Italia, fino al 10 novembre: iniziative contro la NATO e la guerra

Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ETS – 05/11/2024

 

2-10 novembre: Settimana di mobilitazione contro la NATO e la guerra
 
* Settimana di mobilitazione 2-10 novembre, contro la NATO, la propaganda di guerra, l’economia di guerra! 
** Bologna 7 novembre: Presentazione del Dossier “Mettere nel mirino i presidi bellici”
 
 
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da Emanuele del nascente Coordinamento nazionale NO NATO ( danteali_2021 @ libero.it ) riceviamo e volentieri segnaliamo:
 
 
Altro che “Festa” delle Forze Armate: fuori l’Italia dalla guerra!
Settimana di mobilitazione 2-10 novembre, contro la NATO, la propaganda di guerra, l’economia di guerra!
NO al DDL 1660, che criminalizza le lotte degli organismi popolari e dei lavoratori!
Il 4 novembre, “festa” delle Forze Armate, è una data che la classe dominante e il governo Meloni utilizzano per rinfocolare la propaganda bellicista e di sottomissione alla Nato, legittimare l’economia di guerra e la partecipazione del nostro paese alla guerra mondiale. Mobilitiamoci in ogni città con iniziative, presidi, volantinaggi, flash mob e altre forme di lotta!
Le iniziative in programma (rimosso l’elenco delle iniziative già svolte):
  • Pisa, 5 novembre: presidio contro la guerra e la militarizzazione, microfono aperto dalle ore 17 in poi davanti al Comune di Pisa in piazza XX settembre;
  • Milano, 5 novembre: flash mob e striscionata sotto il palazzo della Regione Lombardia;
  • Milano, 6 novembre: “Guerra e crimini contro l’umanità: quale ruolo per l’università?” ore 17.00, iniziativa presso Aula 2.0.2, Edificio 2, Politecnico di Milano, piazza Leonardo da Vinci 32. Con Antonio Mazzeo e Duccio Facchini;
  • Bologna 7 novembre: ore 18.00, presso il centro culturale Villa Paradiso, via Emilia Levante 138: “Mettiamo nel mirino i presidi bellici”, presentazione del dossier sulle basi NATO, sull’attività delle aziende produttrici di armi, sui rapporti tra gli atenei, la NATO e i sionisti sul territorio emiliano-romagnolo. Con Antonio Mazzeo e il prof. Andrea Vento (locandina …);
  • Firenze, 7 novembre: ore 21.00, iniziativa dal titolo “Scuola o caserma” a cura del No Comando Nato, presso la Casa del Popolo di Grassina (FI), Piazza Umberto I,;
  • Pisa, 9 novembre: ore 16.00, presidio in piazza XX Settembre (di fronte al Comune) contro DDL 1660 e guerra interna. Aderiscono: Comitato No Camp Darby, PCI federazione di Pisa, Coordinamento Resistente Pisano, PRC Pisa, P.CARC PISA, CUB Pisa
  • Mantova, 9 novembre: ore 18.30, presentazione del libro “NATO per uccidere” di Filippo Rossi, ex giornalista di guerra;
 
APPENDICE
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Bologna 7 novembre 2024
 
Presentazione del Dossier “Mettere nel mirino i presidi bellici”
Mettere nel mirino i presidi bellici

Il 7 novembre alle 18:30 a Villa Paradiso, in Via Emilia Levante 138 a Bologna, il Coordinamento NO NATO Emilia Romagna, presenta il Dossier “Mettere nel mirino i presidi bellici”, un dossier sulle basi NATO, sulle attività delle aziende produttrici di armi, sui rapporti tra gli atenei, la NATO e i sionisti sul territorio emiliano romagnolo. 
Il Coordinamento nasce con l’obiettivo di radunare e organizzare tutti coloro che si oppongono all’azione guerrafondaia della NATO e alla sua influenza sull’economia e la politica italiane.
Nello specifico, intendiamo denunciare come in Emilia-Romagna, forse ancor di più che in molte altre regioni a causa del suo marcato sviluppo industriale, sia presente una diffusa connivenza del tessuto produttivo e accademico con gli organi NATO, con una fornitura di armi, supporto logistico-informatico e molti altri servizi a sostegno dell’imperialismo statunitense e dei suoi satelliti, in particolare Israele. Questo si accompagna alla crescente pressione esercitata sul mondo del lavoro da parte delle politiche ostili e dei fondi speculativi, con il comune obiettivo di demolire le tutele dei lavoratori e convogliare quante più risorse possibili lontano dal nostro territorio, per alimentare la macchina da guerra della quale l’Italia è complice.
La nostra attività si è organizzata a partire dal 13 luglio di quest’anno, quando diverse realtà attive sul territorio hanno dato inizio a una collaborazione con l’obiettivo, intanto, di informare la cittadinanza sui seguenti punti fondamentali:
Quali aziende producono armi per le attività militari NATO e/o forniscono più o meno direttamente servizi a sostegno delle stesse;
Quali ambienti universitari e di ricerca collaborano con basi NATO ed entità israeliane;
Quante risorse vengono sottratte al benessere pubblico per sostenere queste collaborazioni;
Che tipo di attività viene svolta dalle basi e infrastrutture della NATO sul nostro territorio. 
Il risultato concreto di questa ricerca è il Dossier che presenteremo il 7 novembre, un documento già voluminoso in questa prima versione ma ancora ampliabile per via dell’enorme giro di interessi presente nella nostra Regione e su cui chiamiamo singoli e organizzazioni a collaborare per ampliare. 
Parallelamente a questa attività, abbiamo supportato le iniziative su scala nazionale per contrastare la presenza della NATO sul territorio italiano. Il 21 settembre abbiamo partecipato al corteo organizzato dal comitato “No comando NATO – Né a Firenze né altrove”, per protestare contro l’insediamento della base NATO a Rovezzano.
Il 5 ottobre, insieme a molte altre attività lavorative e studentesche, abbiamo preso parte al corteo di Roma a sostegno del popolo palestinese, che subisce in prima persona le conseguenze di quella corsa agli armamenti voluta dalla NATO, con la Palestina ridotta non solo a una zona occupata e bombardata, ma anche a un macabro teatro di prova delle tecnologie belliche, di spionaggio e di identificazione messe a disposizione dell’entità sionista, il tutto coperto da slogan rassicuranti quali “Israele terra delle start-up”.
Questo è un invito a portare avanti il lavoro a partire dal Dossier, per organizzare future iniziative di denuncia, discussione, protesta e boicottaggio. Contrastare la guerra significa contrastare la presenza della NATO e del sionismo sul territorio italiano; allo stesso tempo significa difendere i diritti dei lavoratori dallo sfaldamento intenzionale del tessuto produttivo della regione, e proteggere i cittadini dallo sperpero delle risorse pubbliche, nonché dalle conseguenze di un ampliamento dei conflitti in corso, un’eventualità inevitabile se non costruiamo dal basso con l’unità e con la lotta l’alternativa ai governi vassalli dei fondi speculativi d’oltreoceano.
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Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia ETS
C.P. 252 Bologna Centro, I-40124 (BO) – ITALIA
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