecitata, di partecipare alle lotte che in Italia si svilupparono contro l’ingresso della Repubblica Federale Tedesca nella NATO (1950) e persino il suo riarmo, lotte promosse oltre che da PCI, PSI e gruppi cattolici anche da gruppi di ebrei italiani. Gli “altissimi meriti nel campo sociale” di Liliana Segre consistono nel fatto che si è via via integrata nel sistema di potere della Repubblica Pontificia nonostante il passato di persecuzioni che aveva subito dal regime nazi-fascista. Infatti, nel 1951 ha sposato l’avvocato Alfredo Belli Paci, che si candidò come indipendente (senza essere eletto) per la Camera dei Deputati nelle elezioni politiche del 1979 nelle liste del Movimento Sociale Italiano, partito di scimmiottatori del fascismo (predecessore di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni) fondato nel 1946 da Giorgio Almirante, segretario della redazione della rivista fascista La Difesa della Razza (pubblicata tra il 1938 e il 1943) ed ex funzionario della Repubblica Sociale Italiana, la repubblica di Salò di Mussolini. La Segre ha vissuto fondamentalmente da donna borghese quanto a tenore di vita e relazioni con la classe dominante. Infine negli ultimi anni ha concentrato i suoi sforzi nel denunciare l’“antisemitismo dilagante” nel nostro paese, non perdendo mai occasione per intervenire a favore di sionisti (politicanti, giornalisti, scrittori e altri leccapiedi della borghesia imperialista) attivi in Italia. A tutti gli effetti, la Repubblica Pontificia sfrutta la pietà che suscita nelle masse popolari la storia di una donna sopravvissuta allo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti come un feticcio a sostegno dei crimini dello Stato sionista d’Israele in Palestina, in Asia occidentale e nel resto del mondo. Dal 7 ottobre 2023, infatti, Liliana Segre si è rifiutata a più riprese di paragonare l’Olocausto perpetrato dai nazisti con lo sterminio del popolo palestinese pianificato e sistematico a partire dal 1948, anno dell’autoproclamazione dello Stato sionista d’Israele. Al contrario, ha affermato: “la parola genocidio io l’ho conosciuta, adesso viene usata per parlare di qualsiasi cosa. […] Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

In occasione del corteo in solidarietà al popolo palestinese svoltosi a Milano il 28 settembre scorso, il Partito dei CARC ha esposto dei cartelli con la foto di alcuni degli agenti sionisti citati nell’Avviso ai naviganti 145 e alcune loro dichiarazioni con la dicitura “agenti sionisti” e tra questi compariva anche la Segre. Un’“operazione verità” che ha messo in piazza quello che gli agenti sionisti affermano e fanno.

La reazione a questa iniziativa ha fatto emergere ulteriormente la rete di potere dell’Entità sionista in Italia l’insieme di gruppi (palesi e occulti) di affaristi, speculatori, banche, fondi di investimento, aziende e loro dirigenti, uomini della cultura, dell’informazione e della politica, professionisti, militari e paramilitari, associazioni, gruppi di pressione, ecc. che sostengono lo Stato sionista d’Israele nell’opera di colonizzazione della Palestina e di pulizia etnica dei palestinesi, ma che operano anche al di fuori della Palestina a questo fine, in particolare nei paesi imperialisti. Infatti, a reti unificate (giornali, televisioni, radio, Internet), si è scatenata l’intossicazione e la strumentalizzazione mediatica alimentata dai sionisti: ogni qualvolta le loro responsabilità sono pubblicamente indicate, tirano in ballo l’“antisemitismo”, denunciano di essere vittime di una fantomatica “caccia all’ebreo” e paragonano a fascisti, nazisti e affini chi denuncia le nefandezze dei sionisti. I sionisti fanno di tutto perché gli ebrei e gli altri popoli identifichino sionisti ed ebrei cercando di nascondere che in Palestina e in ogni paese molti ebrei partecipano in vari modi alla lotta contro il sionismo.

Con la manovra a difesa della Segre, i vertici della Repubblica Pontificia tentano di sostenere l’influenza dello Stato sionista d’Israele e della sua rete di agenti (individui e organismi) in tutto il mondo, di fargli acquisire maggior influenza a livello mediatico e politico e ottenere (almeno per ora) impunità per i massacri compiuti a danno di palestinesi, libanesi, siriani, iracheni, yemeniti e iraniani. In realtà una simile sortita dei vertici della Repubblica Pontificia provoca l’effetto opposto a quello da loro desiderato: alimenta a un livello via via superiore la solidarietà con la causa palestinese e fomenta ribellione, mobilitazione e organizzazione tra le masse popolari italiane e del resto del mondo. Allo stesso tempo, mentre a spron battuto i media di regime propagandano l’“antisemitismo dilagante”, i vertici della Repubblica Pontifica hanno la necessità di colpire coloro che apertamente e senza mezzi termini sostengono la Resistenza palestinese. Nel mirino infamante dei sionisti è finito anche Luciano Vasapollo, professore di economia presso La Sapienza di Roma e membro di Rete dei Comunisti. Vasapollo è stato attaccato prima da Paolo Del Debbio (conduttore della trasmissione televisiva “Dritto e Rovescio” su Rete 4) e successivamente da Matteo Salvini per aver sostenuto la legittimità della Resistenza palestinese e aver definito terrorista lo Stato sionista d’Israele, in occasione di un’assemblea pubblica organizzata all’università La Sapienza dall’organismo giovanile Cambiare Rotta. L’intimidazione è arrivata a pochi giorni dalla manifestazione del 5 ottobre a Roma ed è evidente il tentativo di colpire anche Rete dei Comunisti, che ha dichiarato che sarebbe scesa in piazza in solidarietà alla Palestina e in difesa del diritto di manifestare riconquistato dalla Resistenza partigiana e oggi di nuovo messo in discussione dal governo Meloni con il disegno di legge 1660.

L’attacco a Vasapollo, bersagliando il singolo, ha l’obiettivo di provare a intimidire anche gli altri professori e gli studenti, di restringere gli spazi di dibattito e agibilità politica nelle istituzioni scolastiche e nelle università nel quadro della crescente militarizzazione della società e rientra nel novero degli attacchi subiti dalla Carovana del (n)PCI, da Gabriele Rubini (chef Rubio) e, come lui, da molti altri esponenti della società civile, attivisti e solidali con il popolo palestinese. Esprimiamo e promuoviamo solidarietà al professor Vasapollo e alla sua organizzazione, Rete dei Comunisti.

Esistono importanti divergenze tra il (n)PCI e sia il prof Vasapollo (che si ostina a non riconoscere la crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale che ha dato inizio all’epoca imperialista) sia Rete dei Comunisti (che rifiuta la concezione leninista del partito comunista retto dal centralismo democratico e non riconosce che la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata è la forma della rivoluzione socialista anche nei paesi imperialisti). Queste divergenze vanno fatte oggetto di un dibattito franco e aperto nell’ambito del movimento comunista cosciente e organizzato.

Esse sono molto importanti per chi come noi promuove la rivoluzione socialista in un paese imperialista. Ma la solidarietà è principale rispetto a quello che ci divide. Questo approccio di fronte alla repressione scatenata dall’Entità sionista e da altri esponenti dei due poli delle Larghe Intese contro i comunisti e contro tutti coloro che apertamente si schierano al fianco del popolo palestinese, serve a rafforzare il campo delle masse popolari (la loro mobilitazione e organizzazione per cacciare il governo Meloni) e a rispedire al mittente gli attacchi degli agenti sionisti.

Dobbiamo sempre di più rendere la solidarietà di classe e la lotta contro la repressione uno strumento per alimentare la mobilitazione per la cacciata del governo Meloni, sostenitore dello Stato sionista d’Israele e complice della pulizia etnica in corso in Palestina. Contro il governo Meloni dobbiamo creare le quattro condizioni necessarie per imporre ai vertici della Repubblica Pontificia un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate che interrompa immediatamente la partecipazione del nostro paese alla Terza guerra mondiale!

I veri antisemiti che ammorbano il nostro paese sono i sionisti e non chi li combatte!

Denunciare pubblicamente ogni attacco da parte dei sionisti contro chi ha denunciato o anche solo rivelato i loro crimini!

Fare della solidarietà con l’eroico popolo palestinese e la sua resistenza uno dei campi di mobilitazione e organizzazione per imporre un governo d’emergenza popolare!

 

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